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Si può amare solo nei week-end?


Premettendo che non si possono delineare "regole" universalmente valide in amore, e tenendo presente che ogni coppia è storia a sé, rispondere a questa domanda necessita di alcune doverose precisazioni.Innanzitutto bisogna tenere a mente che due persone scelgono di iniziare una relazione per migliorare la propria vita ed essere felici insieme (entrambi). Alla base del rapporto ci sono dei punti fermi senza i quali sarebbe esagerato pure parlare d'amore: il rispetto, il sentimento, la fiducia. Un mix vincente, direi. Che basterebbe sicuramente a gettare ottime basi per un futuro radioso.Ma in campo scendono inevitabilmente anche altre variabili. Di cui non si può non tenere conto. Si inizia una relazione per condividere col partner tempo, esperienze, pensieri ed emozioni. I mesi passano e ci si rende conto che il tempo trascorso insieme è realmente in grado di fare la differenza nelle rispettive giornate. Tutto questo induce i partner a cercarsi, a mantenere un contatto che non sempre può essere fisico (e mai come in questi ultimi due anni lo abbiamo capito molto bene...) Così si ricorre alle telefonate, ai messaggi, alle videochiamate... Tutto diviene importante e prezioso se contribuisce a cementare l'unione e la complicità.Ora... può anche succedere che due partner non vivano la relazione di coppia come il perno centrale delle rispettive esistenze e quindi possano avvertire il bisogno di viversi con la stessa frequenza che si può riservare agli amici, ad un hobby, alla palestra... Una tantum. Quando è possibile ritagliarsi una parentesi. E non c'è nulla da demonizzare purché questa condizione appaghi entrambi i partner e non faccia soffrire nessuno.I più metodici ed organizzati, quelli abituati a cadenzare tutto, possono trovare ideale la condizione che li pone in coppia esclusivamente nei weekend. Quando si è meno stressati, non ci si deve relazionare coi ritmi lavorativi più o meno frenetici, quando magari i figli son con l'altro genitore o dai nonni.Possono essere svariate le motivazioni che portano a questa scelta. E nessuno deve permettersi di giudicarla dall'esterno. Se i partner son felici così, se la individuano come la soluzione giusta per loro, ben venga.Penso a quelli che anche dopo decenni di fidanzamento non sentono il bisogno di convivere, a quelli che invece convivono solo nei fine settimana e per i restanti giorni conducono vite quasi da single, a quelli ancora che dopo un mese di frequentazione scelgono di andare a vivere insieme. Chi di noi, dall'esterno, ha diritto di giudicare e dire se quelle scelte son giuste e sbagliate?Quindi la risposta da dare è: sì, se entrambi i partner son felici così.Ma se invece uno dei due soffre per questa condizione o se nota che il rapporto viene in qualche modo mortificato, allora diviene necessario fermarsi a parlarne. Ed individuare soluzioni migliori. Perchè si deve essere felici in due. Questo è realmente prioritario. Sempre.