page 3floating down through the cloudsmemories come rushing up to meet me nowin the space between the heavensand in the corner of some foreign fieldI had a dreamI had a dream…una breve camminata tra i viottoli bui saturi di nebbia…silenzio totale, lumini offuscati dal tempo e dalla brina, ciottoli appuntiti…il primo lotto…il secondo…il terzo…finalmente…eccoti. Ti ho portato fiori freschi…e una foto. Quella più bella che ho trovato…scattata il giorno del mio compleanno. Mi hai riempita di complimenti per l’abito: “Wow finalmente sempre più spesso ti vedo vestita da donna, era ora eh, Lady Oscar!” …eri incantevole con la cravatta allentata, il cap bianco, gli occhi sorridenti. Quel giorno la malattia ti ha dato una tregua…tregua fittizia che aveva un prezzo altissimo. Presumibilmente sapevi a cosa andavi incontro, non ti importava…volevi stessimo tutti insieme, festeggiare…fingere che tutto era rimasto immutato nel tempo…ci siamo riusciti.Mi sono seduta di fronte a te, con la chitarra in mano…come se potessi ascoltarmi davvero...guardavo quegli occhi che mi sono sempre piaciuti tantissimo…non azzurri…ma blue chiaro…come il mare pulito, come un cielo in tempesta. Mi hai messa in difficoltà con quegli occhi, sapevi che se avessi detto una cosa per un’altra non sarei riuscita a guardarti…anche da bambini, al mio sfuggire il tuo sguardo, mi giravi il viso verso di te dicendomi: “Se davvero lo pensi, guardami e ripetimelo!”…piccolo, adorabile prepotente…se non ti avessi avuto accanto, molte cose sarebbero differenti, nella mia vita.Tu…ed io, divisi da una lastra marmorea, con la tua foto sorridente perché “Così deve essere” e lo spazio che mamma Candida mi ha lasciato affinché disegnassi a parole chi è Fabio… “…adesso che ha la pelle bianca come la carta, puoi scrivergli con la punta del cuore, se vuoi…” mi ha detto il giorno di Natale, chiamandomi a casa sua…mi ha portato nella tua stanza e dato il regalo, la lettera: “Mi aveva detto di consegnartela oggi…resta pure tutto il tempo che vuoi e prendi qualcosa di suo…voleva che distribuissi i suoi oggetti a tutti voi, soprattutto a te perché sai custodire molto bene i ricordi…”
Post N° 217
page 3floating down through the cloudsmemories come rushing up to meet me nowin the space between the heavensand in the corner of some foreign fieldI had a dreamI had a dream…una breve camminata tra i viottoli bui saturi di nebbia…silenzio totale, lumini offuscati dal tempo e dalla brina, ciottoli appuntiti…il primo lotto…il secondo…il terzo…finalmente…eccoti. Ti ho portato fiori freschi…e una foto. Quella più bella che ho trovato…scattata il giorno del mio compleanno. Mi hai riempita di complimenti per l’abito: “Wow finalmente sempre più spesso ti vedo vestita da donna, era ora eh, Lady Oscar!” …eri incantevole con la cravatta allentata, il cap bianco, gli occhi sorridenti. Quel giorno la malattia ti ha dato una tregua…tregua fittizia che aveva un prezzo altissimo. Presumibilmente sapevi a cosa andavi incontro, non ti importava…volevi stessimo tutti insieme, festeggiare…fingere che tutto era rimasto immutato nel tempo…ci siamo riusciti.Mi sono seduta di fronte a te, con la chitarra in mano…come se potessi ascoltarmi davvero...guardavo quegli occhi che mi sono sempre piaciuti tantissimo…non azzurri…ma blue chiaro…come il mare pulito, come un cielo in tempesta. Mi hai messa in difficoltà con quegli occhi, sapevi che se avessi detto una cosa per un’altra non sarei riuscita a guardarti…anche da bambini, al mio sfuggire il tuo sguardo, mi giravi il viso verso di te dicendomi: “Se davvero lo pensi, guardami e ripetimelo!”…piccolo, adorabile prepotente…se non ti avessi avuto accanto, molte cose sarebbero differenti, nella mia vita.Tu…ed io, divisi da una lastra marmorea, con la tua foto sorridente perché “Così deve essere” e lo spazio che mamma Candida mi ha lasciato affinché disegnassi a parole chi è Fabio… “…adesso che ha la pelle bianca come la carta, puoi scrivergli con la punta del cuore, se vuoi…” mi ha detto il giorno di Natale, chiamandomi a casa sua…mi ha portato nella tua stanza e dato il regalo, la lettera: “Mi aveva detto di consegnartela oggi…resta pure tutto il tempo che vuoi e prendi qualcosa di suo…voleva che distribuissi i suoi oggetti a tutti voi, soprattutto a te perché sai custodire molto bene i ricordi…”