Sinistra per Tivoli

Di me


Con le giornate calde ripenso spesso a quando ero bambino e "finivano le scuole". Era una gioia che durava una lunghissima estate. Mia madre mi spediva dai cuginetti in campagna ed erano giorni spensierati e felici. Le merende con pane e olio, le pesche, colte e mangiate, erano calde e saporite, il pagliericcio per dormire, la stalla, le cicale, le lucciole e le stelle, la cisterna ... la cisterna dove lo zio Memmo metteva tutti i giorni una bottiglia di vino rosso al fresco. La legava con una catenella e la bottiglia spuntava dall'acqua sempre obliqua, mai dritta. Durante il recupero del prezioso vinello la catenella inizialmente scottava e poi man mano diventava sempre più fredda e alla fine era anche bagnata. All'ora di pranzo recuperare dalla cisterna la bottiglia del vino per il pranzo "degli uomini che facevano le giornate", era un compito vietato a noi bambini. Una volta lo zio mi disse:"ancheuj ciapé una botelia de vin", e imparai a tirar su la bottiglia senza farla rompere. Zio memmo si fidò di me ed io imparai a fidarmi dei grandi.