SkateinFlowers

PATTINAGGIO nel cuore

 

I MIGLIORI PROGRAMMI - 2007

Daizuke Takahashi
Mondiali, 2007
Il fantasma dell'opera - video

Carolina Kostner
Mondiali, 2007
Canone di Pachelbel - video

Pechalat Bourzat
Mondiali, 2007
Quattro Stagioni video

Savchenko Szolkowy
Europei, 2007
Mission - video


 

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SKATE IN FLOWERS 2007

 

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SKATE IN FLOWERS

 
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Che duplice gran guaio!

Post n°16 pubblicato il 31 Luglio 2007 da wonderdgl6
 

Nei giorni scorsi ho avuto la fortuna di ricevere molto materiale di pattinaggio, tra gli altri testi, riviste e alcuni video.

Ho deciso di guardare così la videocassetta del Palashow 1989 e 1991 che vidi dal vivo ma mai in tv.

Beh.....sono rimasta letteralmente incantata nel vedere (rivedere) tre esibizioni:

  • Peter Barna col suo celeberrimo Chaplin (memorabile)
  • Kurt Browning in una delle esibizioni se non tra le meno famose (probabilmente "Dance little sister") tra le più sfortunate
  • Gordeeva Grinkov in esibizione sulle musiche "Strauss flyng mouse"

Sono rimasta incantata dal pattinaggio (spinte, posizioni delle gambe e del corpo nella spinta) e da come, in particolare i due singoli, sapevano muoversi e ballare.

E mi sono così resa conto del perchè una volta c'erano molti più grandi atleti; perchè la parte stilistica ed artistica erano più curate e valorizzate. Oggi è chiaro, non c'è tutta questa cura stilistica, intendendo con ciò cura della pattinata, delle posizioni, e non c'è nemmeno lo spazio per questo aspetto portante del pattinaggio. Mi sono anche accorta che gli atleti sono molto meno "ballerini", sanno meno sentire la musica e/o usare il corpo per "dire" la musica, o meglio, per "dire" la loro musica.

Ora tutto è estremamente costruito, si è perso molto dell'espressività dei gesti, del muoversi sulla musica, lo stile è una voce ormai estinata e con lo stile se n'è andato quasi completamente anche il gusto del bello.

Siamo arrivati qui per la ricerca della difficoltà e per l'introduzione del nuovo metodo di giudizio che da un voto anche ai singoli elementi della parte coreografica imbrigliandola e soffocandola in griglie che spesso rendono i programmi inespressivi. Certo il nuovo sistema di giudizio ha voluto cercare di rendere oggettive le valutazioni in modo che escludendo la scusante del "soggettivo" non ci potesse essere più spazio per accordi illeciti e corruzione. (Ma chi ci dice che tra le fittissime maglie delle complesse regole del sistema di giudizio e delle richieste dei programmi (della danza in particolare) non si possano insidiare complotti ancora meno individuabili e ancora più "giustificabili" questa volta da: "il regolamento è complesso, solo chi ben lo conosce...."?) Al di la di questo però, il punto focale è che volendo togliere la soggettività al giudizio si è automaticamente tolta la parte soggettiva da uno sport che ne ha assolutamente bisogno, perchè movimento e musica devono e naturalmente hanno una componente interpretativa ed espressiva, soggettiva!

Con questo non voglio dire che il nuovo sistema di giudizio non abbia favorito alcuni miglioramenti tecnici e forse evitato alcuni complotti, ma dico che facilmente sarà anche su questi aspetti fallibile e migliorabile come ogni umana opera e sopratutto che porta con se un errore madornale, per tutto il pattinaggio e in particolare per la danza su ghiaccio che è la specialità più interiore di questo sport: il nuovo sistema ha tolto la parte soggettiva, interiore, ha involontariamente ma inevitabilmente ridotto la parte stilistica e ne ha conseguentemente ridotto la ricerca del bello, in uno sport che è fatto da questi due aspetti (stile e interpretazione) più l'aspetto tecnico. Il nuovo sistema ha cioè tolto, ridotto senza dubbio, due dei tre elementi del pattinaggio artistico....

Ultima considerazione: tanto tecnicismo era arrivato anche nel mondo delle rotelle italiane, ma poi l'accorta, competente ed esigente federazione italiana (staff tecnico) ha capito che per avere buoni pattinatori era indispensabile reinserire per gli atleti più giovani le figure obbligatorie. Con questo non intendo dire che nel ghiaccio debba accadere lo stesso, ma certo non possiamo lasciar correre sullo stile e conseguentemente sulla bellezza e nemmeno sulla parte interiore-soggettiva.

Quale sia allora il rimedio all'attuale situazione? Spero di poter pubblicare presto la mia piccola ricerca sulla danza su ghiaccio; capirete allora come per me potrebbe essere aggiustato questo nuovo sistema di giudizio; questo potrebbe almeno essere un'inizio, poi altre riflessioni ed idee potranno seguire....

Vi assicuro, Browning, Barna, G.G., per citarne tre rivisti recentemente, erano magnetici, non potevate distoglere lo sguardo da loro, vi catturavano e vi portavano in pista con loro talmente le performance erano belle, una bellezza fatta di proporzioni, di giuste dosi di tecnica, stile, eleganza, interpretazione, espressività, interiorizzazione, esternazione.

Ora non si richiede più armonia al pattinaggio, perchè soggettività, stile e bellezza sono meno valorizzati. E questo è chiaramente un duplice gran guaio!

 
 
 

Perchè (coppie)

Post n°14 pubblicato il 30 Luglio 2007 da wonderdgl6
 

Savchenko & Szolkowy

Che dire...Complimenti agli atleti e all'allenatore! Già perchè la grande bellezza di questo programma è data da due elementi. Da un lato la bravura degli atleti capaci di portare a termine un esercizio praticamente perfetto, costituito da elementi tecnici di elevato livello ed alta qualità, resi ancora più difficili da preparazioni elaborate e particolari, nonchè da figure nuove. Dall'altra dalla grande cura, dalla ricercatezza, e dalla ricchezza coreografiche, merito del loro coach, Ingo Stauer, che fin da atleta ha sempre presentato, in coppia con Mandy Woetzel, coreografie particolari (anche nelle scelte musicali e nei costumi), guadagnandosi un posto nella memoria del pattinaggio anche al di la dei risultati agonistici. Durante questo programma non v'è un solo istante in cui i pattinatori stiano solamente pattinando o preparando una difficoltà; in ogni istante, almeno una parte del copro di Aliona e Robin è impegnata in un movimento coreografico, a volte tanto impercettibile quanto grandioso e sempre perfetto sulla musica, sempre splendida di "Mission" by E. Morricone. Altra particolarità è che i movimenti coreografici di Aliona e Robin coinvolgono tutte le parti del copro e il maggior numero di parti possibili contemporaneamente. Il programma risulta così estremamente curato, ricco, nuovo, di buon gusto e bello! Tutta questa ricercatezza, ricchezza e anche le novità, non cadono mai nell'eccesso o nel cattivo gusto e coniugare ricercatezza, novità e bellezza, ai giorni d'oggi purtroppo non è un'impresa facile, a quanto pare, nel pattinaggio....

 
 
 

Perchè (danza)

Post n°13 pubblicato il 30 Luglio 2007 da wonderdgl6
 

Pechalat & Bourzat

Immensooooo!!!!!!!! Ma basteranno le mie parole per farvi capire la MERAVIGLIA. il CAPOLAVORO di questo programma????? Da che parte incominciamo.....??? Allora: il tema: LE QUATTRO STAGIONI. Perfetto!

I costumi le rappresentano chiaramente: la neve e il sole nell'abito di lei, foglie, erba, fiori lui. Terra lui, cielo lei. Estremi lei, intermedi lui. E già qui vedete lo studio con il quale tutto è stato creato, scelto, non certo a caso. Se poi devo aggiungere un particolare personale, trovo questi abiti estremamente belli. Certo sono naif ma sono realizzati con buon gusto, inoltre trasmettono gioia.

Passiamo alla musica: le stagioni sono chiaramente distinguibili autunno, inverno (il vento che arriva e porta il silenzio), primavera (il canto degli uccellini), estate (l'energia del ritmo che cambia e si fa più incalzante e i suoni più concentrati in uno unico, ad indicare la potenza della stagione, del sole dominante). E sempre l'orologio, in particolare al cambio delle stagioni, a scandire il passare del tempo....

I movimenti: adattissimi, appropriati, rendono chiare immagini della natura nel determinato momento! L'albero spoglio (il sollevamento verticale), l'inverno che arriva: il vento che addomenstica tutto e la neve che cade a terra (lei passa sotto a lui), il vento freddo (rotazioni delle braccia nel sollevamento) che tutto addomestica e addormenta (sollevamento con lei in basso e lui in luna) e il ramoscelli ghiacciati che si spezzano o perdono il ghiaccio (movimento di braccia rigido), l'energia della natura e la voglia di liberarsi dal gelo (movimenti intensi e più morbidi), il sole che si prepara ad arrivare appena prima dell'arrivo della primavera (sollevamento ruotato), la natura che si risveglia (il sollevamento in cui lei è stesa sui piedi di lui) .... Inoltre i movimenti poi sono sempre sulla musica, sono nuovi e molto belli, di buon gusto! Quelle che vi ho descritto sono le immagini che i movimenti hanno evocato in me, qui trovate in francese e qui in inglese quello che i movimenti hanno evocato ad un' altra persona. Quello però che è importante, non è assolutamente decifrare ogni movimento con certezza inequivocabile ma che in programma susciti in chi lo guarda immagini più o meno concrete che rendono un concetto, un'idea!

Il programma: non vi sono forzature di sorta, gli elementi tecnici richiesti quasi non si notano essendo funzionali all'idea che si sta rappresentando; restano secondari, ed è così che deve essere nella danza, perchè nella danza di deve comunicare un messaggio, un'idea, il programma deve avere, deve essere una storia. E questo programma è una storia, lo è perchè vi è un'idea di base e perchè tutti gli elementi convergono contribuendo a  rappresentare l'idea. Nessun elemento prevale sull'alltro, in questo modo ciò che prevale è il messaggio, l'idea, la storia. Ottima coreografia che ha saputo inserire gli elementi tecnici in maniera così efficace. C'è un'altro grosso pregio di questo esercizio: è, come uso definirlo io, "pieno". Non ci sono momenti in cui si prepara una difficoltà, ogni momento, ogni singolo istante e movimento è funzionale, indispensabile per rendere quell'idea; non ci sono assolutamente movimenti inadatti o spazi di tempo vuoti! Questo è molto di più che riempire la musica e farlo a tempo (che è già un altro requisito indispensabile per una coppia danza), è trasudare l'idea, viverla profondamente e comunicarla.

Molti di questi requisiti che rendono le "Quattro stagioni" di Pechalat & Bouzat un bellissimo programma, uno dei migliori certo degli ultimi anni, requisiti base per le coppie danza, purtroppo mancano e sono mancati a molte coppie, anche titolate, di danza su ghiaccio.....

Un'ultima indicazione; ci sono modi diversi di vivere e comunicare l'idea, uno stile teatrale, uno stile classico (molto usato ma raramente efficace), uno stile moderno/di ricerca, uno stile naif, carismatico (fatto di segni e atteggiamenti aperti, chiari e di facile lettura), uno stile eccessivo (già la parola ne indica la scarsa qualità...come scadente è la riuscita di questi programmi). Pechalat & Bourzat in questo programma sono riusciti in questa ardua impresa (poche coppie nella storia sono state in grado di arrivare qui); ci sono arrivati usando uno stile moderno e carismatico.

Mi chiederete allora perchè non sono in vetta alla classifica? I fattori sono molteplici, continuate a leggere i miei articoli e capirete.

 
 
 

Perchè (singolo)

Post n°12 pubblicato il 30 Luglio 2007 da wonderdgl6
 

Perchè trovo i quattro programmi citati così belli? Perchè li trovo di gran lunga i migliori dell'anno?

 Daisuke Takahashi:

La musica del "Fantasma dell'Opera" è coinvoglente, espressiva ed emozionante, il look di Daisuke molto piacevole e curato e certamente  appropriato. Takahashi, da sempre, pattina in maniera stupenda; le sue spinte sul ghiaccio, la posizione della gamba libera dopo la spinta e della schiena sono efficaci e piacevolissime. Finalmente Daisuke, dopo anni, migliora nella presentazione e, dal punto di vista tecnico regge la pressione e il programma per tutta la sua durata, commettendo una sola indecisione (nell'atterraggio del 4 t) in un programma ricco di difficoltà importanti (tra le altre: due 3a, catena3-3, 3-2-2 dopo 3minuti e 22 secondi) ben distribuite e legate tra loro da preparazioni pure molto brevi poichè vi sono continui movimenti coreografici. Ogni movimento coreografico di Daisuke poi, è eseguito con una grande ampiezza e pulizia e, come nel miglior pattinaggio, tutto il corpo si muove e in tutte le direzioni. L'esercizio, inoltre, si svolge a velocità elevatissima, dall'inizio alla fine, anzi, la sequenza finali di passi, rende, incredibilmente un effetto di "crescendo" ancora più entusiasmante. Le posizioni in trottola sono molto belle, belli i cambi. La sequenza di passi finale, veloce, complessa, vissuta, è un vero capolavoro, tra le più belle mai viste. Da ultimo, ma certo non ultimo, l'espressione del viso, l'energia, l'espressività di Daisuke che ha vissuto intensamente e profondamente questo programma e con ogni sua fibra ce lo ha comunicato e ce ne ha reso partecipi. Un evento eccezionale per questo atleta che conquista un insperato argento davanti al pubblico di casa, dopo tanti anni di programmi non valorizzati, non conclusi al meglio. Emozioni e una gioia fortissime, incontenibili! Daisuke piange, a singhiozzi, a pieno viso e noi che durante il programma eravamo coinvolti, emozionati, contenti, a noi che durante il programma sono venuti i brividi, ora i brividi vengono ancora più forti. Bravo Daisuke e complimenti al suo coach Nicolai Morozov.

Carolina Kostner:

Difficile trovare un programma di Carolina che non sia bello. Nelle ultime due stagioni sono memorabili sia l'"Inverno" che questo "Canone". Carolina è bella, come dice S. Lambiel, è la più bella. Il viso, il fisico, l'espressività del viso, delle braccia. Bellissima. Le sue coreografie negli ultimi due anni sono superlative, gli abiti sempre molto belli. Carolina sa saltare, è una delle poche atlete in grado di eseguire una combinazine 3-3 (in prova anche 3-3-3), i suoi salti sono alti, lunghi, spettacolari! Poche donne sono e sono state spettacolari nei salti. Come sempre le sequenze di passi, le spirali, la coreografia sono bellissime (unico difetto ricorrente, certo però strategico, la distribuzione di salti e trottole a blocchi compatti). In questo short in particolare nei passi in cerchio Carolina è veramente un tutt'uno con la musica tanto da mettere i brividi in alcuni passaggi, le spirali sono di alto livello e la musica poi è bellissima e piena di gioia, la stessa che comunica il sorriso di Carolina. Tutti questi elementi rendono il programma capace di trasmettere Gioia e Bellezza al cuore! Programma bellissimo!

 
 
 

Le meraviglie del 2007

Post n°10 pubblicato il 30 Giugno 2007 da wonderdgl6
 

Ed eccoci alle meraviglie di questa ultima stagione on-ice.

Cetro i programmi più emozionanti sono stati:

programma libero Campionati Mondiali Tokyo 2007

programma corto Campionati Mondiali Tokyo 2007

e poi

programma lungo campionati Europei Varsavia 2007

e infine

programma libero Campionati Mondiali Tokyo 2007

Oltre all'emozione e alla perfetta esecuzione, questi programmi,

in particolare gli utlimi tre elencati e acnora di più gli ultimi due,

sono preparati, costruiti in maniera

perfetta, meravigliosa, strepitosa, grande!

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: wonderdgl6
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