Qualche tempo fa, in un mio post, avevo parlato di inizio positivo della campagna elettorale, come di un modo nuovo di affrontare i bisogni del paese senza obbligatoriamente demonizzare l’avversario politico, il quale poi diventa automaticamente nemico.Gli ultimi fatti, purtroppo, mi smentiscono. Ha cominciato il D’Alema, definendo Berlusconi “un uomo anziano che sta cercando l’ultima possibilità di acquisizione del potere …”. Per tutta risposta Berlusconi ha definito “politicamente vecchi” tutti i dirigenti del PD, ma l’ultimo colpo di teatro lo ha riservato l’altro ieri strappando platealmente il programma elettorale del Partito Democratico (“se vincono sarà carta straccia”) e dando poi a Veltroni del “diplomato in fiction” relativamente alla storia del recupero elettorale dei suoi sondaggi. Sui quali stendiamo un velo pietoso in quanto, incredibile, tutti i sondaggi di ogni forza politica danno sempre in aumento, in recupero, il distacco diminuisce, aumenta. Al punto che non si capisce più se effettivamente la matematica non sia una scienza esatta oppure se il campione statistico sia solo pilotato per far compiacere chi il sondaggio lo organizza per puri fini elettorali.Nello stesso luogo, Fini ha poi parlato del 14 aprile (chiusura dei seggi elettorali) come di un “giorno della liberazione dalla dittatura delle sinistre …” e l’inizio di una “rivoluzione conservatrice”. L’ultima affermazione rappresenta il vero ossimoro, nel senso che si accosta una parola o una frase con il suo esatto contrario. E’ un po’ come dire “vincere perdendo”. Allo stesso tempo mi ha stupito la coesistenza all’interno del PdL di due personaggi che apparentemente mi sembra siano in perfetta antitesi: uno è Renato Brunetta, economista e professore universitario, fautore del liberismo e liberalismo economico più sfrenato, mentre l’altro è Giulio Tremonti, ex ministro dell’economia del precedente governo Berlusconi, noto a suo tempo per la sua finanza creativa, fatta di condoni e cartolarizzazioni, ma ultimamente con posizioni protezionistiche a livello economico ed anti-globalizzazione. Anche questo è un ossimoro e non sarebbe male vedere insieme i due in un talk-show televisivo in modo da chiarire una volta per tutte se il Popolo delle Libertà è liberista o protezionista.Anche dall’altra parte Veltroni, già fautore del cosiddetto “maanchismo”, si presenta con molte contraddizioni, soprattutto sul programma e sulle candidature. Ha fatto un po’ impressione vedere Calearo in televisione, industriale nordico duro e puro, candidato nel nord-est per il PD, usato solo per prendere voti destinati alla Lega o PdL. Mentre la candidata capolista nel Lazio, la giovanissima e carinissima Marianna Madia, ha lasciato tutti di sasso quando ha detto che con la sua “straordinaria inesperienza” riempirà lo spazio della politica. Nella Sinistra Arcobaleno il segretario Diliberto ha addirittura lasciato il suo posto per un operaio della Thissen: un gesto apparentemente generoso ma molto grave se pensiamo a quello che ha detto Cossutta, parlando di “plebeismo demagogico”, in quanto è un dovere per un segretario di partito stare in Parlamento. Nell’UDC, Casini parla sempre ed in continuazione di politiche per la famiglia, ma dovrebbe spiegare cosa ha fatto lui in 5 anni di governo, quando era insieme all’odiato Berlusconi. A proposito del quale bisognerebbe sapere se scherzava quando ha detto che i parlamentari di cui si ha bisogno sono solo una trentina, specializzati ognuno per ogni attività del Paese. Tutti gli altri debbono solo presiedere le sedute alla Camera e al Senato, votare senza rompere troppo le scatole. Mi ricorda molto le cosiddette “corporazioni” del triste ventennio …A proposito di ventennio, comunque, mi è apparsa abbastanza stucchevole la polemica relativa alla candidatura dell’imprenditore Ciarrapico, il quale non ha mai rinnegato il fascismo. Ci sono stati i soliti strali lanciati da sinistra, ma, secondo me, il problema non sussiste: se all’elettore non sta bene Ciarrapico nelle liste della PdL del Lazio, semplicemente può non votare la PdL. Dato che è una candidatura fatta apposta per accalappiare il consenso di molta parte della destra che voterebbe Storace, allora quale sarebbe il problema di non votare quel personaggio?Anche la polemica sull’infelice frase di Fini relativa ad Obama candidato alla Presidenza degli USA “l’America non è ancora pronta per un presidente nero …”, mi è parsa molto strumentale. Sono cose che ho anche detto io in un commento di un post. Ma, chiaramente, un conto sono le cose che si dicono normalmente tra di noi, oppure le chiacchiere da bar, un’altra cosa sono invece le frasi dette in campagna elettorale da un personaggio in prima linea come Fini …In conclusione volevo comunque dare onore ad un pers
Le contraddizioni della campagna elettorale
Qualche tempo fa, in un mio post, avevo parlato di inizio positivo della campagna elettorale, come di un modo nuovo di affrontare i bisogni del paese senza obbligatoriamente demonizzare l’avversario politico, il quale poi diventa automaticamente nemico.Gli ultimi fatti, purtroppo, mi smentiscono. Ha cominciato il D’Alema, definendo Berlusconi “un uomo anziano che sta cercando l’ultima possibilità di acquisizione del potere …”. Per tutta risposta Berlusconi ha definito “politicamente vecchi” tutti i dirigenti del PD, ma l’ultimo colpo di teatro lo ha riservato l’altro ieri strappando platealmente il programma elettorale del Partito Democratico (“se vincono sarà carta straccia”) e dando poi a Veltroni del “diplomato in fiction” relativamente alla storia del recupero elettorale dei suoi sondaggi. Sui quali stendiamo un velo pietoso in quanto, incredibile, tutti i sondaggi di ogni forza politica danno sempre in aumento, in recupero, il distacco diminuisce, aumenta. Al punto che non si capisce più se effettivamente la matematica non sia una scienza esatta oppure se il campione statistico sia solo pilotato per far compiacere chi il sondaggio lo organizza per puri fini elettorali.Nello stesso luogo, Fini ha poi parlato del 14 aprile (chiusura dei seggi elettorali) come di un “giorno della liberazione dalla dittatura delle sinistre …” e l’inizio di una “rivoluzione conservatrice”. L’ultima affermazione rappresenta il vero ossimoro, nel senso che si accosta una parola o una frase con il suo esatto contrario. E’ un po’ come dire “vincere perdendo”. Allo stesso tempo mi ha stupito la coesistenza all’interno del PdL di due personaggi che apparentemente mi sembra siano in perfetta antitesi: uno è Renato Brunetta, economista e professore universitario, fautore del liberismo e liberalismo economico più sfrenato, mentre l’altro è Giulio Tremonti, ex ministro dell’economia del precedente governo Berlusconi, noto a suo tempo per la sua finanza creativa, fatta di condoni e cartolarizzazioni, ma ultimamente con posizioni protezionistiche a livello economico ed anti-globalizzazione. Anche questo è un ossimoro e non sarebbe male vedere insieme i due in un talk-show televisivo in modo da chiarire una volta per tutte se il Popolo delle Libertà è liberista o protezionista.Anche dall’altra parte Veltroni, già fautore del cosiddetto “maanchismo”, si presenta con molte contraddizioni, soprattutto sul programma e sulle candidature. Ha fatto un po’ impressione vedere Calearo in televisione, industriale nordico duro e puro, candidato nel nord-est per il PD, usato solo per prendere voti destinati alla Lega o PdL. Mentre la candidata capolista nel Lazio, la giovanissima e carinissima Marianna Madia, ha lasciato tutti di sasso quando ha detto che con la sua “straordinaria inesperienza” riempirà lo spazio della politica. Nella Sinistra Arcobaleno il segretario Diliberto ha addirittura lasciato il suo posto per un operaio della Thissen: un gesto apparentemente generoso ma molto grave se pensiamo a quello che ha detto Cossutta, parlando di “plebeismo demagogico”, in quanto è un dovere per un segretario di partito stare in Parlamento. Nell’UDC, Casini parla sempre ed in continuazione di politiche per la famiglia, ma dovrebbe spiegare cosa ha fatto lui in 5 anni di governo, quando era insieme all’odiato Berlusconi. A proposito del quale bisognerebbe sapere se scherzava quando ha detto che i parlamentari di cui si ha bisogno sono solo una trentina, specializzati ognuno per ogni attività del Paese. Tutti gli altri debbono solo presiedere le sedute alla Camera e al Senato, votare senza rompere troppo le scatole. Mi ricorda molto le cosiddette “corporazioni” del triste ventennio …A proposito di ventennio, comunque, mi è apparsa abbastanza stucchevole la polemica relativa alla candidatura dell’imprenditore Ciarrapico, il quale non ha mai rinnegato il fascismo. Ci sono stati i soliti strali lanciati da sinistra, ma, secondo me, il problema non sussiste: se all’elettore non sta bene Ciarrapico nelle liste della PdL del Lazio, semplicemente può non votare la PdL. Dato che è una candidatura fatta apposta per accalappiare il consenso di molta parte della destra che voterebbe Storace, allora quale sarebbe il problema di non votare quel personaggio?Anche la polemica sull’infelice frase di Fini relativa ad Obama candidato alla Presidenza degli USA “l’America non è ancora pronta per un presidente nero …”, mi è parsa molto strumentale. Sono cose che ho anche detto io in un commento di un post. Ma, chiaramente, un conto sono le cose che si dicono normalmente tra di noi, oppure le chiacchiere da bar, un’altra cosa sono invece le frasi dette in campagna elettorale da un personaggio in prima linea come Fini …In conclusione volevo comunque dare onore ad un pers