A_lex

26 Dicembre


55 anni fa , a quest'ora i miei occhi si erano aperti sul mondo. Occhi che non avrebebro mai visto bene, ma che sono stati sufficienti a farmi percorrere le vie del mondo costringendomi a guardare le cose con gli occhi iteriori.Se dovessi fare un bilancio di questo preciso istante del mio transito terreno e dovessi condensare l'esame in una sola parola direi che sono sereno.Stamattina, invogliato da un'aria mite e da un vento gentile che scostava le nubi sulla mia testa regalandomi un pozzo d'azzurro, ho fatto una lunga passeggiata riflettendo su me, su ci che c'è dietro di me e permettendomi di sognare la strada futura.Se mi guardo dietro scopro di aver fatto tante cose, molte di cui sono orgoglioso, altre di cui lo sono meno, ma che comunque, mi rendo conto, sono state importanti per farmi arrivare qui.Ho scoperto da tempo che la morte è qualcosa che riguarda chi rimane, non chi se ne va, ma per il mio tipo di sensibilità sento di non poter lasciare un lavoro senza averlo portato a termine, senza aver fatto il mio dovere e stamattina, grazie al cielo, posso sentirmi soddisfatto di ci che ho costruito fino ad ora, se dovessi fermarmi qui sento che il mio bilancio è positivo.Mi sento sereno, che è qualcosa di diverso dall'essere felice, la serenità è un po' come un altipiano che ti tiene al sicuro da nebbia ed umidità, ti regala pioggia e sole e permette di ottenere raccolti che serviranno ad altri.La felicità sono i momenti di vita che passano come un'acquazzone in un giorno afoso o come il mio pozzo di azzurro tra le nuvole di stamattina.Non so se dopo le lacerazioni e gli sconquassi della decina tra i 40 ed i 50 ho raggiunto l'altra riva, so che ho ancora strada da fare e voglio farla, per il tempo che mi resta cercando di regalare serenità a chi incrocio sul cammino perchè la vita è bella comunque e vale la pena di essere vissuta