IL DUBBIO

27 GENNAIO – GIORNO DELLA MEMORIA O … DELLA RETORICA?


Oggi si celebra il giorno della memoria in cui si ricorda l’eccidio ed il genocidio di un’intera etnia, religione, popolo.Questa foto racchiude una Memoria. Importante. Di fatti accaduti nei primi anni quaranta del secolo scorso, lontano da noi e vicinissimo a noi.Il 27 gennaio 1945 venne liberato il campo di sterminio di Auschwitz. Il parlamento italiano ha scelto proprio questa data per istituire il “Giorno della Memoria” dedicato al ricordo della Shoah: il genocidio a danno degli ebrei (ma non furono solo ebrei, ma anche zingari, omosessuali, dissidenti politici..) perpetrato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. E’ una giornata istituzionale, si “ricorda” in celebrazioni pubbliche e anche nelle nostre scuole. Sarebbe bello, però, che non fosse una commemorazione retorica, o pro forma; ma un modo di fermarsi davvero nel ricordo di ciò che è stato e, cosa assolutamente inquietante, potrebbe sempre di nuovo essere.La memoria è una facoltà importante per gli esseri umani: senza le innumerevoli piccole e grandi memorie che abbiamo immagazzinato come potrebbero orientarsi ed avere senso tutti i nostri comportamenti del quotidiano? Ci pensate? Bè, c’è sempre qualcuno che prova a smentire che l’angoscia, lo smarrimento, il terrore, la privazione della Libertà che questa foto (notissima) racchiude siano mai esistite; oppure sminuisce numeri, eventi.. Se ciò fosse, sarebbe l’oblio per il dolore e lo sterminio di milioni di persone.Cancellare tutto con un colpo di spugna, avrebbe un senso? E cosa saremmo noi senza questa (pesantissima) memoria? Alleggeriti forse? No. Ciechi.Vogliamo, invece, che i nostri ragazzi conservino e facciano camminare sulle loro gambe questa memoria della shoah e della (non) vita nei campi di sterminio, perché i loro occhi non siano mai ciechi ma ben orientati e consapevoli contro ogni forma di violenza e deliberata sopraffazione degli uni contro gli altri.Quel fucile puntato del soldato nazista, tutte quelle braccia alzate e impotenti, il bimbo davanti a tutti, sono un monito. Attraversano il tempo e i decenni per puntarsi ai nostri occhi e alle nostre coscienze.Non dimentichiamo, ricordiamo e facciamo in modo che le nostre azioni siano guidate dal significato della foto qui sopra, ovunque;Questa, che è stata probabilmente la più grande Tragedia che il genere umano abbia perpetrato ai propri stessi danni ci riguarda e ci appartiene (ma quanti ce ne sono stati di genocidi e ce ne sono ancora nei più svariati angoli del mondo?).E se qualcuno volesse prendersi la briga di guardare, attraverso gli occhi di chi l’ha vissuto, l’Orrore dello Sterminio, legga “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Capirà. Perché non possiamo dimenticare.Vittoria Gentile(psicologa)“Tutto ciò che è necessario per il trionfo del male, è che le persone per bene non facciano nulla” (Edmund Burke)Sarebbe comunque importante che non fosse una commemorazione retorica, o pro forma, ma un modo di fermarsi davvero nel ricordo di ciò che è stato e che potrebbe ancora essere.Nulla a che vedere con la Shoah ma non possiamo dimenticarci delle popolazioni palestinesi a loro volta scacciate e perseguitate da Israele, senza la possibilità attuale di vedere una pur minima speranza di avere una terra propria da calpestare e una nazione da amare.Ovvero, lo stato israeliano non può farsi scudo dell’antisemitismo e dello sterminio nazista per rinnegare e rifiutare qualsiasi risoluzione ONU che consenta la legittima richiesta di uno stato autonomo palestinese.Una grande democrazia lo è soprattutto se riesce a prendere delle decisioni impopolari, magari per i coloni, ma che consentono di guardare con lungimiranza ad un futuro di pace ed accordo con i propri cugini mediorientali. Un saluto a tuttiVito