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Al primo posto metti sempre gli altri?


E' un errore che commettiamo in tanti. Sì, hai letto bene, ho parlato volutamente di errore. Ovviamente lo facciamo con le migliori delle intenzioni, partendo dai più lodevoli presupposti. Ma un errore resta, credimi.Innanzitutto perché viviamo in un mondo in totale disequilibrio. Prendiamo ad esempio le relazioni interpersonali. Non mi riferisco esclusivamente a quelle sentimentali. Ma anche ai rapporti con gli amici, i familiari, i colleghi, i vicini di casa... Fino a non troppo tempo fa c'era quel senso di responsabilità che spingeva a contraccambiare di cuore quel che ci veniva fatto. Se un collega ci salvava da una situazione spinosa, ci sentivamo "in debito" con lui ed eravamo pronti a restituire la cortesia non appena le parti si fossero, per volere della sorte, invertite. Stesso discorso nei rapporti con gli amici, i familiari, i vicini di casa. Se ci riservavano una gentilezza, se ci risolvevano un problema, ci veniva spontaneo sentirsi in dovere di restituire il favore appena possibile. Ma se ci guardiamo bene intorno, ormai, non è mica più così...Sembra che i gesti che facciamo siano dovuti. Ricevere in cambio un "grazie" quasi ci commuove. Quando non si arriva alle folli esagerazioni del ritrovarsi a fare i conti coi furbetti che ritengono che quella gentilezza che hai fatto una volta ora automaticamente spetti di dovere in eterno. Questo intendevo prima parlando di un mondo in totale disequilibrio...La prova del nove? Quando in difficoltà ci ritroviamo noi, intorno spesso abbiamo il vuoto o quasi. Noi che abbiamo sempre messo gli altri e le loro necessità al primo posto. Noi che abbiamo già fatto del bene chissà quante volte. Noi che magari, anche per questo, siamo più stanchi del dovuto. E quando dobbiamo affrontare le nostre prove personali, partiamo già mezzi scarichi (e magari ci chiediamo pure il perché?!)Non è un reato prendersi cura di se stessi e inserirsi a pieno titolo tra le priorità. Anzi, è un vero e proprio gesto d'amore. Che meritiamo. Che può sicuramente migliorare la qualità della nostra vita. Perchè smettiamo di coltivare aspettative che dipendano dall'esterno, di sentirci inconsciamente meno importanti, "costretti" (da chissà cosa, poi...) a stare sempre un passo indietro.Per poter cambiare qualsiasi realtà nella nostra vita, dobbiamo necessariamente averne consapevolezza. Ed è per questo che credo sia necessario decidersi ad aprire gli occhi. Forse l'educazione ricevuta in famiglia ci ha portati a ritenere che le questioni altrui siano sempre e comunque più importanti e più meritevoli di attenzione. Forse ci fa sentire bene essere sempre tanto disponibili verso tutti.Ma se ti chiedo come stai in quei momenti di prova in cui ti ritrovi a dover fare i conti con la solitudine più assoluta, tu, cosa mi rispondi? Ha senso continuare a farsi in quattro per persone e situazioni altrui che ti vengono generosamente delegate da chi vede in te l'occasione giusta per avere un problema in meno? Magari anche consapevole di crearne uno in più a te?Pensa a quante cose potresti fare se scegliessi di rivedere un po' queste dinamiche pericolose. Quanti sogni potresti tirar fuori dal cassetto? A quanti progetti potresti dedicarti? E quante persone potresti coinvolgere in queste iniziative che sicuramente renderebbero più bella la tua vita?Il tempo è il dono più prezioso che riceviamo ogni giorno, non mi stancherò mai di ripeterlo. Basta sprecarlo, facciamone buon uso. Partendo proprio dal cambio di prospettiva che può finalmente liberarci da un'inutile zavorra e restituirci a noi stessi. Non ti sto suggerendo di diventare egoista, semplicemente di rivedere le priorità. La verità è che non vali meno degli altri. E non meriti di essere dato per scontato, mai.Al primo posto hai sempre messo gli altri? Correggi il tiro: sii priorità!