IL DUBBIO

CONFUCIO e la CINA


"Un gentiluomo è esigente con se stesso; un uomo volgare è esigente con gli altri""Un gentiluomo è fiero senza essere aggressivo, socievole ma non di parte" "Un gentiluomo non disapprova una persona perché esprime una certa opinione, né respinge un’opinione perché a esprimerla è una certa persona" "I quattro flagelli sono: il terrore che coltiva l’ignoranza e l’assassinio, la tirannia che esige raccolti senza aver seminato, l’estorsione fondata su manovre, la burocrazia che nega a ciascuno il dovuto" Questa settimana, visto che siamo in pieno periodo di Olimpiadi cinesi, parliamo di questo personaggio dai contorni fluidi e un po’ mitici, vissuto tra il VI e il V sec. a.C. (Confucio è il nome latinizzato di K’ung Fu Tse).Dopo che il regime comunista di Mao Tse Toung lo aveva praticamente affossato, ora Confucio è tornato prepontentemente alla ribalta come guida spirituale e morale dell’intera Cina. Infatti, per quasi 2000 anni  era stato canonizzato come primo e supremo “insegnante” della Cina (il suo compleanno, che cadeva il 28 settembre, è tuttora celebrato come il giorno degli insegnanti). Ho scelto un piccolo florilegio di queste considerazioni che hanno esercitato un forte influsso sul mondo cinese, sulla sua etica e sul suo comportamento. Protagonista è il junzi, il “gentiluomo”, che originariamente era il titolo degli aristocratici, ma che poi denotava l’uomo morale e sapiente. Sono consigli semplici, di etica naturale, che meritano di essere meditati soprattutto per ribadire un dato spesso ignorato o persino contestato. Esistono valori radicali comuni che trascendono le situazioni, le origini e i contesti differenti: il rigore personale, la generosità, il rispetto, la libertà, la dignità umana. In questa linea, tra i vari aforismi proposti, ne sottolineo uno: bisogna ascoltare un’opinione saggia a prescindere da chi la dice. E’ questa una legge che è spesso disattesa, soprattutto nelle pubbliche relazioni: la verità ha in sé un valore che non dipende dal piatto d’oro o di coccio su cui è collocata. La nobiltà d’animo sta proprio in questo costante rispetto e nel riconoscimento leale dell’altro.Confucio prestò molta attenzione all’aspetto educativo, ma la sua vera vocazione era la politica, la quale, secondo lui, doveva essere condotta da uomini saggi e soprattutto onesti. Un po’ come Marco Tullio Cicerone che però arrivò circa mezzo millennio più tardi nella Roma pre-imperiale.Ma la modernità di Confucio traspare ancora ai giorni nostri. Non riteneva di avere in tasca la verità assoluta e la soluzione di ogni problema. Non si è mai considerato un superuomo e, soprattutto, cercò sempre di imparare, convinto che fosse il modo più onesto e utile di continuare a vivere. Inoltre, dato che non aveva la pretesa di essere l’insegnante supremo, che erroneamente alcuni discepoli vedevano in lui, spesso taceva se non era convinto delle proprie opinioni.Da questo risalgono i famosi “silenzi” di Confucio, soprattutto quando i suoi interlocutori  gli chiedevano se c’era la vita dopo la morte. Non illuse mai chi l’ascoltava con promesse infondate su qualche paradiso o su possibili reincarnazioni.Addirittura molti studiosi pensano che i suoi principi siano straordinariamente vicini a quelli di filosofia politica che il mondo occidentale ha ereditato dall’illuminismo.L’incredibile sviluppo della Cina nel campo economico non è andato di pari passo nel campo dei diritti civili. La democrazia è, purtroppo, solo un  miraggio. Ci sono innumerevoli contraddizioni in questo immenso paese capace di org
anizzare un evento olimpico straordinario (vedi cerimonia di apertura con l’incredibile connubio tra bellezza e perfezione …). Ma c’è anche una Cina poverissima, dei cantieri dove si lavora e si muore, notte e giorno. Quella delle aree rurali dove si è alle soglie minime della sussistenza.Speriamo quindi che, riprendendo gli insegnamenti  dell’antico maestro e la sua filosofia, questo immenso paese possa percorrere la retta via dello sviluppo coniugato al rispetto della persona umana ….Un caro saluto e BUON FERRAGOSTO A TUTTIVito