My Way

SOLITUDINE


Stanotte ti guardo, oh luna,e penso alla mia vitacosì pallida e senza colore,in fondo assomiglia alla tua.Anche tu come measpetti che le ore della nottevolino viaper poter finalmente riposare.Questi versi sono stati scritti da Mario Serpa, un calabrese sulla cinquantina, ben piantato, con la pelle abbronzata e gli occhiali da sole sempre sugli occhi.Mario è un ergastolano, detenuto in Sardegna da quasi trent'anni per aver ucciso gli assassini di suo padre. Glielo avevano ammazzato davanti agli occhi. Il padre era affiliato alla 'ndrangheta.Da qualche tempo esce durante il giorno per andare a lavorare nella cooperativa agricola "Il Samaritano" ad Arborea (Oristano) creata appositamente per accogliere "ragazzi" come lui.Mi ha regalato il suo libro di poesie... E nonostante tutto ciò che ha fatto, non riesco a togliermi il dubbio che alla fine sia una brava persona.