IL DUBBIO

Sanremo è sempre SANREMO?


Siamo in piena fase della kermesse canora che da anni, immancabilmente, ci viene propinata con dati di gradimento ed ascolto sempre più calanti. Ma indipendentemente da ciò, viene da chiedersi se effettivamente questo Festival rappresenta l’Italia, la canzone italiana e, soprattutto, i gusti degli italiani.Ho visto qualche spezzone della prima puntata, andata in onda, purtroppo in concomitanza con il ritrovamento dei due corpi dei bambini scomparsi di Gravina. Sarebbe anche facile dire che tanta gente ha seguito la puntata di “Chi l’ha visto” (più di 4 milioni di telespettatori), disertando con ciò il Festival, ma non è così e lo dimostra il fatto che sulle altre reti non ci sono stati cali evidenti di ascolti.Non sarebbe nemmeno giusto gettare la croce addosso al direttore artistico e presentatore,  Pippo Baudo, all’altro presentatore, Chiambretti, oppure al direttore di rete Dal Noce. In fondo il nostro Pippo nazionale rappresenta ancora quanto di più professionale ci possa essere nel modesto panorama nazionale di conduttori televisivi, la sua cultura musicale è pazzesca svariando dai generi più disparati, come la sua indubbia capacità di mettere a proprio agio qualsiasi ospite o cantante. Lo stesso dicasi di Chiambretti, sempre molto divertente, imprevedibile e provocatorio, e le cosiddette vallette, tra cui la biondina ungherese molto carina ed imbarazzata nell’impatto con il grande pubblico.Anche la qualità delle canzoni è quello che è. Cioè da diversi anni abbastanza mediocre, ma in fondo se i grossi nomi non gareggiano, non è che ci si possa aspettare molto di più di qualche testo significativo ed al passo dei nostri tempi, oppure di un Little Tony che sembra uscito da qualche sarcofago miracoloso, imbevuto dell’elisir della lunga vita.No, c’è dell’altro. Perché se l’Italia intera non si ferma più per il Festival vuole anche dire che, forse, siamo cambiati noi che, giustamente, scegliamo meglio e di più. Diciamoci la verità, una settimana intera di canzoni mediocri in TV, 5 ore al giorno, magari interesserà alla RAI, oppure al comune di Sanremo, ma non al Paese reale che ha magari altri problemi. Forse sarà un ragionamento qualunquistico, ma non si sono accorti che il mondo è cambiato. E’ cambiato il modo di vedere la televisione: quella generalista sarà soppiantata a breve da quella tematica con gli otre 300 canali di SKY, più quelli del digitale terrestre. Abbiamo inoltre Internet che con YOU-TUBE ci offre una miniera di filmati, magari di bassa qualità, ma di enorme varietà e quantità.In mezzo a tutto ciò mi ha colpito l’amaro sfogo del Pippo Nazionale, il suo rammarico per un mondo che cambia e che non rappresenta più la televisione che ha sempre fatto con successo. Ma Pippo va oltre; dice che “il pubblico non vuole la televisione di qualità, vuole sputi in faccia, scazzottate, fottiamo il pubblico, è questa l’Italia di merda che ci meritiamo ….”.Forse ha anche ragione, visto che l’episodio del litigio condito da parolacce tra il giornalista Mario Luzzato Fegiz ed un Toto Cutugno, se possibile, ancora più antipatico di quanto ce lo ricordavamo, ha avuto uno share altissimo. Ma di questi episodi è piena la quotidianità del trash televisivo, con i reality, talk show, telefilm politicamente scorretti, quindi non occorre che anche Sanremo si adegui al resto.La realtà, comunque, è che il Festival è vecchio e datato, impolverato ed imbolsito, la qualità delle canzoni è scadente ed i telespettatori sono molto più esigenti rispetto ad una volta. Può darsi anche che, come l’anno scorso, nelle puntate finali si riesca ad innalzare il livello generale; Pippo è maestro in questo, ma la sostanza non cambierebbe
La trovata della prima puntata della “moltiplicazione dei Baudi” poteva essere originale, ma gli si è ritorta contro. L’idea è stata sicuramente presa dal 2° film di Matrix, in cui l’agente Smith, programma invincibile ed indistruttibile, si auto-riproduce dalla sua copia originale. Ma, dato che nel seguito di quel film, il personaggio in questione alla fine va in un processo di auto-distruzione, credo che Baudo farebbe bene a prendere atto che l’immortalità televisiva non esiste e lasciare la scena prima che sia troppo tardi ….Care amiche ed amici, un saluto ed un buon fine settimana a tuttiVito