..E così (POE)sia..

parole prese in prestito


Mi decido a scrivere anch’io nel blog delle meraviglie visto che di solito leggo e mi defilo come il più abietto dei voieur.passo leggo e via ma non senza prima lasciare un saluto nel privato alla portiera Luna o alla padrona di casa.Guardare e non toccare ha il suo pregio poche volte ma confrontarsi con Brain e specialmente con te Skye,ha il suo peso anche per uno come me;quindi per non rischiare si fa una toccata e fuga.Non dirò come quello che ci successo ci abbia avvicinato,prima eri la bella sorellina del mio migliore amico ora sei diventata tu stessa un’amica mia e delle più preziose,è strano come la furia di un pazzo in libertà per l’indulto possano mettere manette alla vita e legarla ad un’altra così fortemente.(parole prese in prestito le riconosci?)Dopo il botto(lo chiamo così per capirci)e la corsa in ospedale ricordo appena il gran dolore che avevo addirittura nei capelli.Mi ricordo una cosa molto bene e cioè di avere aperto gli occhi e averti vista seduta al alto del mio letto con una mano sul fianco che non sono riuscito a coprirti e l’altra aggrappata alla sponda.cazzo com’eri pallida!stuccata del solito poco trucco che ti metti sugli occhi lucidi però devo dare ragione a brain:resti una bella donna comunque.Quando staccavi la mano dal letto era per scrivere,facevi fatica lo capivo da come chiudevi gli occhi certe volte e anche dal respiro che tenevi sotto controllo.non sentivo lamenti e solo per questo meriteresti un monumento,credi a me te lo dico perché le ragazzette fastidiose non mi sono mai piaciute,mi tengo ancora adesso alla larga da scocciatrici e rompi..scatole varieLa penna filava sulla carta e io  vedevo il nero dell’inchiostro fare gruppetti di qualcosa che sembrava una poesia,te l’ho visto spesso fare durante la convalescenza..scrivevi e strappavi i fogli.Ti ho chiesto che senso avesse fare così,la tua risposta fu al solito una frase stringata che non mi dava la soddisfazione di conoscere tutto:“Certe cose le scrivo solo per respirare..non hanno senso e servono a me soltanto,per non precipitare”.ti sei accorta che parli come scrivi?con la punteggiatura invisibile e le pause per le virgole.eccolo qua il foglio azzurro chiaro che ho salvato dalla tua furia: Navigo sul fondo di un presagio,serpeggiando tra relitti naufragati di sussurri e notti distanti.Lontano dalle tue memorieasciugo pianti con echi di luce e lembi di parallelo.Immortale come il respiro dell’eternità,viaggia con me su parabole di tenebrepoesia…mia infinita favola vigente.Alla faccia del non senso.lo so adesso che mi sarebbe piaciuto risponderti,ma cosa dirti donna,alle tue frasi a metà o ai puntini?che dico a te che  metti le certezze in forse?certo non sei solo questo ho conosciuto un lato di te di cui avevo solo sentito parlare e che mi ha fatto sentire anche in difetto certe volte ma che m’è servito per andare più avanti e imparare a riflettere.e come se ho riflettuto!ascoltando i tuoi ragionamenti e vedendoti fare certe cose che ho sempre considerato inutili come restare nel reparto oncologia infantile seduta per terra con i bambini sconosciuti sbiancati dalle terapie che facevano a turno per gettarti le braccia al collo e ricevere coccole e carezze..quello mi ha fatto partire il neurone della riflessione.Ancora adesso penso alla sera in cui hai chiesto di accompagnarti nel reparto per dare la buonanotte ai tuoi nuovi amici e mentre sulla terrazza fumavo l’ultima sigaretta della giornata cercando di annebbiarmi i pensieri cattivi proprio col fumo guardando il cielo mi troncasti con quattro parole:“Pier ti rendi conto di come siamo fortunati?”stavo per dirti che ci mancava uno striscio e crepavamo tutt’e due ma ho capito cosa volevi dire e adesso so che avevi ragione,noi siamo usciti da là ma i bambini forse non lo faranno maiDovrei prendere in prestito parole di quelli che con le parole ci lavorano e ci giocano,qualcuno sicuramente più bravo di me che dialogo disegnando o anche potrei prendere le musiche di Brain che toglie il camice,si mette un frac e diventa Piano man e fa andare il sangue alla testa alle donne con una facilità che quasi mi fa incazzare.Hai “scarabocchiato spiriti vagabondi con piume di nulla”ma anche ti sei letta ‘na borsata de libbri(detto alla maniera mia)li ho contati:otto in due settimane.Sei pazza e te l’ho detto pure ma tu hai risposto con un gran sorriso:“Pier devo pur nutrirmi non credi?”Come testimonianza del mio passaggio porto una lettera che ci siamo letti insieme la mattina dopo il mio intervento.non t’ho mai detto niente ma mi è piaciuto parecchio trovarti là seduta.ho aperto gli occhi e c’eri tu nel silenzio più asettico che abbia mai sentito,mi arrivava solo il rumore delle pagine girate spesso e sospiri carichi che prendevi per calmarti.Mi ricordo dei lucciconi negli occhi mentre leggevi e dev’essere stato da lì che ho iniziato a capire veramente la differenza tra te e le ragazze che frequento di solito e a capire i tuoi discorsi(prima o poi ci arrivo io pure vedi)forse ti sei identificata in certi passaggi ma non voglio indagare mi basta sapere che abbiamo una buona considerazione l’uno dell’altra e che nonostante i miei atteggiamenti non mi hai mandato al diavolo anche se avevi tutti i diritti di farlo.Desidero ringraziarti onestamente per non avermi abbandonato e per non avermi mai rinfacciato gli atteggiamenti da stronzo che non meritavate(parlo pure a te Gianlù).allora eccola qua la pagina del libro che ti è piaciuta di più,certo il contesto si dimenticherà spero,ma se dovessimo portarci anche questo sulle spalle,almeno siamo in due e se non riesci da sola conta pure su di me. Mia adorata Catherine mi manchi amore, come sempre, ma oggi è più dura del solito, perchè il mare ha cantato per me, e la canzone era quella della nostra vita insieme. Mi sembra di averti accanto, mentre scrivo questa lettera e sento il profumo dei fiori di campo che mi hanno sempre ricordato te. Ma queste cose adesso mi lasciano indifferente. Le tue visite si sono diradate, e a volte ho la sensazione che la parte più importante di me stia scivolando via lentamente.Eppure mi sforzo: di notte, quando sono solo, ti chiamo, e tutte le volte che il mio dolore giunge al culmine, riesci ancora a trovare il modo di tornare da me. Ieri notte ti ho vista in sogno, sul molo vicino a Wrightville Beach. Il vento ti soffiava tra i capelli e nei Tuoi occhi c'era ancora il bagliore del sole al tramonto. Resto colpito vedendoti lì, appoggiata alla balaustra. Come sei bella, di una bellezza che non ho mai trovato in nessun'altra donna. Lentamente mi avvicino verso di te e quando alla fine ti volti e guardi, mi accorgo che anche gli altri ti stanno osservando. "La conosci?" sussurrano invidiosi, e mentre mi sorridi, rispondo la pure verità: "Più del mio cuore". Ti raggiungo e ti prendo fra le braccia, anelo a questo momento più di qualsiasi altro.  E' ciò per cui vivo, e quando tu rispondi al mio abbraccio mi abbandono a questo momento, finalmente di nuovo in pace. Sollevo la mano e ti sfioro la guancia, e tu pieghi la testa e chiudi gli occhi. Le mie mani sono ruvide sulla tua pelle morbida, e per un attimo mi chiedo se ti tirerai indietro, ma so che non sarà così. Non lo hai mai fatto, ed è in momenti come questo che capisco lo scopo della mia vita. Io sono qui per amarti, per stringerti fra le braccia, per proteggerti. Sono qui per imparare da te e ricevere in cambio il tuo amore. Sono qui perchè non c'è nessun altro luogo in cui vorrei essere.Ma poi, come al solito, quando siamo vicini incomincia a salire la nebbia. Dapprima è una bruma lontana, che sale all'orizzonte, e io sono sempre più impaurito a mano a mano che si avvicina. Si insinua intorno a noi, accerchiandoci come per impedirci di fuggire. Come una nube, inghiotte tutto, si fa più vicina, finchè non resta null'altro all'infuori di noi due. Sento un nodo alla gola e gli occhi mi si riempiono di lacrime, perchè so che è venuto il momento di andare. Lo sguardo che mi lanci in quest'istante, mi perseguita. Sento la tua tristezza e la mia solitudine, e il dolore nel mio cuore, che si è calmato solo per poco si fa più forte quando mi lasci. Poi  apri le braccia e indietreggi nella nebbia, perchè quello è il tuo posto, non il mio.Vorrei seguirti, ma mi rispondi scuotendo la testa, sappiamo entrambi che è impossibile E con il cuore a pezzi rimango a guardarti mentre sparisci piano piano. Cerco disperatamente di ricordare ogni particolare di questo momento. Ma presto, sempre troppo presto, la tua immagine svanisce e la nebbia ritorna da dove è venuta, e io resto solo sul molo e non m'importa di ciò che pensano gli altri mentre chino la testa e piango, piango, piango.GarretPer te il mio abbraccio più affettuoso e gratoe un grande saluto a Teo uomo fortunato.Pier