IL DUBBIO

... MA IL MONDO DOV'ERA?


L’orrore della donna segregata in uno scantinato, in Austria, violentata ripetutamente dal padre da cui ha avuto 7 figli in 24 anni, ci pone innumerevoli interrogativi sulla nostra cosiddetta “umanità” e sullo stato di quello che definiamo “civiltà occidentale”.Come nel recente caso di Natascha, imprigionata da bambina per 11 anni, lo shock nel mondo e soprattutto nella civilissima Austria è stato devastante. Quante volte noi italiani, e non solo gli esterofili, abbiamo preso come esempio di civiltà quella nazione?Certo, non bisogna fare di ogni erba un fascio, ma la cosa che effettivamente mi sono chiesto dopo aver appreso queste notizie è: “Ma il quartiere, i cittadini, i vicini, i parenti, tutti, in questi lunghissimi 24 anni, dov’erano?”.E’ un esempio di società assente con relativa assenza di protezione sociale. Una società egoista, isolata che ha potuto permettere l’abbandono di una donna segregata con i suoi figli, nati dalla più terribile delle violenze, per così tanto tempo.No, il mondo non c’era: faceva finta di non sapere anche di fronte ad indizi più che consistenti. Una donna “morta” per il mondo. Scriveva un quotidiano locale che “l’intera nazione deve chiedersi che cosa stia accadendo di reale e profondamente sbagliato”. Davide Meghnagi, psicoanalista e professore di psicologia clinica all’università di Roma, ha scritto: “Una totale follia, una patologia criminale. Il padre paranoico e psicotico è vissuto nella totale assenza di separazione tra sé e la figlia, in un delirio di dominio assoluto. Una forma di cannibalismo, ha divorato la vita della persona per lui più preziosa, l’ha annullata. La parte debole, la figlia, non ha avuto il supporto di nessuno e in mancanza di collegamento con il mondo esterno è rimasta in balia di questa violenza, incapace di ribellarsi. E il dominio che il padre esercitava sulla figlia si è esteso anche ai nipoti, derubati di tutto quanto anche loro insieme alla madre, figli e vittime della follia. Un intero contesto familiare in cui il senso della realtà è andato perduto ….”Oggi tutti noi possiamo e dobbiamo dire: “Ma in che razza di mondo viviamo?”. Perché questi orrori continuano a sopravvivere nonostante il progresso, il benessere, l’alfabetizzazione di massa? Quello che è accaduto in Austria è un episodio da società primitiva, patriarcale. Padri-padroni e figli soggiogati dalle loro violenze bestiali.Ma quello che impressiona di più è come in un paese come l’Austria, che abbiamo spesso il torto di considerare più civile di altri, un paese al di sopra di ogni sospetto nel cuore dell’Europa, si possano nascondere sacche di violenza presociale e  preculturale. Oltretutto con l’indifferenza omertosa dei suoi abitanti.
Uno scrittore austriaco, Thomas Bernhard, esprimeva il suo disgusto per i suoi connazionali e per la sua nazione con delle invettive molto dure e taglienti. Un odio viscerale nei confronti delle sue origini i cui cardini sono l’alienazione dell’individuo in una natura ed in una società a lui estranee, la vacuità di ogni forma di comunicazione, la brutalità del potere, la desolazione della provincia, la morte e la pazzia in fondo al vicolo cieco dell’esistenza.Speriamo solo di non scivolare mai in questo tipo di mondo …Un saluto a tuttiVito