*Serendipity*
Casuale e inattesoAvremmo fatto un pranzo speciale, pochi ma buoni.
Con la solita zuppa inglese alla fine, quella che preferivi.
Ti avremmo preso bonariamente in giro per esser entrato nel club delle sette decine.
Avresti scartato un regalo, ovviamente prevedibile, se non altro perché ti avremmo fatto, nei giorni precedenti, così tante domande a scopo investigativo da farti sgamare la motivazione.
Avresti agitato il pacco, "chissà che ci sta qui dentro!", con tutte le scene di rito, come ogni volta.
Saresti stato contento, chissà.
Sarebbe stato il tuo settantesimo compleanno, oggi.
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Ho ammazzato l'indianina...
di lei restano solo le penne!
Era ora!!!
(PS: grazie Dani!) :)))
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E no...
Io 'sto blog non lo chiudo.
In un momento così difficile, in cui tutti dobbiamo risparmiare... beh, no, io le parole non voglio tenerle da parte.
Saranno probabilmente solo per me, per poche paia di occhi in più, dato che ormai molti contatti che avevo qui li ho persi, alcuni ritrovati su Facebook, altri tramutati in vere amicizie... :)))
Scorrendo indietro tra le tante pagine del blog, ho riletto di giorni lontani, di cose che nemmeno ricordavo, di persone che ho incrociato, di fatti che mi hanno travolta o soltanto sfiorata... In fin dei conti qui c'è un pezzetto della mia vita: o continuo a raccontarmela o lo cancello.
Io continuo.
E mi/vi faccio anche gli auguri:
... di cuore! :)
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Primi di agosto, lungo la A1, tra Umbria e Lazio: un incidente stradale.
Tra il traffico, i soccorsi ai passeggeri, nessuno presta attenzione al gattino che viaggiava con i proprietari che, spaventato, scappa via.
La "mamma", tornata a casa, appena può, si mobilita su Facebook: viene creato un gruppo, pubblicato un volantino dove vengono date tutte le indicazioni relative a ciò che è successo, la descrizione accurata con la foto del micio, i recapiti...
Il paese viene tappezzato di volantini, non so quante persone partono per delle ricognizioni vere e proprie sul luogo, il gatto è stato avvistato prima qui, poi lì... ma nessuno lo ha mai visto, così mi racconta il ragazzo del bar dove pare sia stato avvistato il micetto.
Passano le settimane e niente, se non qualche avvistamento che, verificato, fa crollare le speranze che il gatto in questione sia proprio quello che si sta cercando.
Su Facebook si condivide ad oltranza l'appello tra i contatti, mi prendono per matta perché "ma dai, pensi sia ancora vivo? Un fatto abituato a stare in un appartamento che si ritrova in aperta campagna... ammesso che sia sopravvissuto, dopo aver attraversato l'autostrada, la Flaminia"... La "mamma" ci crede, dice che "sente" che il suo gatto è vivo.
Ieri apro la pagina del gruppo e leggo che... è stato ritrovato!
Pare che in questi due mesi sia stato "sfamato" da una signora che, evidentemente, ignorava la "caccia al gatto" portata avanti sul campo e su Internet.
Oggi lo ha riabbracciato. Ho visto la foto su Facebook e mi sono venuti i lucciconi.
I gatti sono magici, non c'è niente da fare.
Buona vita, piccolo. :)
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M. ama i libri. I suoi, poi, li adora. Con i libri lavora.
Sono i beni più preziosi che possano trovarsi in una casa, dice.
Ha insegnato presto ad amarli anche ai suoi bambini.
Ho comprato due libri.
Due, tra i libri di M.
Due, tra il centinaio di titoli della sua lista.
Perché M. ha necessità di soldi, il marito ha perso il lavoro.
E così si fronteggiano le spese urgenti vendendo ciò che si ha di più prezioso.
I libri, una volta che li hai toccati, diventano tuoi, non c'è niente da fare.
E' come se ci fosse uno scambio di energia tra le mani e le pagine, un'energia che attraversa tutto il volume fino alla quarta di copertina.
Questi, però, sono speciali. Torneranno alla legittima proprietaria. Presto, spero.
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L'anagramma di "manovra Tremonti" è "tramontano vermi".
Speriamo presto. Ché è già troppo tardi.
(La Finlandia è tutta un'altra cosa. Ma anche qualsiasi altro paese normale è tutt'altra cosa rispetto a questa minchia di Itaglia)
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Da qualche giorno l'afa regna sovrana.
Temperature oltre il 35 gradi, con un'umidità che, solo a conoscerne la percentuale, già mi sento peggio.
E allora... via! Via! Via! Via! Via!
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Caro Paolo Guzzanti, la povertà non è una punizione divina (anche se sulla bontà e sulla serietà di dio nutro dubbi da un bel po'...)
Comunque, sostieni che bisognerebbe chiedere al povero cosa abbia fatto di male perché dio lo punisca con il "sudiciume della povertà".
Sai, oggi è facile essere poveri. Basta avere un lavoro normale, da mille euro al mese. Uno di quei lavori da otto ore al giorno, hai presente? Magari senza contributi, senza ferie, senza malattia, un lavoretto al nero... e ti ritrovi povero. Oppure ti ritrovi nel suddetto sudiciume perché sei stato licenziato e oggi a cinquanta, quaranta, trenta, ma anche a venti anni non è facile trovare il lavoro da mille euro al mese per otto ore al giorno, magari senza contributi, etc. etc.
Ma che ne puoi sapere, tu, che vivi di politica, dopo aver saltato di qua e di là, per tutto l'arco parlamentare come una puttana che sceglie il chilometro migliore della Salaria...
Vedi, ci sono tanti tipi di sudiciume, e quello della povertà non è di certo peggiore di quello che tu sei abituato a lustrare quotidianamente con la tua lingua.
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E' semplicemente vergognoso: dopo l'incendio alla stazione Tiburtina non sono stati nemmeno immaginati servizi sostitutivi almeno per un tratto parziale della Orte-Fiumicino, né è stato aumentato il numero delle corse degli autobus extraurbani del Cotral.
Non solo: già dal lunedì tv, giornali e siti amici parlavano di una situazione "sostenibile", con due corse per ogni ora sulla Orte-Fiumicino, quando normalmente ce n'è una. E invece niente. Nessun treno, nessuna informazione. Oddio, a dire il vero ogni tanto c'è un treno che passa solitario e che, per coprire l'intero percorso, invece di un'ora e mezza, arriva a metterci anche 5 ore. Soste interminabili lungo il tragitto.
Questa è una notizia di ieri, sul sito di Trenitalia:
"La circolazione dei treni si sta avvicinando alla regolarità nel pieno rispetto del programma predisposto e diffuso lunedì dalle Sale Operative di FS. I ritardi sono molto più contenuti rispetto ai giorni scorsi e la circolazione, grazie anche alla maggiore disponibilità di binari, si sta progressivamente normalizzando."
MORTACCI VOSTRI!
E io, mentre mi faccio mezzo percorso in macchina e mezzo in autobus da lunedì, mentre si percorre la Salaria, vedo sfrecciare veloci e fiammanti i Frecciarossa e, sulla linea metropolitana, la nostra, quella dei pendolari, dei "poracci", il nulla, il deserto.
Mannatevenaffanculo, va!
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Ho un gatto a due zampe e mezza.
Il mio tigrotto è tornato a casa dopo una settimana con le zampe posteriori amputate. Una oltre il garretto, l'altra appena sotto.
Chissà come ha fatto a trascinarsi fino al muretto di casa mia. Una settimana senza bere, mangiare, con l'infezione, il sanguinamento, il dolore, la paura. Ah, e le zecche.
Per i primi due giorni è rimasto rintanato sotto la scrivania. Poi ha iniziato a salire sul letto, a dormire con il suo pupazzo preferito.
Ieri è arrivato in cucina e si è piazzato davanti alla porta per scendere.
Mi avevano consigliato di sopprimerlo perché "ma che qualità della vita avrà?"
Lui è tornato a casa in quelle condizioni, chissà quanto gli sarà costato.
Lui vuole vivere, è chiaro. E me lo dimostra ogni giorno, con un piccolo progresso, con un passetto in più su quella mezza zampetta che, a breve, sarà prolungata non so come per permettergli di essere come gli altri gatti, o, almeno, il più possibile "capace" come loro.
Il bello dei gatti, degli animali, è che loro tentano di fare tutto ciò che facevano prima perché non "sanno" di essere "disabili". E ci riescono. Magari riescono in maniera maldestra al primo tentativo, al secondo, ma non si arrendono, non si deprimono, cercano e trovano sempre soluzioni alternative.
Non c'è niente da fare: sono esseri superiori!
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