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Domande senza risposte


Sono giorni strani questi.Giorni in cui vorrei conferme e trovo incertezze, giorni in cui mi guardo allo specchio e mi prenderei a schiaffi, giorni in cui vorrei tanto l'equilibrio.Niente di particolare di cui lamentarmi, forse sono soltanto metereopatica.Con la fine dell'estate mi rattristo con facilità, non amo l'autunno e men che mai l'inverno. Ci convivo come si deve fare con le cose su cui non si ha potere, ma se potessi emigrerei in uno di quei paesi caldi dove la temperatura minima difficilmente scende sotto ai 18°. Che ci posso fare, odio vestirmi a cipolla, odio dovermi vestire e spogliare seicento volte al giorno, odio il raffreddore e il naso congelato, odio perdere la sensibilità alle mani o insacchettarle dentro a dei guanti rigidi.Fisicamente tollero bene il caldo e amo le giornate lunghe, i tramonti rossi e il mare.Ma ho divagato. Non era esattamente di questo che volevo parlare.Dicevo che sono giorni strani...Principalmente perchè in questo momento non riesco a stabilire bene cosa mi accadrà da qui ad una settimana. Sono una persona a cui piace tenere bene in mano la sua vita, non riesco ad attendere gli imprevisti senza farmi domande su domande, non riesco a guardare al futuro senza farmi delle aspettative, dei sogni, dei progetti.Questo spesso e volentieri mi rovina l'esistenza, lo ha fatto di frequente in passato.Chi non si aspetta niente, nè in positivo nè in negativo, prende ciò che arriva con più leggerezza perchè non si è chiesto cosa si sarebbe trovato di fronte.Io invece tormento il mio cervello di domande e di supposizioni inutili, che non possono trovare risposta, ed è sempre letteralmente impossibile che una qualunque delle mie aspettative vada a sovrapporsi perfettamente con la realtà.Ci sono troppe variabili in ogni situazione, non si possono programmare.Ma nonostante me lo ripeta da anni e anni continuo imperterrita nello stesso errore. Batto la testa nello stesso spigolo da quando ero bambina, eppure non si è ancora smussato. Lo so, se fosse possibile prevedere ogni particolare del proprio futuro sarebbe una noia mortale. Addio sorprese, addio novità, addio gioie e dolori. Eppure quella parte di me che sogna il futuro e lo crea come vorrebbe o lo distorce nella paura che diventi un incubo sembra non volersene andare. La vocina che pone domande continua a parlare senza mai tacere.Proverò a tapparle la bocca per l'ennesima volta. Prima o poi ci riuscirò.