IL DUBBIO

Valori Cristiani o mercanti nel Tempio?


Dopo l’idilliaco incontro tra il Papa e Silvio Berlusconi, riporto un articolo pubblicato da Repubblica la settimana scorsa: Lo sfogo dell’ex premier per il difficile rapporto con la Conferenza Episcopale: “Non mi hanno perdonato il cattolico adulto”PRODI: “I leader della CEI sempre contro di me” ROMA - "Dissi di essere un cattolico adulto. La frase non mi è stata mai perdonata. Con la presidenza della Conferenza episcopale, ho avuto l'impressione di scontrarmi con un'opposizione politica". Romano Prodi cerca di organizzare la sua vita da ex, ma rivive ancora con amarezza il rapporto con uno degli interlocutori a cui teneva di più. La Chiesa cattolica. Le sue difficoltà terribili come capo di un governo di centrosinistra le ha raccontate anche a La Croix, il più grande quotidiano cattolico francese. "Mai sono stato intervistato dall'Avvenire, il giornale italiano di ispirazione cattolica, mentre La Croix mi ha dedicato due pagine nel maggio 2007". Prodi non è mai stato intervistato non solo dal giornale della Cei, nemmeno - a differenza di Silvio Berlusconi - dall'Osservatore Romano. Organo della Santa Sede. Le differenze volute bruciano sulla pelle del professore cattolico che il 31 maggio ha festeggiato i 39 anni di matrimonio, padre di due figli, nonno di quattro nipoti. Ha scritto un suo amico dagli anni di Reggio Emilia, Raffaele Crovi, cattolico, intellettuale anche democristiano, in "Nerofumo", profetico romanzo poco prima della morte: "Perché la Curia Vaticana, ai politici cattolici praticanti e osservanti dei comandamenti, preferisce i politici laici, magari puttanieri, ma osservanti". E Crovi, vaticinando la caduta del governo Prodi, fa rispondere a un monsignore: "Perché i cattolici praticanti, ritenendosi parte della Chiesa, mettono bocca nelle scelte delle autorità ecclesiastiche, mentre i laici, senza far domande, mettono mano alla borsa". Prodi, che il libro ha ricevuto, scansa i rimandi. Né parla di politica italiana. "Aspettiamo che il polverone si fermi" dice ai pochi fedelissimi superstiti. "Coerenza e discrezione" ripete, sono il suo atteggiamento rispetto alla Chiesa. A La Croix - fra un cenno all'unica udienza da Benedetto XVI e un affettuoso dilungarsi sugli incontri con Giovanni Paolo II - ha raccontato l'amarezza "soprattutto per le critiche delle gerarchie cattoliche quando adottai provvedimenti in favore degli esclusi". "Telefonai anche per dir loro che prima comunque non c'era niente. Non mi hanno risposto". Rapporto di spine con Camillo Ruini, l'allora presidente della Cei e rimasto potentissimo, anche se da un anno la Conferenza è guidata da Angelo Bagnasco. Il reggiano Ruini fece conoscere e sposò Prodi e Flavia, né fu assistente, ma ruppe per sempre quando, dopo il crollo della Dc, chiese all'allora discepolo di guidare la rinascita di un partito cattolico. Ottenendo un rifiuto da colui che già pensava all'Ulivo. Prodì rivendica quel "cattolico adulto" con cui si definì quando andò a votare nel referendum sulla fecondazione assistita. Non rispettando - pur votando da cattolico osservante - la chiamata di Ruini all'astensione. Richiamandosi piuttosto a De Gasperi che disobbedì a Pio XII che voleva l'alleanza Dc-Msi al Comune di Roma. Sono parole piuttosto pesanti che meritano uno spunto di riflessione soprattutto per quanto riguarda l’apertura di credito, sembra illimitata, che la Chiesa ufficiale ha voluto dare al nuovo governo di centro-destra, invece evitata al precedente governo di centro-sinistra guidato dall’ultra-cattolico Prodi.A prima vista il tutto potrebbe essere condotto ad un asse tra Santa Sede e Palazzo Chigi, un patto di potere spiegato anche dalla convinzione che l’attuale maggioranza sembra essere destinata a durare sicuramente per tutti i 5 anni della legislatura. Quindi un interlocutore affidabile al contrario di quanto accadde con la rissosa e diversificata coalizione di centro-sinistra.Ma l’amaro sfogo di Prodi delinea uno strappo molto più grave che si è consumato tra il partito Democratico ed il mondo ecclesiastico. Probabilmente chi è causa del suo mal pianga se stesso e l’entrata dei Radicali nel PD ha contribuito molto a questo allontanamento, così come a suo tempo le posizioni anti-clericali e sui temi etici degli stessi insieme alla cosiddetta sinistra antagonista. Ma basta tutto ciò a spiegare una certa “gioia irrituale” non solo da parte degli alti vertici ecclesiastici, ma anche di molte parrocchie?Se noi guardiamo alla composizione del governo troviamo molti individui che definire cattolici sarebbe molto azzardato. Lo stesso Silvio Berlusconi, divorziato, che non si sa da quanto tempo non  si vede insieme alla Veronica, non è propriamente un bell’esempio di tradizione familiare cristiana, anche per certi suoi atteggiamenti … E’ abbastanza normale che Prodi sia irritato per l’accoglienza e le parole che hanno accompagnato la visita dal Papa del Cavaliere. Io stesso spesso rimango, non dico indignato, ma abbastanza infastidito per l’uso strumentale che certi politici fanno della Chiesa nel corso di alcune manifestazioni religiose.Il fastidio maggiore, confesso, lo provo quando certi politici atei, divorziati, edonisti (e forse anche un po’ puttanieri …) fanno la fila per fare i baciapile, come nemmeno i democristiani più intransigenti facevano. Oppure sentire certi rappresentanti della Lega ribadire che loro sono i difensori dei cosiddetti “VALORI e RADICI CRISTIANE”. Il che è tutto un dire, ma anche un ridere.Il fatto che poi la Chiesa, come dice l’articolo sopra, preferisca interlocutori più affidabili sul piano dei temi etici (famiglia, coppie di fatto, fecondazione assistita, aborto ecc.) e su quelli prettamente economici (esenzione Ici, finanziamenti scuole cattoliche, concordato ecc.), questo non dovrebbe essere un dato di fatto, ma purtroppo lo è.
Qualcuno potrebbe obiettare che una vera Chiesa si dovrebbe occupare anche di altre cose, tra cui accoglienza, solidarietà, sostegno sociale, missione ecc. ecc. E’ tutto vero, dovrebbe essere così,  ma purtroppo oggi non è così. Scusatemi, è un periodo che sono cinico e sarcastico. Ma, sapete, vedere tutti questi “mercanti nel tempio” non è propriamente una bello spettacolo ….Un saluto a tuttiVito