Come On You Slags

02.12.2012


 
Brunt IIL'occasione gli arrivò in un pomeriggio inoltrato di agostoquando tutti avevano levato le tende e Lui era rimasto apattugliare gli uffici svuotati. Con un piccolo accorgimento aveva forzato la porta del loculo di Barbara Brunt e poi sfondato il suo cassetto con un coltello a serramanico cheportava sempre con sé malgrado i rischi. E lì aveva trovatoesattamente quello che cercava, una piccola agenda con false dorature e una penna in argento infilata nel bordo. Avevapreso tutto con sé e se l'era svignata passando sotto la portineriamentre la custode era impegnata in una telefonata e dava le spalle.Aveva percorso a piedi i venti minuti che lo separavano dalla stazionee, una volta sul treno verso casa, aveva aperto, passandosi la linguasulle labbra, la minuscola, elegante agendina. Nemmeno s'era accortodi essere approdato a destinazione tanto era immerso nella lettura. Sì, era proprio ciò che cercava. E chiariva molte cose sull'accanimentoche la Ragazza provava nei suoi confronti. Cadenzate giornalmente vierano segnate tutte le perversioni BDSM che Lei praticava con il suoragazzo e le tendenze da mistress e dominatrice che la caratterizzavanocon tanto di rintocco di manette e fruscio di frusta. Qualcosa di esplosivoche Gli avrebbe permesso di ricattarla in ogni momento. Ma non era quellala sua intenzione. Gli era sufficiente capire il motivo per cui Barbara provavaun sottile piacere nell'umiliarlo e perché, idealmente, lo facesse strisciaresul pavimento a raccattare cartacce. Non erano fisime da frigida o frustratasessualmente. Fatto era che provava un piacere incontrollabile nell'assumereuna nota prepotente, nell'immaginare scene cariche di perversione e rabbia,nel ridurre l'Uomo a un'appendice del suo fallo in lattice. Era tutto così diversodalla signorina Precisetti che aveva conosciuto sul luogo di lavoro. Tutto cosìdiverso dall'isterica compulsiva che incrociava con una smorfia tutti i giorni.Il mattino dopo la sede di Edilizia Privata era in subbuglio, Barbara Bruntsulla soglia di una crisi di pianto e i Responsabili allibiti di fronte alloscassinamento avvenuto. Lei, ovviamente, si guardava bene dal rivelarecosa l'intraprendente saccheggiatore avesse prelevato. Urlava solo che erainammissibile che qualcuno potesse forzare la sua sfera privata, qualche squilibrato che non aveva nemmeno sfiorato gli uffici dei colleghi. Lui,compiaciuto si era rimesso alla scrivania a imbustare lettere e a scrivereindirizzi. Dentro di Sé gioiva al pensiero di rivederla lungo i corridoi con la paura nelle ossa e l'insicurezza a fior di pelle. Ora sapeva che qualcunola conosceva veramente, che qualcuno aveva strappato la maschera allasua ipocrisia danzante e che adesso possedeva le chiavi alla sua Intimità.Bolsa e Corrotta. Sussieguosa e Intricata.(Fine)