Simply Writer Blog

Metamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: irene.74
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 49
Prov: TA
 

Sono Praticante Internazionale di Discipline Olistiche specializzata in Marketing Etico e Comunicazione Zen 

 

Questo Blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato  senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001

Alcune delle immagini inserite nel Blog sono tratte da internet, da siti che ne permettono la condivisione gratuita. Qualora ritenessi che la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, comunicacelo via e-mail e le rimuoveremo immediatamente

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

ULTIME VISITE AL BLOG

QuartoProvvisoriocassetta2irene.74Arianna1921je_est_un_autreFanny_Wilmotmonellaccio19enzofranco_1960noctis_imagokaren_71the_namelessexiettoDoNnA.Sm12ps12
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

Messaggi del 03/11/2020

Sono stanca di amare per due

Post n°526 pubblicato il 03 Novembre 2020 da irene.74

"Dopo 11 anni di matrimonio ed un figlio meraviglioso, è nata Sofia. Sinceramente non era in programma un secondo figlio. Ma quando ho scoperto di essere incinta non ho pensato neppure per un istante all'ipotesi dell'aborto. E mio marito altrettanto. I problemi però son cominciati dopo la nascita della bambina. Eravamo un po' impreparati, in verità, a doverci nuovamente relazionare con pannolini, omogeneizzati, notti insonni... Avevamo appena iniziato a pregustare l'indipendenza e l'autonomia del primogenito che ci lasciava liberi di goderci le serate con gli amici, di viaggiare tranquilli... Gestire Sofia non si è certo rivelata una passeggiata... Io però mi sono adattata bene, tutto sommato, ai nuovi ritmi. Mio marito no, per niente. Se gli affido la piccola quando non lavora per potermi dedicare alle faccende domestiche, me lo ritrovo col cellulare in mano intento a chattare noncurante di quel che può star facendo la piccola. Se usciamo con gli amici, lui si gode la serata senza che gli venga neppure per un istante il sospetto che anche io vorrei potermela godere. Mai viene a darmi una mano e spesso torno a casa senza aver neppure potuto mangiare la pizza per star dietro a Sofia. Ho sopportato tutto pensando di essere capace di resistere fino a tempi migliori. Ma il peggio doveva ancora arrivare. Siamo stati a prendere un gelato una domenica pomeriggio, noi 4 soltanto. Lui ha iniziato uno squallido gioco di sguardi con la cameriera! Dovevi vederlo, per tutto il tempo si cercavano con gli occhi, si lanciavano sorrisi. Neppure la presenza dei figli gli incuteva il buonsenso di non fare il deficiente! E al supermercato? Stessa storia: faceva il cascamorto con la cassiera mentre io mi affannavo ad imbustare la spesa con Sofia in braccio. Mi chiedo: ma si è fumato il cervello?? Non lo riconosco più... Non sente il bisogno di dedicare tempo ai figli, né di alleggerire i miei pesi improvvisamente moltiplicati, ora si mette pure a fare il cretino con la prima che capita?! Ho provato a parlargliene, nega pure l'evidenza! Che devo fare? Sono stanca di amare per due..."

Non tutti gli uomini son dotati di istinto paterno. Mia nonna era solita dire: "I figli son delle mamme". Ed effettivamente qui da noi, al sud, tranne rare eccezioni, è molto frequente che i padri si deresponsabilizzino, certi di sapere i loro figli in ottime mani senza bisogno di alcun faticoso contributo da parte loro. Cresciuti da madri che li hanno viziati e stra-coccolati, si rivelano spesso inadeguati al ruolo, eterni Peter Pan che si rifiutano di crescere.

Hai fatto benissimo a parlargli ma il suo atteggiamento indisponente ed immaturo rivela una forte determinazione a continuare a fare quel che gli pare e piace senza scrupolo alcuno. E' palese che si conceda questo lusso perché certo che tu sia perfettamente in grado di far tutto da sola (e contemporaneamente accecato da un profondo egoismo che lo assolve da ogni possibile senso di colpa). Ma non è giusta questa condizione che ti pone irrimediabilmente in affanno.

Certo che sei stanca di amare per due, chiunque lo sarebbe al tuo posto. Ma è esattamente da qui che ti esorto a ripartire. Piuttosto che fargli notare le sue mancanze (tanto come padre quanto come marito) prova a fargli un discorso chiaro sul naufragio del vostro matrimonio. In un giorno in cui è libero dagli impegni di lavoro, lascia i bambini dai nonni per un'oretta e affronta il discorso con lui molto serenamente. Aiutalo a riflettere su quanto stiamo incidendo questi suoi comportamenti sui tuoi equilibri personali e su quelli di coppia.

Non sempre si riesce ad avere il polso della situazione e può succedere che ci si adagi su comportamenti sbagliati senza che ci si renda conto delle conseguenze devastanti che possono comportare.

Se "fa il cretino con la prima che capita" può darsi che succeda perché cerca attenzioni e conferme oltre i confini della coppia, o perché ti abbia inquadrata esclusivamente nel ruolo di mamma, smettendo di vederti come la sua donna. Sarebbe sufficiente che ti desse una mano nella gestione dei figli perché diventasse possibile pensare a delle parentesi solo vostre in cui sentirvi complici al di là delle responsabilità genitoriali. Il dialogo calmo e pacato, accompagnato da un prezioso ascolto consapevole, ti aiuterà a fare chiarezza.

Ma se dovesse continuare ad essere evasivo, a ruotare attorno all'argomento senza la benchè minima intenzione di centrarlo, se dovessi renderti conto che a lui le cose stanno bene così e non concede alcun margine di possibile miglioramento, sarà necessario che il cambiamento inizi ad attuarlo tu. Reclamando spazi solo tuoi in cui allentare le tensioni, dedicarti a te stessa, ricaricarti con le amiche. Se non trovi prudente lasciare la piccola a tuo marito, chiedi aiuto ai nonni o incarica una baby sitter di sostituirti in determinati momenti.

Nessuno di noi è d'acciaio e il rischio che si corre è di realizzare di aver tirato troppo la corda solo dopo averla vista spezzare. Se è vero che non si può amare per due, è altrettanto grave dimenticarsi di amare se stessi. Farlo invece significa donarsi al mondo con una marcia in più. Una donna felice è una mamma felice. Senza sensi di colpa perché ha imparato ad inserirsi tra le priorità e ad amarsi.

 

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: irene.74
Data di creazione: 30/09/2013
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963