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Non parliamo, non litighiamo. Calma piatta...


E' la condizione in cui vivono molte coppie che hanno scelto di adagiare il rapporto su equilibri discutibili: non parliamo, non litighiamo.Ci vuole coraggio solo a pronunciare l'infausto slogan, devo dire. Eppure son davvero numerose quelle coppie che, stanche di punzecchiarsi e litigare per ogni cosa, esauste dalla fatica che comporta l'imporre il proprio punto di vista, scelgono di fare del silenzio una bandiera che sancisce la fine della guerra intestina.Innanzitutto credo si dovrebbe puntare alla qualità della comunicazione ed essere capaci di esprimere serenamente un punto di vista anche quando diametralmente opposto a quello del partner.Secondariamente c'è da dire che le differenze in una coppia vanno trasformate in punti di forza proprio perché offrono ai partner la possibilità di allargare gli orizzonti e cambiare punto di vista quando necessario.Il dialogo è linfa vitale del rapporto. Un collante portentoso, in grado di creare quella complicità unica che arriva a rendere i partner capaci di intendersi anche solo con lo sguardo.Non parlare col partner equivale ad ignorarlo. E in questo caso il silenzio non ha assolutamente nulla di poetico. Somiglia piuttosto ad un muro invalicabile che, giorno dopo giorno, diviene sempre più alto. E divide. Che se ne sia consapevoli o meno.Bisognerebbe bandire i litigi dalle dinamiche di coppia. Privilegiando piuttosto il sano confronto che si rivela salvifico e costruttivo.Parlo col mio partner e imparo a conoscerlo meglio. Ascolto il suo punto di vista e scelgo di cambiare prospettiva per arrivare a capirlo. Gli dono il mio parere stimolandolo alla riflessione.C'è una bella differenza, non trovi?Se agli inizi la calma piatta può sembrare rassicurante, nel giro di pochissimo tempo si rivela per quel che è: un pericolo da non sottovalutare.Due persone che scelgono di chiudersi nel silenzio, snaturano il rapporto che li lega e somministrano un potente veleno all'amore che reclamerebbe intesa e complicità.Non è vero che dopo i primi tempi ci si debba rassegnare ad una relazione meno accesa. Semmai bisognerebbe impegnarsi ogni giorno come fosse il primo per tentare di essere felici in due. Per farlo bisogna restare uniti e creare interazioni positive capaci di fare la differenza.La calma piatta invece, fa inevitabilmente naufragare il rapporto. Lo rende banale e noioso. Fino ad arrivare al punto in cui ci si domanda perché ci si ostina ancora a stare insieme.Le stagioni che si alternano ci insegnano quanta importanza abbia ogni periodo che viviamo. Quanto necessario sia saperne cogliere le singole peculiarità e investire su di esse come fossero il cavallo vincente in una corsa entusiasmante che, decisamente, non ha nulla a che vedere con la calma piatta.