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Gestisci le critiche in modo intelligente (step by step)


Che vengano da una mamma ipercritica, dall'amica invidiosa o dalla vicina pettegola, poco cambia. Chi di noi non ha sperimentato il forte senso di fastidio che si prova ad essere bersaglio sistematico, preferito ed esclusivo delle critiche impietose di un carnefice poco sensibile?E ci può pure stare la critica, chiaramente. Quello che crea problemi è piuttosto la reiterazione del reato, l'insistenza con cui qualcuno decide di accanirsi contro di noi. Che fare?Ne abbiamo parlato più volte. Nessuno può esercitare un potere diverso da quello che scegliamo di riconoscergli. Quindi il presupposto da cui dobbiamo partire è che possiamo tranquillamente ridimensionare la faccenda, abbiamo tutti gli strumento necessari a farlo.Quando risultiamo particolarmente sensibili - nel bene o nel male - ai giudizi esterni, questo avviene perché siamo alquanto decentrate. Ovvero... poco presenti a noi stesse. Ecco che allora tendiamo ad usare come metro di valutazione lo sguardo esterno. Diviene utile recuperare l'equilibrio base. Capire che la mia vita appartiene a me, che le mie scelte devono essere giuste ai miei occhi, secondo i miei valori, conformi ai miei principi, mi pone in condizione di ridimensionare l'altro. Se agisci in questo modo, magicamente ti accorgerai che i pareri esterni avranno lo stesso condizionamento di una notizia appresa relativamente a terze persone che non ci appartengono.Ma non basta. Prova ad estrapolare la critica. Ti chiedo di esaminarla in valore assoluto, senza considerarla proveniente da quella precisa persona. Perchè? Perchè a volte la situazione che ci pone ad avvertire fastidio non è data dalle parole in sé e per sé quanto piuttosto da chi ce le dice, da come lo fa. Se è vero che nulla accade per caso, ti inviterei a prestare attenzione sempre e comunque alle critiche. Potrebbero rivelarti una malcelata invidia da parte di chi te la rivolge, è vero. Ma potranno anche offrirti la possibilità di migliorare.E mettiamo pure che dietro le continue critiche non ci sia davvero niente di prezioso da scovare. Potrai pur sempre vivere questi attacchi come un'esaltante palestra in cui esercitare la tua pazienza. Non sto scherzando. Se hai capito che una determinata persona ce l'ha con te, semplicemente privando di ogni reazione le sue considerazioni, dimostrerai a te stessa (e non solo) di possedere una pazienza da far invidia al buon Giobbe. E vedrai che questo gioco al massacro finirà. Perchè avrai privato l'interlocutore della possibilità di farti del male o di crearti fastidi.E tu? Sei solita far critiche? Le manifesti solo quando strettamente necessario? O le usi come arma di distruzione di massa? Pensaci... capire queste dinamiche può portarci quella consapevolezza necessaria a ritrovare il bandolo della matassa ingarbugliata. Il resto, poi, sarà solo una legittima conseguenza...