IL DUBBIO

IL VIRUS DEL COPIA E INCOLLA ...


Sembra che su Internet, in nome di una democrazia infinita ed alla portata di tutti, ci si dimentichi spesso del principio di responsabilità di autore, del copyright e, soprattutto, della decenza e del senso di misura.La Rete è veramente una miniera, un pozzo senza fondo di informazioni, per cui, a volte, risulta molto difficile resistere  alla tentazione di copiare di sana pianta un intero articolo, una tesi di esame e addirittura pezzi interi di un libro.Forse la tentazione è dovuta all’estrema facilità nella ricerca e nell’inserire i testi. Ma, allo stesso tempo, è anche molto facile essere scoperti e rischiare figure meschine … ma tant’è … La vergogna, di questi tempi, anche guardando quello che accade nei palazzi di qualche potente, non sembra sia una cosa così importante.Qui di seguito riporto un articolo di Pierluigi Battista, del Corriere della Sera, che sintetizza magnificamente quale sia questa tentazione ed i suoi limiti: Saramago, Dowd, Augias la Tentazione del Copia-IncollaPurtroppo nell' universo Internet sta circolando un morbo fatale: il virus del copia-incolla. Contagia premi Nobel e premi Pulitzer, giornalisti e autori di best-seller. José Saramago fa suoi via online, senza citare la fonte, pensieri e parole di Mike Davis sul Guardian. E si è scusato. Tuonava contro l' orrendo sistema mondiale che produce spaventose pandemie: ma evidentemente tra i sintomi più appariscenti delle pandemie c' è anche l' improvvisa sparizione delle virgolette che dovrebbero segnalare l' onestà di un prestito intellettuale, e non il carattere proditorio di un' appropriazione indebita. Anche Corrado Augias si prosterna pentito perché nella fretta della composizione del «Disputa su Dio e dintorni» realizzato con Vito Mancuso ha attinto dall' inesauribile fonte di Internet senza corredare la citazione delle doverose virgolette. E si è scusato. Persino Mauren Dowd, grande columnist del New York Times, saccheggia i contenuti di un blog, parola per parola. E si è scusata. Fanno bene a scusarsi. Ma tutti noi, registrate le scuse dei colpevoli colti in fallo, faremmo bene a interrogarci sulle infinite tentazioni che Internet offre a chi beatamente ne usufruisce. Un formidabile magazzino di informazioni che però assomiglia anche a un caos primordiale in cui sparisce, assieme ai diritti d' autore, la stessa nozione di proprietà intellettuale. Un gigantesco, magmatico, ribollente arsenale di citazioni, ma senza virgolette, senza padri, senza attribuzioni. Un mondo libero e senza gerarchie, ma che accende l' ebbrezza della fretta e dell' ingordigia: come l' ingresso in una mitologica biblioteca universale, dove tutto il sapere è squadernato davanti, e ogni libro in procinto di essere saccheggiato senza limiti. Un' enciclopedia generosa e disponibile, che sembra elargire i suoi doni a chiunque ne faccia richiesta. Ma anche un terreno pieno di trappole insidiose. Le stesse trappole che hanno adescato Augias, Mauren Dowd e Saramago offrendo loro un sentimento di onnipotenza da soddisfare in fretta, con qualche cliccata (di troppo) e l' uso (e l' abuso) di quella maledetta funzione copia-incolla. Pierluigi Battista Il problema quindi non è tanto nell’uso del copia-incolla. Io stesso, quando trovo degli editoriali giornalistici interessanti, non mi faccio scrupolo di pubblicarli. L’importante è comunque citare la fonte e l’autore e non farli passare come farina del proprio sacco. Ovvero idee e concetti di terzi, fatti passare per propri.E’ un inganno, una truffa. Soprattutto verso se stessi …Buon fine settimana a tutti e scusate se ultimamente ho un po’ trascurato sia il mio blog che, soprattutto, i vostri blog.Vito