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E’ solo un gioco di prospettive a creare l’inganno


Stamattina la sveglia ci ha allietato prima del solito: c'era ad attenderci la gita scolastica! Alle 7.20 il pullman è partito. Primo appuntamento lavorativo alle 8.30. Quel tempo meritava di essere accolto come un dono.E così sono andata a fare meditazione sul lungomare. Sensazione fantastica... c'eravamo solo io ed il mare... (e due pinguini di passaggio! Mi son praticamente ibernata ma ne è valsa la pena).In poco tempo tutto è tornato perfetto. Ne avevo proprio bisogno... Mi son recata a lavoro indossando una serenità assolutamente necessaria. Per strada tutto procedeva a rilento. Pochissimi i negozi aperti. Gli studenti passeggiavano con al seguito i fedeli auricolari e il telefonino in mano. Stravaganti le cover: da Mai una gioia a Odio tutti (che se il buongiorno si vede dal mattino... mi sa che non devono essersi alzati col piede giusto...) E l'immancabile Aldo, istituzione tarantina, a chiedere i famosi 50 centesimi ad ogni passante (ha più voglia di "lavorare" lui di tanti altri che prosciugano la pensione di mammà).Ieri è stata una giornata strana che mi ha lasciato un senso di tristezza addosso. A volte credi di aver ipotecato il passato. Di essere riuscita a chiuderlo bene a chiave. Non può più farti male. Lo speri. Poi accade qualcosa che ti dimostra l'esatto contrario. Ed è come se tornasse a galla tipo... quei pupazzetti a molla, orrendi e spaventosi, che saltano fuori dalle scatole a sorpresa. Poco gradevole come sensazione...Era bastato uno scambio di battute con una persona che nuovamente tentava di "suggerirmi" il da farsi puntando il dito contro un aspetto del mio carattere che secondo lui non mi farà andare lontano. Quel: "Sei troppo pulita..." mi è arrivato come un pugno nello stomaco. Detto da chi avrebbe avuto tutti gli elementi per sottolinearlo come un pregio. E invece me lo diceva con disprezzo.Stendendo veli pietosi sul fatto che se la gente iniziasse a farsi una generosa tazza di cavoli propri camperemmo tutti meglio... Per ore mi son sentita amareggiata. Possibile che ci siano persone in grado di non capire nulla di te nonostante il tempo passato assieme? O che - peggio ancora - arrivando a comprendere, non si preoccupino di evitarti cattiverie gratuite che sanno già che ti feriranno profondamente?Poi ce ne sono altre. Che conosci da poco. Ti scivolano nel cuore proprio accarezzandoti una ferita aperta. E sanno dirti la parola giusta al momento giusto. Sanno dirtela con dolcezza. Non ti giudicano. Ti sentono. E allora comprendi che forse è solo un gioco di prospettive a creare l'inganno. Una questione di punti di vista. Di flussi e di correnti.Da quella stessa ferita lasci andare chi non ha diritto di torturarti ancora, nascondendosi dietro un ti voglio bene che sappiamo dire tutti. E la vedi rimarginarsi perfettamente. A voler custodire e proteggere ciò che di prezioso la vita ti ha donato.Ognuno di noi combatte lotte di cui gli altri sanno poco e nulla. Costa così tanto imparare ad essere gentili? Regalare un sorriso? Una carezza? Un abbraccio? Pesano meno di quel veleno che, stanne certo, prima di sputarlo addosso agli altri ti uccide dentro.