*Serendipity*

Welcome home!


Cioè, io dico, uno manco fa in tempo a tornare in questo abisso che già ti devi ricordare con rimpianto notevole come le cose funzionino altrove, e per "altrove" intendo nei paesi normali. Non riesco a magnificare la bellezza e la funzionalità di una città come Parigi, perfino i parigini mi sono sembrati più simpatici dei romani, Enrì. Insomma, tu arrivi in città, in tre secondi netti hai la tua bella tessera per i trasporti urbani con tanto di foto, te la ricaricano per quanto tempo vuoi e, dopo 5 minuti, sei già al binario ad aspettare la metro o il treno RER. Invece qui succede questo;ho iniziato a cercare l'abbonamento settimanale per viaggiare per questa settimana già due giorni prima di andare in ferie. Non l'ho trovato. Stamattina sono uscita con largo anticipo per poterlo acquistare, ma in paese non l'avevano. Mi faccio 35 km. di auto per trovare la biglietteria più munita ma, strada facendo, incontro tutti automobilisti che, secondo me, o tornavano da un rave party oppure avevano appena visto la Madonna, tant'è che non per fare 35 km. ci ho messo oltre 40 minuti. Ovviamente sono arrivata alla stazione contemporaneamente al treno, per cui sono andata subito al binario senza aver acquistato nemmeno il biglietto. Ancora prima di salire, sono andata a cercare il capotreno per informarlo del fatto che ero sprovvista del "titolo di viaggio" e avrei dovuto acquistarlo in treno.- Eh, ma lei deve salire in treno munita di biglietto!- Lo so, ma un paio di rivendite ne erano sprovviste e una era chiusa per ferie, quindi potrebbe farmelo lei?- Ehhh, ma qui nella macchinetta n'haaa provato?- (con il fiatone e quasi l'asma) Scusi, eh, ho fatto una corsa per poter prendere il treno, non ho avuto il tempo di andare alla macchinetta. Ho la lingua di fuori come i cani!- Ehhh, ho capito, ma io da 'sta stazzione nun jelo posso fa', c'è la macchinetta!!! Se c'è aaaaa macchinetta, lei deve salì munita de bijetto!- Ho capito, ma non ho avuto il tempo per farlo, devo andare al lavoro, ho perso tempo proprio per cercarlo senza trovarlo!- Perché io jelo potrei fa' 'n treno, però c'è la multa de 25 euro...- Scusi, eh, io sono venuta a dirle che non ho il biglietto e che voglio acquistarlo, non è che lei m'ha beccata che viaggiavo a scrocco!!! Qui ci stanno controllori che beccano persone con biglietti non convalidati, in bianco, senza biglietto e glielo fanno tranquillamente, perché lei mi sta facendo tutte queste storie?Pausa. Giusto per ricordare che in Italia, in questo bel paese del cazzo per il quale gli amici fascisti schifano l'Europa e nutrono un amore senza confini (che, tra l'altro, è un paese che non esiste, ammettiamolo, se non geograficamente), dicevo qui in Italia se c'è una legge, una disposizione, un regolamento, ognuno lo applica a modo suo, non viene considerato come un qualcosa di oggettivo che deve essere uguale per tutti.-Vabbè, al limite jelo posso fa da Pianabella, che lì nun ce stanno 'e macchinette. (Pianabella è la stazione successiva!)- Ma me lo faccia come vuole lei, basta che mi faccia 'sto biglietto e basta!Lo stronzo si allontana borbottando e sparisce. Nel frattempo davvero me so' magnata er fegato e quello che c'è intorno, come dicevano quelli. Arriva la stazione prescelta per l'emissione de sta minchia di biglietto e l'idiota niente, sparito. Allora, per risparmiarmi almeno la milza, decido di scendere alla successiva, lì c'è un bar, lo acquisterò lì, a costo di arrivare in ritardo al lavoro.Bene, scendo e il bar è chiuso per ferie. Entro in stazione, c'è la macchinetta self service per i biglietti che è fuori servizio. A questo punto recito molto velocemente tre o quattro rosari e mi dirigo incazzata nera verso l'ufficio dove un paio di dipendenti Trenitalia stanno sgobbando come negri in un campo di cotone, però davanti ad Internet e non in Louisiana. Parto con tutto il resoconto a mò di litania, per con tono decisamente meno supplichevole, e anche loro si meravigliano della stronzaggine del collega (che poi sarà stato un ragazzino di vent'anni, maronnn che rodimento!) Insomma, per concludere, avvisano il capotreno del treno successivo per dire che ad attenderlo c'è una tizia piuttosto incazzata perché non riesce a salire in regola su uno di questi meravigliosi treni che Trenitalia ci offre. Alla fine arriva il treno, la sora capotrena mi viene incontro (e qui mi son chiesta come mai avrà fatto a capire che ero io quella senza biglietto!), sistemiamo la faccenda e mi godo il meraviglioso tratto Monterotondo-Roma Tiburtina immergendomi ne Il re di Girgenti di Camilleri. Scendo poi nell'inferno di Tiburtina (e mi spuntano le lacrime se ripenso alle stazioni di Parigi); qui ci sono ben 4 punti vendita, punto diritta verso uno di questi per acquistare l'abbonamento settimanale. Bene: su 4 rivendite due sono chiuse e due non ce l'hanno. Vado alla macchinettaminchia self service, seguo tutto l'iter cliccaquicliccalà per leggere, alla fine, scritto a caratteri cubitali neri su fondo rosso: TARIFFA NON ESISTENTE o qualcosa del genere. Mò, io dico, uno che deve fa'? A Parigi, a Londra, hai la tua bella tessera magnetica, in ogni stazione ci sono diversi aggeggi dove puoi ricaricartela da solo per una settimana, un mese, un anno, per quanto cacchio ti pare. Ho deciso che la prossima vacanza me la farò in un posto i cui standard di vivibilità vadano dalla fogna di Calcutta in giù, così non dovrò rimpiangere nulla al rientro. ... che schia-a-va di Roma Iddio la creò, uè! ma vafangul, va!PS1:Parigi è meravigliosa, ma avrò tempo per ammorbare il blog dato che in questa settimana sarò l'unica lavoratrice qui dentro. E se i francesi se la tirano, Enrico caro che lo sai che ti voglio tanto bene, secondo me hanno più di qualche motivo per farlo, altroché! :)))