"Come hai trascorso il weekend? Ti sei riposata?""Benone, grazie! Ho lavorato..."E non faccio in tempo a concludere la frase che mi sento dire: "Poverina... mi dispiace..." Non ti nascondo che agli inizi mi dava un po' fastidio questa cosa. Oggi invece ci sorrido. Perchè sento sempre più di appartenere ad un mondo diverso da quello in cui vive la gente comune.Pianifica le vacanze con precisione maniacale. Ma progetti sulla propria vita ne fa molto pochi. Conduce un'esistenza piatta di cui non è affatto soddisfatta e si trascina dal lunedì al venerdì votandosi alla sopravvivenza. Il weekend però è sacro. Intoccabile. Deve riscattare i giorni feriali tristi e deprimenti che lo hanno preceduto.Provo tristezza, sono sincera. C'è tanta rassegnazione in giro... troppa, direi... Sempre più spesso ci si accontenta delle briciole, si arriva persino a rinunciare a sognare. Eppure basterebbe poco per migliorare la situazione. Cominciando dal porsi una semplice domanda: sono felice? Perchè limitarsi a sopravvivere quando si potrebbe piuttosto iniziare a VIVERE? Da protagonisti. Non senza impegno e sacrificio, chiaramente. Ma investire le energie nel trasformare i propri sogni in realtà, credo non abbia prezzo.Io il mio sogno ce l'ho ben chiaro davanti agli occhi. Sono consapevole che la vita sia il dono più prezioso in assoluto e non la do mai per scontata. Faccio del mio meglio per orientare le azioni che svolgo verso la mia felicità. Allontano le distrazioni inutili che non portano niente di buono. Mi circondo di persone con le quali condividere un arricchimento reciproco. Ed è per questo che ieri ho accettato molto volentieri di lavorare nonostante fosse domenica. Innanzitutto ho la fortuna di farlo con persone che ho scelto personalmente, quindi si è trattato di un pranzo tra amiche. Al quale hanno fatto seguito diverse ore di lavoro vero e proprio. Ma tra sorrisi, confronti, unendo idee ed energie.Avrei potuto dire di no? Sì, avrei potuto. Ma non sarei stata me stessa. Il percorso esistenziale va fatto godendosi per bene il viaggio ma con gli occhi sempre fissi alla meta. Allora, e solo allora, non si correrà il rischio di perdersi strada facendo...
Sei felice?
"Come hai trascorso il weekend? Ti sei riposata?""Benone, grazie! Ho lavorato..."E non faccio in tempo a concludere la frase che mi sento dire: "Poverina... mi dispiace..." Non ti nascondo che agli inizi mi dava un po' fastidio questa cosa. Oggi invece ci sorrido. Perchè sento sempre più di appartenere ad un mondo diverso da quello in cui vive la gente comune.Pianifica le vacanze con precisione maniacale. Ma progetti sulla propria vita ne fa molto pochi. Conduce un'esistenza piatta di cui non è affatto soddisfatta e si trascina dal lunedì al venerdì votandosi alla sopravvivenza. Il weekend però è sacro. Intoccabile. Deve riscattare i giorni feriali tristi e deprimenti che lo hanno preceduto.Provo tristezza, sono sincera. C'è tanta rassegnazione in giro... troppa, direi... Sempre più spesso ci si accontenta delle briciole, si arriva persino a rinunciare a sognare. Eppure basterebbe poco per migliorare la situazione. Cominciando dal porsi una semplice domanda: sono felice? Perchè limitarsi a sopravvivere quando si potrebbe piuttosto iniziare a VIVERE? Da protagonisti. Non senza impegno e sacrificio, chiaramente. Ma investire le energie nel trasformare i propri sogni in realtà, credo non abbia prezzo.Io il mio sogno ce l'ho ben chiaro davanti agli occhi. Sono consapevole che la vita sia il dono più prezioso in assoluto e non la do mai per scontata. Faccio del mio meglio per orientare le azioni che svolgo verso la mia felicità. Allontano le distrazioni inutili che non portano niente di buono. Mi circondo di persone con le quali condividere un arricchimento reciproco. Ed è per questo che ieri ho accettato molto volentieri di lavorare nonostante fosse domenica. Innanzitutto ho la fortuna di farlo con persone che ho scelto personalmente, quindi si è trattato di un pranzo tra amiche. Al quale hanno fatto seguito diverse ore di lavoro vero e proprio. Ma tra sorrisi, confronti, unendo idee ed energie.Avrei potuto dire di no? Sì, avrei potuto. Ma non sarei stata me stessa. Il percorso esistenziale va fatto godendosi per bene il viaggio ma con gli occhi sempre fissi alla meta. Allora, e solo allora, non si correrà il rischio di perdersi strada facendo...