IL DUBBIOLa vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ Abraham Heschel |
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LA POESIA
"Quando il potere spinge l'uomo all'arroganza, la poesia gli ricorda i suoi limiti. Quando il potere restringe il campo dei suoi interessi, la poesia gli ricorda la ricchezza e diversità della sua esistenza. Quando il potere corrompe, la poesia purifica"
John Fitzgerald Kennedy - pochi mesi prima di essere assassinato ...
DEDICATO ALLA CLASSE POLITICA ITALIANA
"Bisogna sempre tener presente questi due principi: primo, agire unicamente secondo ciò che ti suggerisce il bene dell'umanità; secondo, cambiar parere se trovi qualcuno capace di correggerti, rimuovendoti da una certa opinione. Questo nuovo parere, comunque, deve sempre avere una ragione, come la giustizia o l'interesse comune, ed esclusivamente tali devono essere i motivi che determinano la tua scelta, non il fatto che ti sia parsa più piacevole o tale da procurarti maggior gloria."
Tratto dai "Ricordi dell'imperatore Marco Aurelio (121-180 D.C.)
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Post n°88 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da svitol5
Tag: berlusconi, carla bruni, cicerone, cittadini, costume, democrazia, governo, POLITICA, PRODI, sarkozy, società Sto leggendo qualche spezzone dell’opera di filosofia politica “De Republica”, scritta da Marco Tullio Cicerone. Questa descrive, attraverso dei dialoghi, quello che è il pensiero del famoso uomo politico ed oratore romano riguardo allo Stato, i cittadini ed alla migliore forma di governo. Tralasciando quello che era l’opinione di Cicerone sul suo sistema di governo ideale, che doveva essere una specie di miscuglio tra potere aristocratico, monarchico e democratico insieme (in modo da garantire stabilità), ci sono molte cose interessanti riguardo alla figura dell’uomo di governo o politico “ideale”, chiamato di volta in volta “princeps”, ossia “primo cittadino” o “rector et gubernator rei publicae”, ovvero reggitore e governatore dello Stato. Vediamo insieme uno dei passi più importanti: C’è il cosiddetto “spirito di servizio”: ovvero, si è al servizio di una comunità quando l’uomo politico è in grado di sacrificare ogni interesse personale per il bene della collettività. Si è chiaramente anche al servizio di un’idea, la quale però deve comunque avere un ancoraggio nella comunità in quanto altrimenti si rischia di essere uno strumento integralista che si erge a giudice del mondo. Però bisogna anche dire che queste immagini così perfette ed idealistiche possono sviarci dalla realtà. E cioè, come non esiste la “vera bellezza”, la “vera moralità”, ecc. così non esiste il “vero uomo politico”. Non dimentichiamo che anche Cicerone non è stato esente da errori ed incoerenze nella sua vita politica, cambiando casacca ed elogiando o attaccando di volta in volta i grandi di quel periodo (Catilina, Cesare, Pompeo, Marco Antonio), ma di questo ritengo che qualcuno che abbia fatto degli studi classico-umanistici possa dire qualcosa di più in merito al grande oratore. Occorre certamente una moralità nel servizio pubblico e politico, inteso come attaccamento al bene comune e bisogna esigere allo stesso tempo che, per chi viene investito da questi poteri, abbia veramente a cuore i problemi del paese e li affronti con competenza e decisione. Inutile nasconderlo, in Italia oltre che alla dubbia moralità e scarso spirito di servizio di molti uomini politici, abbiamo anche un deficit decisionale che da anni blocca molte riforme, infrastrutture e leggi importanti. A parte il caso odierno in cui Prodi si trova continuamente costretto a mediare con i partiti più piccoli della sua risicata maggioranza, bisogna anche dire che anche ai tempi di Berlusconi, che godeva di una maggioranza schiacciante in Parlamento, l’immobilismo regnava comunque, costringendo spesso il Cavaliere a dire: “Non mi lasciano lavorare”. Forse per questo che noi italiani invidiamo i nostri cugini d’oltralpe i quali, con Mons. Le President Sarkozy, hanno sicuramente una figura forte e determinata, che, aldilà delle ideologie, interpreta veramente il desiderio di nuovo e di cambiamento dei francesi. Oltretutto, pur coperto di critiche dai giornali locali, riguardo alla sua storia d’amore con Carla Bruni ha deciso che non si dovesse nascondere nulla in quanto “un presidente deve agire nella trasparenza verso il suo popolo”. E’ il classico esempio di uno statista che sfida l’impopolarità delle sue decisioni pur di far applicare le sue leggi dettate dalla convinzione che queste rappresentano il bene comune del paese. In conclusione, però ritengo che le doti che ho esposto sopra riguardo alla classe politica dovrebbero essere virtù che andrebbero praticate da tutti noi, perché in qualche modo siamo un po’ tutti responsabili della cosa pubblica (ogni riferimento ai fatti dell’emergenza rifiuti della Campania non è casuale). La classe dirigente dovrebbe in teoria essere migliore del popolo che rappresenta (come auspicava Cicerone con gli ottimati), ma solo se la maggioranza dei cittadini si sente responsabile e compartecipe del bene comune allora ci può essere una speranza di reale cambiamento positivo del nostro Paese. Care amiche ed amici, la prossima settimana sarò in vacanza in Trentino con la mia famiglia. Non so se riuscirò a tenermi in contatto con voi, tra una sciata e l’altra (speriamo). Un caro saluto a tutti. Vito |
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Sant'Ambrogio - padre della Chiesa (339 - 397 d.C.)
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