Simply Writer Blog

Non sarai mai un errore, e se anche lo fossi, sarebbe dolcissimo sbagliare...


Arrivano quei periodi in cui senti dentro che qualcosa proprio non va. Un senso di profonda solitudine attanaglia il cuore e la stanchezza sembra l'unica compagna che fedele scandisce lo scorrere del tuo tempo inquieto. E' capitato anche a te?Sono quei giorni in cui la molla per alzarmi dal letto è il lavoro che amo, che mi tiene impegnata costringendomi a sfuggire al vorticoso fluire dei pensieri che non danno tregua.Ma non va bene così, no, proprio non va. In quei momenti una sola cosa intelligente riesco a fare: ritagliarmi lo spazio di un silenzio che sia solo mio. Passeggiando in riva al mare, in un giorno grigio durante il quale le onde si increspano danzando al ritmo della malinconia che incalza, mi siedo su uno scoglio a fissare l'orizzonte. Il vento mi accarezza, schiaffeggiandomi i pensieri tristi e lascio che porti via con sé le domande inutili, quelle che non servono davvero: "Possibile che quando sto male mi ritrovo sempre sola? Che sia l'unica capace di cogliere la sofferenza degli altri dal banale tono della voce? Tanto sei forte... ce la farai... ti dicono quando è più comodo lavarsi la coscienza nei convenevoli piuttosto che prenderti una mano, stringerti in un abbraccio che ti faccia sentire al sicuro..."Non c'è cosa più brutta, in quei momenti, del vederti identificata nei tuoi problemi. Del percepire in chi ti sta vicino la chiara intenzione di voler mantenere netta la linea di confine tra ciò che vivi e che potrebbe coinvolgere, far soffrire, e quello che appartiene all'universo dell'altro dove non c'è posto per te. Ed è così che ti senti sbagliato tu stesso.Poi bastano poche parole che un amico butta giù, da cuore a cuore, e allora capisci che forse l'errore, l'unico, sta tutto lì. Nella ricerca affannosa, nel bisogno disperato di sentirci complici, di sapere che esiste qualcuno pronto a sorreggerci. E' lì lo sbaglio, quando la fragilità interiore prende il sopravvento e ci dimentichiamo della forza che abbiamo dentro.Come il piccolo elefante legato da una corda al paletto, cresciamo convinti di non poter mai essere liberi. Ce lo fanno credere che il nostro posto è lì, legati a quei problemi che sono - e devono rimanere - solo nostri.E' tempo di cambiare, è tempo di spalancare gli occhi. Tempo di imparare ad amarci per davvero. E non importa quanto ci vorrà per uscire dal tunnel. Quel che è certo è che, dopo, nulla sarà più come prima, partendo proprio da noi...