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Che duplice gran guaio!


Nei giorni scorsi ho avuto la fortuna di ricevere molto materiale di pattinaggio, tra gli altri testi, riviste e alcuni video.Ho deciso di guardare così la videocassetta del Palashow 1989 e 1991 che vidi dal vivo ma mai in tv.Beh.....sono rimasta letteralmente incantata nel vedere (rivedere) tre esibizioni: Peter Barna col suo celeberrimo Chaplin (memorabile)Kurt Browning in una delle esibizioni se non tra le meno famose (probabilmente "Dance little sister") tra le più sfortunate Gordeeva Grinkov in esibizione sulle musiche "Strauss flyng mouse"Sono rimasta incantata dal pattinaggio (spinte, posizioni delle gambe e del corpo nella spinta) e da come, in particolare i due singoli, sapevano muoversi e ballare.E mi sono così resa conto del perchè una volta c'erano molti più grandi atleti; perchè la parte stilistica ed artistica erano più curate e valorizzate. Oggi è chiaro, non c'è tutta questa cura stilistica, intendendo con ciò cura della pattinata, delle posizioni, e non c'è nemmeno lo spazio per questo aspetto portante del pattinaggio. Mi sono anche accorta che gli atleti sono molto meno "ballerini", sanno meno sentire la musica e/o usare il corpo per "dire" la musica, o meglio, per "dire" la loro musica.Ora tutto è estremamente costruito, si è perso molto dell'espressività dei gesti, del muoversi sulla musica, lo stile è una voce ormai estinata e con lo stile se n'è andato quasi completamente anche il gusto del bello.Siamo arrivati qui per la ricerca della difficoltà e per l'introduzione del nuovo metodo di giudizio che da un voto anche ai singoli elementi della parte coreografica imbrigliandola e soffocandola in griglie che spesso rendono i programmi inespressivi. Certo il nuovo sistema di giudizio ha voluto cercare di rendere oggettive le valutazioni in modo che escludendo la scusante del "soggettivo" non ci potesse essere più spazio per accordi illeciti e corruzione. (Ma chi ci dice che tra le fittissime maglie delle complesse regole del sistema di giudizio e delle richieste dei programmi (della danza in particolare) non si possano insidiare complotti ancora meno individuabili e ancora più "giustificabili" questa volta da: "il regolamento è complesso, solo chi ben lo conosce...."?) Al di la di questo però, il punto focale è che volendo togliere la soggettività al giudizio si è automaticamente tolta la parte soggettiva da uno sport che ne ha assolutamente bisogno, perchè movimento e musica devono e naturalmente hanno una componente interpretativa ed espressiva, soggettiva!Con questo non voglio dire che il nuovo sistema di giudizio non abbia favorito alcuni miglioramenti tecnici e forse evitato alcuni complotti, ma dico che facilmente sarà anche su questi aspetti fallibile e migliorabile come ogni umana opera e sopratutto che porta con se un errore madornale, per tutto il pattinaggio e in particolare per la danza su ghiaccio che è la specialità più interiore di questo sport: il nuovo sistema ha tolto la parte soggettiva, interiore, ha involontariamente ma inevitabilmente ridotto la parte stilistica e ne ha conseguentemente ridotto la ricerca del bello, in uno sport che è fatto da questi due aspetti (stile e interpretazione) più l'aspetto tecnico. Il nuovo sistema ha cioè tolto, ridotto senza dubbio, due dei tre elementi del pattinaggio artistico....Ultima considerazione: tanto tecnicismo era arrivato anche nel mondo delle rotelle italiane, ma poi l'accorta, competente ed esigente federazione italiana (staff tecnico) ha capito che per avere buoni pattinatori era indispensabile reinserire per gli atleti più giovani le figure obbligatorie. Con questo non intendo dire che nel ghiaccio debba accadere lo stesso, ma certo non possiamo lasciar correre sullo stile e conseguentemente sulla bellezza e nemmeno sulla parte interiore-soggettiva.Quale sia allora il rimedio all'attuale situazione? Spero di poter pubblicare presto la mia piccola ricerca sulla danza su ghiaccio; capirete allora come per me potrebbe essere aggiustato questo nuovo sistema di giudizio; questo potrebbe almeno essere un'inizio, poi altre riflessioni ed idee potranno seguire....Vi assicuro, Browning, Barna, G.G., per citarne tre rivisti recentemente, erano magnetici, non potevate distoglere lo sguardo da loro, vi catturavano e vi portavano in pista con loro talmente le performance erano belle, una bellezza fatta di proporzioni, di giuste dosi di tecnica, stile, eleganza, interpretazione, espressività, interiorizzazione, esternazione.Ora non si richiede più armonia al pattinaggio, perchè soggettività, stile e bellezza sono meno valorizzati. E questo è chiaramente un duplice gran guaio!