Simply Writer Blog

Almeno una volta nella vita...


Tutti dovrebbero provare l'esperienza dell'esser single felici e soddisfatti. Ci pensavo giorni fa, mentre un'amica mi parlava dell'ennesima deludente relazione appena conclusa."Alla soglia dei cinquant'anni, questo si comporta come un bambino... Immaturo... Viziato... Legato ancora alla madre dal cordone ombelicale! E non avendo una vita sua, si giocava tutte le carte possibili per viversi la mia: messaggi in ogni momento della giornata, telefonate per sapere con chi ero... che facevo... Continue richieste di venire a prendermi da lavoro, accompagnarmi ovunque... Che tu all'inizio, da deficiente, pensi pure che sia una cosa bella... è presente, disponibile... Finché non realizzi che ti manca l'aria..."Mi è familiare questa sensazione, ha accompagnato diversi anni della mia vita. Liberarmene mi ha permesso di riappropriarmi di me stessa, effettivamente...Quante coppie conosci, che sono alle prese con problemi esterni alla relazione, legati esclusivamente ad uno dei due partner? A me ne viene in mente più di qualcuna.Stiamo vivendo un'evoluzione importante in questi anni in cui tutti si limitano ad osservare l'aumento delle separazioni ed il calo vertiginoso dei matrimoni.Parallelamente, infatti, son sempre più numerosi coloro che, dopo la fine di una relazione importante, in cui hanno creduto con tutte le proprie forze, si mettono in discussione, lavorano su se stessi, si prendono un periodo da vivere in solitudine, necessario a ritrovarsi e a mettersi in ascolto della propria felicità.In quel frangente, piuttosto che limitarsi a piangere sul latte versato, invece di commettere l'errore di partire a razzo alla conquista di un nuovo partner, rallentano il passo. Lasciano che il tempo curi le ferite. Si coccolano. Riprendono le redini della propria vita.Perché non è mica una passeggiata, ritrovarsi single... Doversi occupare da soli di tutto. Essere presenti tanto nella vita dei genitori quanto in quella dei figli. Consapevoli che nei momenti di difficoltà si deve fare leva prioritariamente su se stessi.Ecco che, quando tornano ad amare, non hanno scheletri nell'armadio, dipendenze strane, conflitti irrisolti, vuoti da colmare. Hanno le idee chiare, piuttosto. E vivono la relazione come un'opportunità di migliorare ulteriormente la propria vita (alla quale, sia chiaro, non manca nulla, oltre l'amore di un partner...)Se tutti sperimentassero l'importanza di questa tappa esistenziale, son convinta che le relazioni inizierebbero ad andare molto meglio.Insomma... non ce l'ha mica prescritto il dottore che dobbiamo necessariamente avere un partner... Se optiamo per questa strada, facciamolo con consapevolezza. Cerchiamo una persona che viva la relazione come noi. Non facciamoci del male inutilmente. Che dalla fine di rapporti sbagliati (nei tempi, nei modi o nelle persone, poco cambia...) se ne esce sempre e comunque con qualche ammaccatura d'anima in più.L'amore sarà pure una cosa semplice come canta Tiziano, ma... è un tesoro prezioso... non sprechiamolo!Cerchi sesso? Trova sesso. Hai paranoie e conflitti esistenziali? Fatti aiutare da uno specialista. Ti senti solo? Cerca degli amici. Non hai una vita tua? Createla. Ma per favore... smettiamola di far convergere tutto in relazioni che nascono col piede sbagliato, con partner condannati in partenza ad essere capro espiatorio da sacrificare sull'altare delle nostre imperfezioni esistenziali...L'amore è per i coraggiosi, per quelli che non si accontentano e che non hanno paura di rimanere soli se l'alternativa all'esser single è intavolare nuovi problemi con accanto una persona sbagliata. Tutto il resto è noia...