..E così (POE)sia..

Post N° 123


Passeggiavo per le viuzze del centro, con mia nipote tra le braccia, ed improvvisamente un nome: il mio. Quella voce…la riconoscerei tra mille…io…non  posso credere che sia davvero tu. Mi volto piano…quasi per timore di sbagliarmi…ma non è possibile…in quel modo, il mio nome, lo pronunci tu soltanto. E’ un nome duro, il mio…ma tu sei una delle poche persone, che riesce ad addolcirlo…Guardo di fronte a me e la figura di un uomo elegante, definisce i propri contorni.Un sorriso che non  ho mai dimenticato, accompagna una silenziosità secolare: “……Ciao…” mormori.Dopo aver risposto al saluto, ci osserviamo… parole su parole si affollano, mi riempi di complimenti come allora…più di allora…perché prima ero giovanissima…e non osavi sconfinare né con i gesti, né con le parole…. “Sei bellissima…se posso permettermi, addirittura più di prima. …Ora hai il fascino della giovane donna…”. Riesci ancora a farmi arrossire…Eri l’amico più grande…conosciuto al tennis club, dove mi allenavo ogni tanto così per gioco, perché la mia vocazione era quella della pallavolista. Ti vedevo seduto sugli spalti…attorno avevi tutti i tuoi amici…notavo te perché eri il più riservato, il più raffinato, il meno visibile.Ricordo un pomeriggio domenicale, l‘autunno tingeva d’oro, le foglie del parco che respirava attorno al club…sedevo con un’amica in tribuna, ti avvicinasti e sedetti accanto a me, con un sorriso leggero. Neppure rammento cosa ci dicemmo, so solo che restai colpita dalle frasi che formulasti senza fatica, frutto di giornate trascorse sopra i libri, per dare l’ennesimo esame all’università.Avevi una risposta per tutto…sempre pronto ad elargirmi consigli, ad ascoltare i miei piccoli drammi adolescenziali…quanta ammirazione avevo nei tuoi confronti…temevo mi vedessi come una ragazzina, ma ti affrettasti a chiarire che ragazzina non avrei mai potuto essere… “La tua testa è proiettata verso il futuro”. Non potevi sapere che avevi ragione su tutta la linea.Si materializzano fotogrammi di noi…delle tenerezze che riservavi a me, le mani sfiorate “casualmente”, i fiori spuntati dal nulla, lasciati sopra la mia borsa , le poesie…le canzoni che partivano dal cd, “dimenticato” nel lettore… “Take me…to the magic of the moment on a glory night, where the children of tomorrow share their dreams…with you and me…”Inconsapevolmente, la mente di entrambi, scorreva sullo stesso binario…domande con risposte tangenti… “Dove vorresti essere?” chiedevi“Qui e altrove.” rispondevo io“…Per giocare con trame capillari e inconsistenti della quotidianità?” domandavi“…Per allacciare strette e contorte, le mie verità nascoste.” ribattevoIncatenavamo lemmi in questo modo, la sera del nostro primo bacio…Avevo sedici anni…tu una manciata in più…sorrido al pensiero di ciò che dicesti, per stemperare la tensione di quella situazione che, sostanzialmente, era desiderata da entrambi: “…….Ora mi arresteranno…ho baciato un angelo minorenne…” non seppi cosa dire…fosti tu a sussurrarmi che ti eri innamorato…ma ero troppo giovane e ancora non ero pienamente consapevole, dell’effetto che faceva il mio corpo longilineo, sugli uomini. Vedevo allo specchio, un'immagine che non amavo: gambe troppo lunghe, corpo sottile...occhi troppo grandi... Mi convinsi addirittura, che era una colpa, essere così giovane.La tua voce mi riporta al presente…mi domando come tu sia riuscito a riconoscermi…senza rendermi conto che ho formulato a voce alta, la richiesta…Sorridi e socchiudi gli occhi un secondo: “Non sei cambiata…sei ancora l’angelo, che ho baciato sotto le stelle…” L’angelo…“… … … … …pensavo mi avessi dimenticata…”“Tu non l’hai fatto…E, per quanto mi riguarda…non potrei mai scordarmi di te…tu sei……..indimenticabile...irripetibile” …IrripetibileHo negli occhi ancora quel ragazzo meraviglioso, e di fronte un uomo incantevole…mi rendo conto con tenerezza, che sono la medesima persona…I tuoi occhiali hanno lasciato il posto ad invisibili lenti a contatto, non indossi più camicia e jeans, ma scuri completi griffati che ti donano moltissimo…e i tuoi capelli neri, sono venati da qualche filo argenteo che accentua ancor di più il tuo fascino…se possibile, sei ancora più affascinante di allora.Ho lasciato che i tuoi occhi affondassero nei miei…come in quei momenti…in silenzio. Ho osservato le rughette espressive che il tempo ha disegnato ai lati della tua bocca…non hai mai sorriso apertamente, i tuoi erano sorrisi timidi…“piumati” come direbbe la mia Luna arcobaleno…erano quei sorrisi tenui che mi stringevano il cuore…e anche le mani che mi tenevi strette, seduti sotto le stelle, decantando poesie…con il passo del fiume che fluiva stondando ciottoli spigolosi…appuntiti come il mio cuore di allora…Mi tendi un cartoncino bianco con dei caratteri minuscoli, incisi sopra…“Sono i miei numeri…non voglio perderti, l’ennesima volta…” Il cartoncino resta sospeso a mezz’aria…non vorrei ferirti…ma la mia vita è diversa…sto mettendo radici… Provo a spiegarti…Fai una carezza alla bimba…sorridi e fissi i tuoi occhi nei miei, incatenandoli: “….Avrei dovuto immaginare…perdonami…”Perdonami…Ci salutiamo…non accenni ad allontanarti, quindi lo faccio io…cammino…cammino…passo dopo passo…rimugino…un “momento tra i momenti”:Due giovani occhi, fissano emozionati, svolazzi regolari, tracciati sopra un foglietto di carta: “Orna i tuoi capelli con i fiori nati dal mio cuore.Sono quelli i canti che pensai ma che non scrissi,le parole d’amore che mai ti dissi…Al solo pensarti, il mio cuore, si apre a sentimenti radiosi e il mio pensiero si libra nei colorati sentieri del nostro immenso cielo…In me, splende maestoso il tuo esistere.”Sono pazzo di te,………Ottobre 1994
  Skye ON AIR  …in memory of:Scorpions – Wind of change