IL DUBBIO

Il calcio è ancora il gioco più bello del mondo?


La mia risposta è sì e cercherò di spiegarlo in poche e banalissime righe.Forse tanta gente dopo i loschi affari di Moggi&Co (Calciopoli) si è lasciata prendere dallo sconforto e dalla disaffezione, ma l’ultima giornata del campionato ci ha dimostrato di quanto questo sport sia assolutamente imprevedibile e quindi bello ed affascinante anche per chi è poco tifoso oppure per niente.Pensateci bene: l’Inter, con la partita e quindi lo scudetto in tasca, che non batte il Siena, sbagliando il rigore decisivo, generosamente concesso, proprio dal suo uomo più rappresentativo, Materazzi, che letteralmente strappa la palla dalle mani dal rigorista ufficiale, Cruz, provocando l’ira irrefrenabile del suo allenatore, Mancini. Per non parlare del Milan, la mia squadra del cuore, in grande forma dopo la vittoria nel derby, che si fa bistrattare e battere dal Napoli, pregiudicando quasi con ciò la corsa al quarto posto, ultimo disponibile per la Champions League.E’ questa la bellezza del calcio. Negli altri sport è quasi impossibile che Davide possa battere Golia. Guardate il rugby, il basket, ma anche ad esempio l’automobilismo, il tennis. Il più forte vince sempre, è difficilissimo incontrare sorprese ….Tutto ciò è stato addirittura scientificamente dimostrato dai ricercatori dei laboratori nazionali di Los Alamos (New Mexico – USA), che hanno analizzato i risultati di oltre 300.000 partite giocate nel secolo scorso, a partire dagli anni 40. L’unità di misura era l’imprevedibilità, ovvero quanto più spesso una squadra sfavorita ribaltava i pronostici portando a casa una vittoria. E le partite di calcio spesso rovesciano le aspettative dei risultati; si calcola in termini statistici che la squadra data per perdente ha circa il 45 % di probabilità di strappare una vittoria.Noi italiani lo abbiamo sempre saputo, anche se probabilmente ciò è dovuto alla sua popolarità: è il calcio che ci entusiasma e che ci fa sempre stare con il fiato sospeso fino all’ultimo secondo del 90° minuto. Ma, naturalmente, perché tutto ciò accada sempre occorre che ci siano, oltre allo spettacolo, anche altri 2 fattori: la regolarità e, soprattutto, l’onestà.La regolarità è intesa come fattore di correttezza, cercando di fare in modo che tutte le partite in cui c’è un interesse di classifica inizino tutte allo stesso identico momento con un comportamento arbitrale ineccepibile.
Ma l’onestà, (quella che non c’era ai tempi di Moggiopoli) ebbene, questa è il requisito più importante. Perché quando il calcio, quando è pulito, è imprevedibile.Mi viene in mente una battuta del grandissimo “paron” Nereo Rocco, quando allenava la Triestina, famoso per il suo gioco “catenacciaro”, il quale a chi gli auspicava “Che vinca il migliore”, lui rispondeva in dialetto friulano: “Beh, sperem propr de no!”Godiamoci, quindi, domenica un altro eventuale psicodramma dell’Inter, con la Roma che insegue, Milan e Fiorentina in lotta per un posto in Champions League, mentre Parma e Catania, in lotta per la salvezza, con i loro destini che si incrociano con la conquista dello scudetto.Un saluto a tuttiVito