Creato da antiche.armonie il 09/08/2008 |
« Spiritualità | Vita e morte » |
“Tutte le nostre tristezze quotidiane, il nostro sentimento di solitudine e angoscia è, in fondo, una profonda nostalgia dell’eterno che fiorisce ogni tanto dal fondo della nostra anima”
Ho trovato questa frase in un libro di massime e aforismi: forse è stata scritta per dare coraggio a chi legge, ma secondo il mio punto di vista è profondamente sbagliata.
La nostalgia dell’eterno procura soltanto gioia, la gioia della certezza che un mondo migliore ci attende, gioia al solo pensiero che un giorno i dolori, le ansie, le delusioni che caratterizzano la maggior parte dei nostri giorni avrà fine nella Luce e nell’Amore dell’abbraccio tenero di Dio.
Le tristezze quotidiane sono scaglie di vetro appuntite sulle quali siamo costretti a camminare, e derivano dalle difficoltà che, come muraglie invalicabili, si ergono spesso sulla strada accidentata della vita.
Le tristezze quotidiane più profonde e paralizzanti non sono quelle che ci riguardano in prima persona, ma quelle derivanti dalla tristezza delle nostre persone care che vorremmo aiutare, e che spesso ci trova impreparati e impotenti.
Ho avuto spesso i piedi piagati dalle scaglie di vetro in passato, finche ad un certo punto ho capito che spettava solo a me scegliere se continuare a farmi del male o camminare sulle morbide e amorevoli mani di Dio.
Ho scelto ciò che Lui si aspettava da me: fiducia illimitata nel suo amore.
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Baci, figli!
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