Mi piacerebbe poterlo imputare all'eccessivo caldo di questi giorni. Ma anche se è doloroso ammetterlo, non è così.
Che si tratti dell'ambito familiare piuttosto che del contesto lavorativo, davvero poco importa: la zizzania è sempre dietro l'angolo!Evidentemente chi la semina non ha proprio niente di meglio da fare... Vite vuote, piccole così, talmente piatte che per risollevarle diviene necessario andare a demolire gli altri. Che amarezza!
Come credo non farai fatica ad immaginare, con me non attacca. Ho imparato a prendere le distanze dalla negatività e non permetto al deficiente di turno di sollazzarsi creandomi problemi. Ma proprio ieri mi son trovata a dover consolare una persona cara che si era, suo malgrado, trovata al centro di una spiacevole situazione e ne stava soffrendo parecchio.
Molte le riflessioni che ne sono scaturite. A volte finisco col dare per ovvia, quasi scontata, la pacatezza che caratterizza la mia vita e invece guardando i mari in tempesta in cui navigano gli altri, mi rendo conto che non tutti hanno la buona abitudine di lavorare su se stessi e sul proprio equilibrio interiore.
Non amo i pettegolezzi e le sparlate alle spalle. Se ho qualcosa da dirti te la dico in faccia. Ma ho anche imparato che ci sono situazioni in cui chiarire non ha senso, contesti in cui parlare equivarrebbe a non essere compresi perché ci si interfaccia con persone che non hanno proprio voglia di affrontare la questione. E allora lascio fluire. Lascio andare la negatività che ne deriva. Non posso certo permettere alla gente di trattare la mia testa come un cassonetto in cui gettare via tutta la spazzatura che produce!
Una cosa però mi piacerebbe dire a questi frustrati che si divertono a trascorrere le giornate seminando zizzania a destra e a manca: le parole velenose sono come boomerang impazziti e nel momento in cui meno ce lo si aspetta, tornano indietro colpendo proprio chi le ha scagliate. Trovate divertente anche questo??