la dulce?

Ricordi di Te...


Ricordi di Te..Io lo sapevo che a leggere questo libro mi sarei ricordata di te, lo sapevo eccome.Che poi non è nemmeno del tutto vero perché di te mi ricordo sempre ecomunque,lo sai. Diciamo solo che il tuo nome, i tuoi occhi e il tuo pelo stannofermi in quell'angolino speciale del mio cuore da tanti anni ormai e non arrivano piùcosì spesso ai miei pensieri, se non quando nell'accarezzare Margot riavvertoquella sensazione di affetto e calore che conoscevo così bene o quando il JackRussell della compagna di classe della pulcina mi cosparge la faccia di baci o levolte che giocando con Isa lei si butta a pancia in su dimenandosi felice. Intutto questo io rivedo un pezzettino di te, lo rivivo, lo riassaporo, e ormai che ildolore si è affievolito per lasciar spazio soltanto ai bei ricordi, riesco a ripensarea noi due con affetto e un sorriso. Quanto mi hai dato, quanto sei stata importanteper me, in quel tempo in cui i punti saldi della mia vita si stavano disintegrando enon sapevo più a chi rivolgermi, tu eri lì, a farmi compagnia scodinzolando conquel mozzicone di coda che ti ritrovavi, a fare il chiasso ruzzolando in terraavvinghiate come lottatrici di wrestling, ad infilarti nel mio letto di nascosto, chemi svegliavo e ti trovavo lì, immobile sotto il lenzuolo con lo sguardo colpevolee sornione e mi chiedevo a che punto della notte tu fossi riuscita a entrare sottole coperte, silenziosa come una ladra. Non credo di averti dato altrettanto,nessuno riesce a ricambiare un cane in egual misura, quel tipo di amore ededizione è semplicemente inarrivabile. Quanta sofferenza tutte le volte che miafiglia, che avresti amato tanto, lo so, perché è proprio come me, mi dice chevorrebbe tanto un cane. Ha quasi la stessa età che avevo io quando ti presiquella domenica mattina di un freddo Gennaio, per strada, ed eri così piccina etremante che per scaldarti ti infilai nella tasca del mio cappotto di lana; quantovorrei che anche lei potesse vivere quello che tu mi hai dato, i momenti di gioia,le buffonate, le marachelle, fino al dolore più straziante che avessi mai provatoquel giorno in cui hai dovuto continuare la tua corsa tra le nuvole. Lei sa chenon possiamo, allora mi chiede di te, vuole sapere tutto, e si bea dei miei racconti.Le racconto di quando ti vestivo con coprifasce e cuffia di lana e sopportavi stoicae immobile per farmi giocare alle mamme, di quando in montagna videro il tuopelo fulvo riflettere un raggio di sole nel sottobosco e credettero di aver vistoun cerbiatto saltare o di quando ti buttavo un sassolino nel torrente e tu tituffavi sott'acqua e ne uscivi con un masso enorme in bocca, fradicia egongolante come non mai. Le racconto tutto questo ed altro ancora, manon le racconterò di queste lacrime che a scrivere di te, dopo così tanti anni,se ne sono uscite inaspettate.Bell raconto de una cara amica:
bacci dulcero...