Ebbene sì, lo ammetto: mi sono innamorata. Colpo di fulmine, direi.E dire che ero così scettica a proposito degli "amori a prima vista"!La città, sì, forse ha giocato un ruolo importante: Parigi, la città romantica, dell'amore.Il luogo, il Louvre, stracolmo di bellezza nel senso più pieno della parola.Io che me sto lì, a rimirar non so cosa, mi volto e, di sfuggita, colgo un volto che mi costringe a voltarmi immediatamente di nuovo e completamente, finché non mi trovo con gli occhi sgranati dentro ai suoi.Due occhi neri, profondi, gentili, che, non so perché, guardano verso di me ma mi sfiorano appena, discreti. Incorniciati da sopracciglie perfette, tra l'altro. Un viso che si illumina di un sorriso appena accennato, caldo e quasi timido, ed una cascata di capelli scuri ad incorniciare questo volto che mi inchioda sul parquet.Lo guardo, anzi, lo fisso per lunghi secondi: se ne sta lì, immobile, con una certa dose di nonchalance, come se fosse "everyman", identico alla moltitudine di altri uomini.E invece no, lui si staglia su tutti con la sua classe; il suo fare gentile che traspare dal modo in cui si presenta, la sua discrezione nell'apparire, la disinvoltura del gesto che lo porta ad appoggiarsi su uno scrittoio, un tavolo, non so bene cosa sia perché io ho occhi soltanto per lui.
Coup de foudre
Ebbene sì, lo ammetto: mi sono innamorata. Colpo di fulmine, direi.E dire che ero così scettica a proposito degli "amori a prima vista"!La città, sì, forse ha giocato un ruolo importante: Parigi, la città romantica, dell'amore.Il luogo, il Louvre, stracolmo di bellezza nel senso più pieno della parola.Io che me sto lì, a rimirar non so cosa, mi volto e, di sfuggita, colgo un volto che mi costringe a voltarmi immediatamente di nuovo e completamente, finché non mi trovo con gli occhi sgranati dentro ai suoi.Due occhi neri, profondi, gentili, che, non so perché, guardano verso di me ma mi sfiorano appena, discreti. Incorniciati da sopracciglie perfette, tra l'altro. Un viso che si illumina di un sorriso appena accennato, caldo e quasi timido, ed una cascata di capelli scuri ad incorniciare questo volto che mi inchioda sul parquet.Lo guardo, anzi, lo fisso per lunghi secondi: se ne sta lì, immobile, con una certa dose di nonchalance, come se fosse "everyman", identico alla moltitudine di altri uomini.E invece no, lui si staglia su tutti con la sua classe; il suo fare gentile che traspare dal modo in cui si presenta, la sua discrezione nell'apparire, la disinvoltura del gesto che lo porta ad appoggiarsi su uno scrittoio, un tavolo, non so bene cosa sia perché io ho occhi soltanto per lui.