IL DUBBIO

GRAN TORINO: grande vecchio Clint


Il titolo, forse, potrebbe trarre in inganno, ma “Gran Torino” non è un prodotto d'azione con inseguimenti d'auto, ma una melanconica cronaca degli ultimi giorni nella vita di un vedovo, un lupo solitario arrabbiato con tutti e con tutto, miscredente e misogino.Il protagonista (e anche regista Clint Eastwood) è un veterano della guerra di Corea, pieno di pregiudizi, rimorsi, rabbie. Walt Kowalsky è un uomo incapace di comunicare, anche col figlio o i nipoti. I suoi vicini di casa sono immigrati vietnamiti che a lui non piacciono affatto.Walt ha un'unica grande passione, la sua auto sportiva d'epoca, una Ford Gran Torino, un vero cimelio. Quando un ragazzino vietnamita tenta di rubargliela, aizzato dalla gang locale, Walt si surriscalda. Le conseguenze dell'offesa subita sconvolgeranno la vita di tutta quella comunità. Questo uomo anziano è anche abituato a vivere in un quartiere di gente come lui, non è aperto ad altre culture, ma quando diventa amico di questi strani vicini di casa capisce di avere più in comune con loro che con la sua famiglia, con i suoi figli viziati. Walt è un uomo tormentato dai ricordi della guerra da lui combattuta nel passato. E quando finalmente acconsente a confessarsi in chiesa, come desiderava la defunta moglie, si vede che soffre tantissimo.Walt è uno che all'inizio insulta tutti, come spesso fanno quelli della sua generazione, apostrofa i vicini immigrati, che non conosce nemmeno, con pesanti affermazioni razziste, non riesce a trattenersi, fino a quando diventa il loro più strenuo difensore. Bellissimo anche il rapporto di amicizia e paternità con il ragazzo vietnamita timido e insicuro.Non è un uomo politicamente corretto, ma ha una sua sensibilità, e questo lo aiuta a progredire dall'intolleranza alla solidarietà. Il film insegna che non è mai troppo tardi per imparare, crescere, capire. Lo può fare una persona anziana con tutti i suoi pregiudizi, lo possiamo fare tutti. C’è la vita di un vecchio a cui viene diagnosticato un male incurabile, ma ci sono anche tante domande sulla morte e sul modo di affrontarla … Da tener presente che il film inizia con un funerale e finisce con un funerale …Viene anche trattato il tema dell’immigrazione, la connivenza, con la relativa integrazione culturale che ultimamente da noi, con le politiche governative, viene trattata in maniera ideologica e strumentale, cercando in tutti i modi di aizzare i nostri più bassi istinti.Inoltre c’è una frase che Walt pronuncia durante la sua unica ed ultima confessione della vita. E cioè:“Padre, qualche anno fa ho venduto una mia vecchia barca a 900 dollari e non l’ho dichiarata al fisco: è un peccato molto grave … perché evadere le tasse è come rubare …”Sarebbe cosa buona e giusta che questa affermazione, visti i problemi economici e di bilancio che abbiamo in Italia, venga affissa in tutti i pubblici edifici, le scuole, le Chiese, i tribunali ecc. ecc.Potrebbe servire a stimolare una coscienza civile tra i cittadini italiani ed i nostri governanti … e allora il buon vecchio Clint, dopo il pistolero infallibile nella Trilogia del Dollaro e l’ispettore Callaghan, avrebbe veramente centrato l’obiettivo …