Avv. Simone FAZZARI

TRASFERIRSI E LAVORARE A NEW YORK


 Simone FAZZARI & Barry SMITH LAW GROUPMIAMI - NEW YORK - LOS ANGELES - SAN FRANCISCO - LAS VEGAS - CHICAGO – WASHINGTONEUROPE BRANCH: LUGANO – LONDRA - MONTECARLO – TRIESTE  COME TRASFERIRSI E LAVORARE A NEW YORK: A cura di: Avv. Simone FAZZARI – Simone FAZZARI & Barry Smith Law Offices © Miami Simone FAZZARI & Barry Smith Law Group © MiamiSe non avete contatti, a New York non potete trovare lavoro. Ma la parola “contatti” non vuol dire “raccomandazioni” o “lecchinaggio” come in Italia. La parola “contatto” in America ha lo stesso semplice significato del vocabolario italiano: rapporto, relazione: essere in contatto con una personaAnzitutto preparatevi un buon curriculum in inglese. Se ne avete modo, anche una pagina web. Non siate mai arroganti, saccenti e presuntuosi, anche se prima di mettere piede in America avete lavorato per il Papa. Agli americani non gliene frega niente: dovete dimostrare il vostro valore. Altro discorso se avete a che fare con possibili datori di lavoro italiani: qui fate davvero attenzione. Se ve ne state andando dall’Italia, un motivo ci sarà...Gli americani hanno tanti, tantissimi difetti, ma sono meritocratici. E fattivi. E di parola. E se il lavoro inizia alle 10 di mattina, per loro le 10.01 è già ritardo e rischiate il licenziamento.Nella maggior parte dei casi, i ragazzi arrivano qui con un visto da turista. Come dicevamo prima, il tempo di permanenza possibile in questo caso è di novanta giorni. Non tirate la corda all’Ufficio Immigrazione passando una settimana in Italia, tre mesi in America, una settimana in Italia, tre mesi in America: non funziona. Piuttosto, iscrivetevi ad una scuola di inglese e fate richiesta per il visto da studente. Altro discorso se puntate subito al visto di lavoro.Il “Se senti di un lavoro, anche come lavapiatti, fammelo sapere” non funziona. Ragazzi, in America ci sono più o meno 300 milioni di abitanti, circa 8 di questi sono a New York: va da sé che prima trovano il posto gli americani, poi gli stranieri. Sommate la concorrenza degli americani in America a quella degli stranieri in America e più in piccolo a quella degli italiani in America e nello specifico a New York. Boom. A New York i lavorinon si sentono: si prendono al volo.Qualsiasi sia la vostra posizione in Italia, è molto probabile che a New York dobbiate iniziare da zero, o quasi. Mettetevi già nell’ottica che è possibile tornare a fare uno stage non pagato, anche se avete anni ed anni di esperienza nel vostro campo.Scordatevi una volta per tutte di riuscire a trovare un lavoro dall’Italia, non esiste un ufficio collocamento con opportunità di lavoro per italiani. Prendete l’aereo, venite qui, uscite ogni mattina alle 8 – ed incontrate, incontrate, incontrate, incontrate. E’ l’unica via: scendere dal piedistallo, prepararsi la pappa da soli e conquistarsi il proprio futuro.Allontanate la negatività. Mai dire mai, non demordete ai primi rifiuti, siate tosti ed agguerriti. I vostri sogni possono diventare realtà in ogni momento, quando meno ve lo aspettate. Magari uscite a fare la spesa in un supermercato, e scontrate il carrello con l’amore della vostra vita – oppure in metro un tizio improbabile vi assume. Ogni secondo che passa è un’occasione buona.Ma facciamo ulteriore chiarezza.Per lavorare, vi serve obbligatoriamente un visto. Non ci sono altri modi, a meno che non vogliate essere rispediti in Italia a calci nel sedere.Per avere un visto lavorativo, dovrete trovare un’azienda che possa garantire per voi, assumervi e farvi un regolare contratto di lavoro (con uno stipendio che corrisponda a determinate fasce). Questa azienda dovrà compilare tantissimi moduli, presentare il vostro caso ed illustrare tutti i motivi per i quali ha scelto voi e non un americano.Prima di demordere e lasciar perdere il vostro sogno, potreste dunque valutare i seguenti  trampolini di lancio:L’internship, non sempre pagata ma molto utile per dimostrare quanto valete. Gli americani riconoscono sempre il merito. Ci sono molte aziende disponibili a questi periodi di prova, ma in ogni caso cercate di farvi mettere in regola: anche in questo caso dovranno farvi da sponsor e richiedere il visto. La procedura è più snella ed economica per l’azienda, ma in ogni caso obbigliatoria. Al contrario, ci sono aziende che, facendovi soggiornare a New York per meno di tre mesi, non vi regolarizzeranno e vi chiederanno di passare come turisti: non vale la pena rischiare.Il volontariato, ci sono molti programmi a disposizione, come il New York Cares o Latitude. Iscrivetevi a questi siti, e tenete d’occhio le offerte disponibili. Tenete gli occhi aperti, cercate associazioni affidabili e note, e ricordatevi che anche in questo caso, dovrete essere messi in regola dal punto di vista legale.Frequentare un master, spesso però molto costoso (se lo vedrete con un’ottica di investimento soprattutto personale, potrebbe essere la scelta migliore), in un’università – come la New York University. Nella maggior parte dei casi, dopo il conseguimento del vostro master, avrete unanno di grazia con un visto di lavoro provvisorio. Con questo visto potrete lavorare liberamente, a patto che l’impiego sia inerente al vostro campo professionale.Servire ai tavoli è un lavoro che si trova senza problemi e si guadagna relativamente bene grazie alle mance – ma NON incoraggiamo questo comportamento. Se avete intenzione di entrare negli Stati Uniti con un visto da turista per fare i camerieri (o qualsiasi altro tipo di lavoro) rischiate una multa ed il divieto di tornare in America per 10 anni.Se il vostro sogno è vivere definitivamente negli Stati Uniti (e non fare avanti e indietro, ma entrare nell’ottica di dire addio all’Italia, cambiare residenza, pagare le tasse in USA, ecc ecc) potrete tentare la sorte e partecipare alla lotteria per l’ottenimento della Green Card. Ma ancora una volta: FATE MOLTA ATTENZIONE!Simone FAZZARI & Barry Smith Law Offices © MiamiSimone FAZZARI & Barry Smith Law Group © Miami