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Morte del reo e amnistia sono cause estintive del reato

Avv. Simone Fazzari 

Simone Fazzari e Barry Smith Law Offices 

Simone Fazzari e Barry Smith Law Group

 

Nel caso di morte del reo, per la partre civile, la prescrizione del diritto al risarcimento del danno decorre dalla dichiarazione giudiziale di improcedibilità.

E' quanto emerge dalla sentenza 5 aprile 2013, n. 8348 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la quale è stato accolto il ricorso, presentato dagli eredi di una vittima di un sinistro stradale, diretto ad ottenere il risarcimento del danno dall'assicurazione contro la prescrizione dichiarata dalla Corte d'Appello di Napoli.

Gli ermellini superano il precedente orientamento secondo il quale, in caso di costituzione di parte civile nel processo penale, per chiedere il risarcimento del danno, l'effetto interruttivo permanente della prescrizione fino a sentenza, valeva per i casi di estinzione del reato per amnistia e prescrizione, ma non nell'ipotesi di morte del reo, "ritenendosi prevalente in queste ipotesi la perdita di potestas iudicandi del giudice penale rispetto al fatto/reato, che si realizza al verificarsi della causa estintiva (morte del danneggiante), a prescindere dalla dichiarazione giudiziale del suo avvenimento".

Secondo i giudici delle Sezioni Unite, "Anche nel caso in cui l'estinzione del reato dipenda dalla morte del reo, difatti, non si può escludere che il danneggiato sia, sì, nuovamente investito dell'onere di riattivarsi sul piano processuale entro il termine biennale, ma ciò solo dal momento in cui è divenuta irrevocabile la sentenza penale dichiarativa di quella estinzione, avendo egli, sino a quella data, l'indiscutibile diritto a riporre un legittimo affidamento sull'effetto conservativo dell'azione civile negli stessi termini utili per l'esercizio della pretesa punitiva dello Stato contro il responsabile e, perciò, su una diversa situazione che gli assicurava la salvaguardia del proprio diritto".

Il Collegio ritiene che, in questo senso debba essere interpretato il dictum della Corte Costituzionale in materia, ovvero nel senso di estendere tout court a tutte le cause di estinzione il regime interruttivo/sospensivo che il processo penale garantisce al soggetto danneggiato, non essendo ulteriormente spendibile l'argomento della immediatezza dell'effetto "morte" rispetto alla presunta mediazione temporale costituita dalla sentenza che dichiari l'estinzione per amnistia del reato per il quale si procede.

 

Avv. Simone Fazzari 

Simone Fazzari e Barry Smith Law Offices 

Simone Fazzari e Barry Smith Law Group

 
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