*Serendipity*

Visto da vicino...


C'è un piccolo angolo di paradiso che vedo tutte le mattine dal finestrino del treno mentre, dalla stazione del mio paese, percorro il breve tragitto verso la successiva fermata.C'è una distesa pianeggiante di campi arati, coltivati a foraggio, prati selvaggi con margherite e fiori primaverili; greggi che pascolano ormai privi di agnellini...bastardi maledetti, che vi possa andare di traverso, così, per inciso; aironi e germani, rane e... vipere; canneti, pioppi, rovi, papaveri... Insomma, tutte le mattine mi ritrovo a guardare questa lingua di pianura immersa tra le colline, con il Soratte sullo sfondo, il Tevere che scorre pigro, ancora verde da queste parti; osservo qualche persona che calpesta i sassolini bianchi già alle sette di mattina con la tuta da ginnastica e penso che, un'ora più tardi, dovrò fare la mia passeggiata tra le macchine, turisti lenti e lavoratori frettolosi (...) nel centro di Roma.La stradina sterrata è il posto ideale per andare a correre (correre è una parola grossa) in questo periodo: aria pura, no macchine, ogni ora passa il treno proprio lì sopra, ma chissenefrega...
Si prende la macchina, si butta letteralmente "a cunetta" e si parte. Il primo incontro sgradevole è con un mucchio di indumenti abbandonati lungo la stradina.  Facciamo finta di niente e proseguiamo. Ogni tanto avvistiamo i resti di buste di plastica appese alla recinzione della ferrovia, una scarpa, sacchi di immondizia squarciati e lasciati lì da tempo immemore. Poi bottiglie di plastica, non molte, ma quanto basta a farmi incazzare... fazzoletti di carta, una ricarica Wind da 5 su una zolla appena arata... La spiaggetta di ghiaia è infestata da una comitiva indemoniata, in preda ai postumi di un evidente convivio enogastronomico, forse più eno, direi. Spero che un fulmine colpisca tutti coloro che, in un delirio di eternità, vorranno, da ora in poi, lasciare un segno del loro passaggio su quella strada.