IL DUBBIO

La vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ Abraham Heschel

 

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"Quando il potere spinge l'uomo all'arroganza, la poesia gli ricorda i suoi limiti. Quando il potere restringe il campo dei suoi interessi, la poesia gli ricorda la ricchezza e diversità della sua esistenza. Quando il potere corrompe, la poesia purifica"

John Fitzgerald Kennedy - pochi mesi prima di essere assassinato ...

 

DEDICATO ALLA CLASSE POLITICA ITALIANA

"Bisogna sempre tener presente questi due principi: primo, agire unicamente secondo ciò che ti suggerisce il bene dell'umanità; secondo, cambiar parere se trovi qualcuno capace di correggerti, rimuovendoti da una certa opinione. Questo nuovo parere, comunque, deve sempre avere una ragione, come la giustizia o l'interesse comune, ed esclusivamente tali devono essere i motivi che determinano la tua scelta, non il fatto che ti sia parsa più piacevole o tale da procurarti maggior gloria."
Tratto dai "Ricordi dell'imperatore Marco Aurelio (121-180 D.C.)

 

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SPIRITO DI SERVIZIO E BENE COMUNE ....

Post n°88 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da svitol5
 

Sto leggendo qualche spezzone dell’opera di filosofia politica “De Republica”, scritta da Marco Tullio Cicerone. Questa descrive, attraverso dei dialoghi, quello che è il pensiero del famoso uomo politico ed oratore romano riguardo allo Stato, i cittadini ed alla migliore forma di governo.

Tralasciando quello che era l’opinione di Cicerone sul suo sistema di governo ideale, che doveva essere una specie di miscuglio tra potere aristocratico, monarchico e democratico insieme (in modo da garantire stabilità), ci sono molte cose interessanti riguardo alla figura dell’uomo di governo o politico “ideale”, chiamato di volta in volta “princeps”, ossia “primo cittadino” o “rector et gubernator rei publicae”, ovvero reggitore e governatore dello Stato. Vediamo insieme uno dei passi più importanti:

Se una società sceglie a caso chi la debba guidare andrà ben presto in rovina, come la nave in cui si sia messo a caso al timone qualcuno dei passeggeri. Un popolo libero sceglierà coloro cui intenda affidarsi e, se ci tiene davvero alla propria salvezza, sceglierà i migliori. Poiché non c'é dubbio che la salvezza dei popoli sia riposta tutta nel senno dei cittadini migliori, e questo. sopratutto, perché la natura ha voluto che non solo i più dotati di virtù e di coraggio guidassero i deboli ma che questi, alla lor volta, amassero obbedire a quei sommi. Si vuole che questa ottima forma di governo sia rovinata dalle aberrazioni del giudizio popolare che, non riconoscendo la virtù vera, che é tanto rara in realtà quanto difficile ad esser riconosciuta, considera il primo ricco spendaccione che capiti, o il primo nobile che abbia a portata di mano, come il migliore degli uomini. E - a quando quest'errore del volgo ha fatto sì che la repubblica fosse dominata non dalle virtù ma dalle ricchezze dei pochi, quei dominatori tengono assai forte al loro nome di ottimati pur senza avere nulla di ottimo. Le ricchezze infatti, il nome e la potenza, privi di quella esperienza ch'é la miglior maestra della vita e dell'arte di comandare agli altri, non son più che cose piene di turpitudini e d'insolente superbia; né c'é forma di governo più brutto di quello in cui i più ricchi paesano per migliori. E che ci potrebb'essere, invece, di più illustre di uno Stato governato dalla virtù, in cui, cioè, quello che comanda agli altri non é servo egli stesso d'alcuna passione, ed ha per il primo fatto le cose cui invita ed esorta i cittadini, e non impone al popolo leggi cui egli stesso non ubbidisca; ma propone come legge la propria vita ai concittadini? E se quest'uno potesse agevolmente tutto concepire, non ci sarebbe certo bisogno di più; e se tutti potessero vedere l'ottimo e in esso consentire, nessuno chiamerebbe al governo una scelta di ottimati. La difficoltà di veder chiaro é quella che ha fatto passare lo Stato dal re ai grandi, e gli errori e 1'audacia dei popoli dalla democrazia all'oligarchia. Così, tra l'impotenza di un solo e l'accecamento della moltitudine, l'aristocrazia ha occupato il mezzo in funzione di perfetta moderatrice: e finché gli aristocratici difendono davvero lo Stato, i popoli non possono essere che felicissimi, liberi da ogni cura e da ogni pensiero, avendo affidato la cura della loro quiete ad altri che si sono assunti l'obbligo di difenderla e che si guarderebbero bene dal far credere al popolo che i grandi trascurino i suoi interessi. L'eguaglianza assoluta dei diritti che pretenderebbero i popoli liberi non esiste mai in pratica, prima di tutto perché quegli stessi popoli, per quanto sciolti e sfrenati, accumulano sempre cariche su qualcuno e sanno ben scegliere uomini e dignità, e poi anche perché quella che si chiama 1'eguaglianza sarebbe, in realtà, la cosa più iniqua immaginabile. Quando i sommi e gli infimi di ogni popolo devono avere gli stessi onori, l'eguaglianza diventa la più ingiusta delle cose, e non é possibile quindi che possa esistere un'eguaglianza di questo genere in quegli Stati che son governati veramente dai migliori. Ecco quanto, pressappoco, o Lelio, sogliono dire quelli che ammirano il governo aristocratico".

Proviamo un po’ a riflettere su queste affermazioni, le quali chiaramente vanno contestualizzate ai tempi di Cicerone (più di 2000 anni fa nella delicata fase di passaggio da Repubblica a Impero). Certo, nel marasma politico attuale, queste rappresentano sicuramente un insegnamento morale per ogni individuo chiamato a rappresentare la classe dirigente nazionale, sia politica che amministrativa.

C’è il cosiddetto “spirito di servizio”: ovvero, si è al servizio di una comunità quando l’uomo politico è in grado di sacrificare ogni interesse personale per il bene della collettività. Si è chiaramente anche al servizio di un’idea, la quale però deve comunque avere un ancoraggio nella comunità in quanto altrimenti si rischia di essere uno strumento integralista che si erge a giudice del mondo.

Però bisogna anche dire che queste immagini così perfette ed idealistiche possono sviarci dalla realtà. E cioè, come non esiste la “vera bellezza”, la “vera moralità”, ecc. così non esiste il “vero uomo politico”. Non dimentichiamo che anche Cicerone non è stato esente da errori ed incoerenze nella sua vita politica, cambiando casacca ed elogiando o attaccando di volta in volta i grandi di quel periodo (Catilina, Cesare, Pompeo, Marco Antonio), ma di questo ritengo che qualcuno che abbia fatto degli studi classico-umanistici possa dire qualcosa di più in merito al grande oratore.

Occorre certamente una moralità nel servizio pubblico e politico, inteso come attaccamento al bene comune e bisogna esigere allo stesso tempo che, per chi viene investito da questi poteri, abbia veramente a cuore i problemi del paese e li affronti con competenza e decisione.

Inutile nasconderlo, in Italia oltre che alla dubbia moralità e scarso spirito di servizio di molti uomini politici, abbiamo anche un deficit decisionale che da anni blocca molte riforme, infrastrutture e  leggi importanti. A parte il caso odierno in cui Prodi si trova continuamente costretto a mediare con i partiti più piccoli della sua risicata maggioranza, bisogna anche dire che anche ai tempi di Berlusconi, che godeva di una maggioranza schiacciante in Parlamento, l’immobilismo regnava comunque, costringendo spesso il Cavaliere a dire: “Non mi lasciano lavorare”.

Forse per questo che noi italiani invidiamo i nostri cugini d’oltralpe i quali, con Mons. Le President Sarkozy, hanno sicuramente una figura forte e determinata, che, aldilà delle ideologie, interpreta veramente il desiderio di nuovo e di cambiamento dei francesi. Oltretutto, pur coperto di critiche dai giornali locali, riguardo alla sua storia d’amore con Carla Bruni ha deciso che non si dovesse nascondere nulla in quanto “un presidente deve agire nella trasparenza verso il suo popolo”. E’ il classico esempio di uno statista che sfida l’impopolarità delle sue decisioni pur di far applicare le sue leggi dettate dalla convinzione che queste rappresentano il bene comune del paese.

In conclusione, però ritengo che le doti che ho esposto sopra riguardo alla classe politica dovrebbero essere virtù che andrebbero praticate da tutti noi, perché in qualche modo siamo un po’ tutti responsabili della cosa pubblica (ogni riferimento ai fatti dell’emergenza rifiuti della Campania non è casuale).

La classe dirigente dovrebbe in teoria essere migliore del popolo che rappresenta (come auspicava Cicerone con gli ottimati), ma solo se la maggioranza dei cittadini si sente responsabile e compartecipe del bene comune allora ci può essere una speranza di reale cambiamento positivo del nostro Paese.

Care amiche ed amici, la prossima settimana sarò in vacanza in Trentino con la mia famiglia. Non so se riuscirò a tenermi in contatto con voi, tra una sciata e l’altra (speriamo).

Un caro saluto a tutti.

Vito

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Commenti al Post:
massimiliano.pro
massimiliano.pro il 10/01/08 alle 14:33 via WEB
Hai perfettamente ragione. Noi cittadini in realtà ci creiamo il nostro sistema, in certi momenti storici come questo siamo vittima delle nostre scelte. L'esempio politico (estendibile in molti altri campi) calza molto, abbiamo un sistema parlamentare-governativo che chiaramente da dei problemi. Nell'estate 2006 c'è stato un referendum per cercare di cambiare questi regolamenti, con più poteri al premier, fine del bicameralismo perfetto, meno parlamentari ecc ecc, insomma quelli che tutti oggi invocano. Purtroppo era un momento politico particolare e gli italiano votarono per lasciare tutto come stava. La democrazia è l'unica forma governativa che funziona però ha i seguenti problemi: 1) decide la maggioranza 2) tutti i voti valgono uguale, il vote dello scemo vale come quello del saggio L'equazione è semplice, se la maggioranza non è saggia non si potranno avere regole e governanti saggi. In questo caso però i saggi, essendo tali, sanno che questo può accadere in democrazia.
 
 
svitol5
svitol5 il 11/01/08 alle 09:20 via WEB
Riguardo a quel referendum credo che ci siano stati molti preconcetti da parte della sinistra con il fatto che l'avevano proposto soprattutto la lega e Berlusconi: in fondo viviamo ancora con la sindrome di Benito, per cui qualsiasi norma che concentra il potere su di un sol uomo ci sembra di tornare ai tempi del fascio. Anche la nostra costituzione è nata sull'onda emozionale del dopoguerra. Grazie per il tuo contributo. Vito
 
bil37
bil37 il 10/01/08 alle 14:43 via WEB
Ciao Vito, articolo di grande spessore culturale su un tema quanto mai affascinante: lo Stato e il governo ideale. Come hai ottimamente espresso nel tuo post, questo argomento è stato già affrontato da Cicerone ed altri storici della cultura classica latina e greca. Potremmo addirittura far risalire a Platone e Aristotele la prima forma di filosofia politica. Mi soffermo su un paio di punti, ma ce nesarebbero molti altri: il primo è il rapporto fra etica e Stato. E' giusto lo Stato etico? Bene, la moderna concezione laica ci dice di no, che nel recente passato, lo Stato etico avrebbe condotto a delle aberrazioni di tipo dittatoriale (comunismo, nazismo). Eppure c'è bisogno di un'etica nel comportamento dei politici che governano, altrimenti rischiamo la corruzione (caso tristemente presente nella cultura del nostro paese). Secondo aspetto: l'uguaglianza è un'utopia? Direi che ha ragione Cicerone, non siamo tutti uguali, ma dovremmo avere eguali diritti e doveri, questo è l'aspetto fondamentale. La classe dirigente dovrebbe essere, quindi, garante dei diritti di tutti e contemporaneamente essere scelta e selezionata per meritocrazia. Al governo dovrebbero andare i migliori, non necessariamente i più etici (anche se possibilmente non corrotti), ma i più abili a governare. Questoè in breve il mio pensiero. Buona giornata e a presto. Paolo
 
 
svitol5
svitol5 il 11/01/08 alle 09:24 via WEB
Caro Paolo, immaginavo della tua ottima cultura umanistica e si vede! Anche io sono diffidente riguardo allo stato etico ma soprattutto ideologico: come hai detto il fascismo ed il comunismo sono nati senz'altro sotto auspici nobili, ma poi hanno ucciso sia le idee che le libertà individuali e collettive. Ho fatto anche il riferimento a Sarkozy perché è esemplificativo di un uomo in cui la vita privata è molto criticata in Francia, ma che ha saputo circondarsi dei migliori senza guardare né il partito (ci sono anche socialisti nel suo governo) e né alla nazionalità (fra i consulenti per le liberalizzazioni e riforma della funzione pubblica ci sono Mario Monti e Franco Bassanini). Fare una cosa del genere in Italia provocherebbe una lotta istituzionale senza precedenti. Grazie Paolo per il tuo ottimo contributo. Ciao Vito
 
   
bil37
bil37 il 11/01/08 alle 09:30 via WEB
Ciao Vito, grazie dei complimenti, che ricambio. Mi piace molto l'impostazione dei tuoi articoli, molto approfonditi, mai superficiali. A volte mi piacerebbe che i media, la carta stampata, facesse artiscoli così. Ho molta nostalgia, anche, dei giornalisti alla Montanelli, una categoria di intellettuale non servile, ormai persa per strada. Hai ragione, il presidente francese è un uomo politicamente significativo, ho apprezzato anch'io la sua capacità decisionale, il suo spirito anticonformista, il suo stile. Vedremo adesso come saprà coniugare questa sua modernità che caratterizza la sua cultura politica, con i problemi nazionali e internazionali. A noi, cmq, farebbe comodo un presidente intelligente come Sarcozy. A presto!
 
     
svitol5
svitol5 il 11/01/08 alle 09:40 via WEB
Anche io sento molto la mancanza di Montanelli: un vero spirito libero che non esitò a rinunciare ad una carriera sicura, soldi ecc. quando il cavaliere gli disse che doveva fare un giornale di propaganda per lui. Riguardo a Sarkozy: cosa dici, noi diamo ai francesi Prodi e Berlusconi e loro ci prestano Sarkozy. Accetterebbero? Secondo me ci risponderebbero come il generale Cambron nella battaglia di Waterloo alla richiesta di resa degli inglesi .... Ciao Vito
 
     
bil37
bil37 il 11/01/08 alle 20:44 via WEB
Ahaha...bella questa :) Sarcozy ha dei pregi che nessun nostro politico possiede. Intanto è un vero decisionista e poi ha un certo spirito anticonformista, è giovane, brillante. Prodi, al di là dell'indubbia capacità tecnica e professionale, non ha alle spalle un partito vero, non è espressione di un grande partito, come lo fu, ad esempio Andreotti nella DC. Berlusconi è un grnande incantatore, un grande comunicatore, uno capace di grandi imprese personali, ma con poco spessore politico, pochissimo spirito di squadra. I veri leader sono stati nel passato Giulio Cesare, Alessandro Magno, Napoleone e, in epoca moderna, Kennedy. Questi sono i miei personaggi preferiti, gente che ha fatto la storia. Buon Week e a presto!
 
     
svitol5
svitol5 il 12/01/08 alle 20:50 via WEB
Per quanto riguarda Kennedy ero convinto anche io che fosse uno dei più grandi statisti dell'ultimo secolo: poi vedendo il programma "Correva l'anno" su rai3 in cui si mettevano a confronto le storie personali di Nixon e Kennedy, la conclusione che si traeva era che invece Nixon è stato l'artefice della distensione con Cina e Urss, mentre con Kennedy siamo stati ad un passo dalla guerra atomica e l'inizio in grande stile della guerra del Vietnam che Nixon ha poi concluso. Ad instaurare l'aurea di leggenda di Kennedy c'è soprattutto la sua morte tragica che pone ancora molti interrogativi. Nixon invece ha avuto la sua fine politica ingloriosa con lo scandalo Watergate. Per il resto sono sostanzialmente d'accordo con te su Prodi, Berlusconi e Sarkozy. Ciao Vito
 
     
bil37
bil37 il 13/01/08 alle 15:56 via WEB
Un caro saluto anche a te. Kennedy ha avuto le sue zone d'ombra, come penso tutti i grandi uomini politici. Sicuramente è sua la responsabilità dell'inizio della guerra del Vietnam e certamente sotto la sua politica si inasprì il conflitto con la Russia, col rischio di una guerra termonucleare. Tuttavia non possiamo dimenticare i grandi meriti del Kennedy sociale, che seppe aprire per la prima volta all'integrazione razziale e ai giovani. Certamente Nixon è un presidente ingiustamente bistrattato a causa del famoso scandalo "watergate", ma ebbe dei meriti storici. Buona domenica. A presto...Paolo
 
blackadder79
blackadder79 il 10/01/08 alle 15:36 via WEB
I sistemi occidentali democratici dei nostri tempi possono essere considerati come un sorta di "variante malriuscita" rispetto agli ideali sognati un tempo da filosofi e scrittori(sicuramente occorre una moralità VERA nel servizio pubblico e politico, ma essendo l'uomo un essere pieno di difetti e di vizi la cosa al momento è assai complicata!): lo Stato, come garanzia di unità, di diritti e di democrazia, non sempre è presente nella società odierna, ancor più nella nostra penisola. C'è una gran voglia di cambiare le cose in molti di noi, ma il problema di fondo è che gli strumenti per farlo sono ben pochi e raramente efficaci. Un caro saluto e...Beato te che vai un pò in Trentino!!! La "mia" Molveno me la sogno di notte in questo periodo...:-)
 
 
svitol5
svitol5 il 11/01/08 alle 09:26 via WEB
Occorrerebbere semplicemente delle vuone riforme elettorali ma soprattutto costituzionali, ma dubito che si riuscirà ad avere la concordia per farle. Ciao e grazie per il commento. Vito
 
 
svitol5
svitol5 il 11/01/08 alle 09:30 via WEB
Ah dimenticavo, grazie per il beato, una volta all'anno spero di meritarmela una vacanza ... Sei di quelle parti? Sono stato diversi anni a sciare ad Andalo ... Ciao e grazie Vito
 
lightdew
lightdew il 10/01/08 alle 15:57 via WEB
ti auguro una felice settimana, piena di sole e di neve...:) dew
 
 
svitol5
svitol5 il 11/01/08 alle 09:26 via WEB
Un grazie per l'ottimo auspicio ... Buon fine settimana a te. Ciao Vito
 
bedavid
bedavid il 10/01/08 alle 19:39 via WEB
Gran bel post, complimenti! Credo che per cambiare (o tentare di cambiare) davvero le cose in Italia ci sia bisogno sia di persone nuove e competenti sia di modalità di funzionamento delle istituzioni più snelle, veloci e pratiche: chi ha la maggioranza, secondo me, deve governare (ovvio che le minoranze devono avere le loro tutele) e deve avere gli strumenti per farlo. Il bicameralismo perfetto penso non funzioni molto bene: ci sono leggi che, nel passaggio continuo tra Camera e Senato, si perdono per strada o vengono stravolte ad ogni passaggio. Insomma di cose da fare ce ne sarebbero parecchie... Prima che mi dimentichi, ti auguro una buona vacanza bianca! Ciao! Davide
 
 
svitol5
svitol5 il 11/01/08 alle 09:28 via WEB
Come ho detto sopra effettivamente il nostro sistema di governo (repubblica parlamentare) è nato sotto l'onda emozionale del dopoguerra e del post-fascismo, per cui abbiamo sempre paura dell'uomo forte. Speriamo in queste benedette riforme costituzionali, ma dubito che si riuscirà a mettere d'accordo tutti. Ciao Davide e grazie per gli auguri. Vito
 
upmarine
upmarine il 10/01/08 alle 20:07 via WEB
Ora ho capito perché ci hai mollato qui con questo po' po' di post. Ci hai dato il compito per le vacanze. Le tue vacanze in Trentino. Comunque, sono contento di essere uno studioso di chimica. Almeno è una scienza esatta. Nel senso che tra teoria e pratica non esiste differenza. Tutto il contrario della politica. Tanti bei discorsi e mai nessuno che li mette in pratica. Però sei encomiabile per l'ostinazione con cui ci mostri la diritta via, così come ti viene dallo studio della storia. Grazie per la dedizione. Ciao. FranUP.
 
 
upmarine
upmarine il 11/01/08 alle 02:25 via WEB
E' un periodo che ho la congiuntivite. Ovviamente "nessuno che li mettA in pratica". ;-)
 
   
svitol5
svitol5 il 11/01/08 alle 09:33 via WEB
Grazie per i complimenti: hai ragione, le scienze in questo caso sono molto più chiare e le reazioni chimiche sono sempre prevedibili ... o no? Non volevo proprio darvi i compiti: sono solo degli spunti di riflessione e dubbi ... (come si evince dal titolo). Ciao Vito
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/01/08 alle 19:11 via WEB
comlimenti per il post. vorrei davvero dare un contributo anch'io alla discussione e presto spero di riuscire a ritagliarmi più tempo per poterlo fare! in anticipo ti faccio anch'io un augurio di tanto sole e tanta neve polverosa!!! ingemar (dice niente il nome?) ciao e complimenti ancora
 
 
svitol5
svitol5 il 12/01/08 alle 20:54 via WEB
Grazie Ingemar: ma certo, il nome mi dice che sei di origine scandinava come il grandissimo ed inarrivabile Stenmark, la bestia nera della valanga azzurra degli anni '70. Di sicuro, da come scrivi, sei da molto tempo qui in Italia. Ti ringrazio dell'auspicio di neve e sole. Oggi sembra che abbia nevicato molto, partiamo comunque domani mattina. Ciao e grazie ancora dei complitmenti. Vito
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 12/01/08 alle 21:54 via WEB
Complimentissimi per il post e ... buona vacanza a te! :-)
 
personcina1
personcina1 il 28/01/08 alle 21:09 via WEB
Grazie della tua visita al mio blog che ho ricambiato, scoprendo il tuo un blog davvero interessante, piacevole da leggere e istruttivo: Massime di filosofi da imparare a memoria. I tuoi post sono intelligenti e dunque buona sciata con la tua famiglia e mille complimenti.Ah, la tua città mi ha fatto l'onore di donarmi un'ambito Premio dei Maestri del Novecento italiano,2007. Si, ho esposto nella tua città, anch'essa piacevolissima come la sua gente. Di nuovo, personcina1
 
 
svitol5
svitol5 il 29/01/08 alle 14:36 via WEB
Grande ... compliementi a te per i risultati ottenuti ed anche per l'impegno che metti sul tuo blog. Riguardo alla mia città, ti debbo dire che sei una delle poche a cui piace ... Un saluto e grazie per la visita. Ciao Vito
 
lucia.l64
lucia.l64 il 06/02/08 alle 17:12 via WEB
ciao vito piu entro nel tuo blog.piu mi rendo conto che sei grande,le inpostazioni sono perfette ...un caro saluto e un bacio lucia
 
 
svitol5
svitol5 il 07/02/08 alle 09:53 via WEB
Grazie Lucia, sei troppo gentile. Mi fai quasi arrossire ... Ricambio saluto e bacio. Vito
 
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"Il Signore ci conceda di navigare con vento favorevole su una nave veloce, di sostare in porti sicuri, di non conoscere prove più gravi di quanto possiamo sostenere, di non incorrere nei naufragi della fede, di possedere una calma profonda e, nel caso che qualche evento sommuova contro di noi i flutti di questo mondo, di avere vigilante al timone il Signore Gesù il quale plachi la tempesta e stenda sul mare la bonaccia"

Sant'Ambrogio - padre della Chiesa (339 - 397 d.C.)

 

LA GOCCIA E LA PERLA

"Partì la goccia dalla sua patria, trovò una conchiglia, vi entrò e divenne perla. O uomo, viaggia da te stesso in te stesso, perché da un simile viaggio la terra diventi oro purissimo"

Gialal Al-Din Rumi - poeta (1207 - 1273)

 

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ECONOMIA E VALORI UMANI

"Spero che non sia lontano il giorno in cui l'economia occuperà quel posto di ultima fila che le spetta, mentre nell'arena dei sentimenti e delle idee saranno protagonisti i nostri problemi reali: i problemi della vita, dei rapporti umani, del comportamento, della religione"


John M. Keynes - economista (1883 - 1946)

 

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"Se nel secolo scorso si diceva che la maggioranza dell'umanità non aveva niente da perdere, tranne le sue catene, oggi bisogna dire che la maggioranza crede di possedere tutto grazie alle sue catene di cui non s'accorge"

Gunther Anders - filosofo (1902 - 1992)

 

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