IL DUBBIO

1° Maggio: Il Lavoro e la Dignità ....


 “Il lavoro non mi piace - non piace a nessuno - ma mi piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi, scoprire la propria realtà che nessun altro potrà mai conoscere” (Joseph Conrad)La figura di san Giuseppe è inestricabilmente connessa all'idea di lavoro, con la fatica e la semplicità che a esso sono associate. Nonostante il tentativo, forse interessato, di qualche autore di ricondurre il padre legale di Gesù alla categoria dell'imprenditore, i dati evangelici e il contesto sociale ampiamente studiato in ricerche accurate anche recenti vanificano queste ricostruzioni. Dopo tutto, come si spiegherebbe l'ironia dei compaesani di Nazareth che «si scandalizzano» della professione di Giuseppe e del livello sociale della sua famiglia? (Marco 6, 3-4)? Giuseppe ci parla, dunque, del lavoro modesto e comune che spesso «non piace», come osserva il romanziere di lingua inglese Joseph Conrad nella frase sopra citata e desunta dalla sua opera Cuore di tenebra (1902). Eppure è proprio in quell'attività che l'uomo trova se stesso, le sue capacità, la sua funzione nel mondo. È per questo che essere senza lavoro non crea serenità ma insoddisfazione. L'uomo, infatti, dice la Genesi, è stato collocato sulla terra «per coltivarla e custodirla» (2, 15). Il dramma del disoccupato o di chi è costretto a un lavoro alienante e inadatto è quello di non realizzare se stesso. Per questo la figura di Giuseppe ha la sua pienezza proprio nella sua missione semplice di sostegno alla famiglia e di fedeltà al suo compito. E anche se «lavorare stanca», come diceva Pavese, o «non piace», «allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno» (così Voltaire in Candido).Dato che domani, Primo Maggio, sarà la festa del lavoro, ho voluto portare qualche considerazione di Mons. Ravasi sulla figura di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, il quale identifica meglio di tutti, credo, l’importanza del lavoro nella nostra società. San Giuseppe rappresenta l’umiltà del lavoratore, del falegname che, nel periodo in cui Gesù non si era fatto ancora conoscere, lo ha istruito e preparato con dignità al mondo circostante. Tutto nella sua semplice bottega di falegname di Nazareth.Anche se il mondo del lavoro, negli ultimi anni, è notevolmente cambiato, deve esistere comunque un lavoro degno dell’uomo, come ho riportato in un mio vecchio post, ma sappiamo anche che esistono dei lavori non degni dell’uomo, come il lavoro nero, sottopagato ed in scarse condizioni di sicurezza.Oggi anche Gianfranco Fini, nel suo discorso di investitura come Presidente della Camera, ha ribadito che:«Tutti i deputati e le deputate senza distinzione politica sentano l'imperativo morale di dare la massima importanza che il diritto al lavoro possa essere esercitato in condizioni di sicurezza». «La perdurante tragedia delle morti bianche offende le nostre coscienze e non deve essere più considerata ineluttabile ma deve generare lo sforzo comune a tutte le istituzioni perchè ad essa si ponga rapidamente fine».Possiamo anche dire, parafrasando Moretti, che Fini ha detto qualcosa di sinistra … ma sono parole importanti a cui speriamo venga dato seguito …Quindi, care amiche ed amici, auguro a tutti voi un FELICE E SERENO PRIMO MAGGIO!Vito