Snorki sarai tu!

E la Par condicio frenò Benigni


L’attesa era dipinta sul volto di tutti: «Vedrete, Roberto bisserà lo show che fece da Biagi...». Previsione sbagliata. Roberto Benigni ieri sera è riuscito per 25 minuti, nella trasmissione Che tempo che fa, a non parlare mai di politica. Voglia di tenersi fuori. Prudenza e snobismo insieme, forse. Ma sicuramente una decisione che spiazza e delude. Lasciando in molti anche un pizzico di nostalgia per quel «Berluscooni!» urlato con accento toscano. Il regista spiegherà solo alla fine, abbandonando gli studi Rai di Milano: «C’era la par condicio, questa volta. Non potevo parlare di politica. I comici sono come i bambini: obbediscono alle regole. Sono i politici che non le rispettano». E se gli si ricorda l’impatto che ebbe il suo intervento alla trasmissione di Enzo Biagi, risponde: «Ripeto: l’altra volta non c’erano queste regole. In quel caso feci il mio dovere. Fu un atto coraggioso, quello. Perché si sapeva che avrebbe vinto l’altra parte. Stavolta era diverso. E tra l’altro eravamo in diretta». Era reale l’imbarazzo, in lei, per le regole della par condicio? «Sì, e se si è visto vuol dire che ho comunicato bene. Certo, se non ci fossero state queste norme avrei fatto un altro tipo di show». Sembra trattenersi. Poi la butta lì: «Ma anche questo è stato uno show politico, attenzione. Silvio Berlusconi è come Aristotele: ci ha insegnato che tutto è politica». Che però l’intervento di Benigni non sarebbe stato politico è stato proprio il conduttore, Fabio Fazio, a spiegarlo fuori onda: «Sarà una conversazione vera, niente pezzo comico». Come a dire: niente guasconate e istrionismi. E niente politica. C’è la par condicio... Benigni arriva dalla Germania, dove ha presentato il suo ultimo film La tigre e la Neve. Giacca nera di velluto, sorridente, chiede solo un caffè e un bicchier d’acqua. Prima di lui, va in onda l’ex allenatore Gianluigi Collina. Al regista toscano tocca la seconda parte della puntata. Colonna sonora de La vita è bella, due giri dello studio, e dinanzi a sé trova un Fazio emozionato, che si giustifica: «Scusami, ma mi sento coinvolto come con una bella donna. Sono 23 anni che ti invito». Per il resto, il conduttore della trasmissione di Rai3 è stato di parola. Benigni e Fazio hanno discusso solo di grandi temi: amore, religione, bellezza... Politica niente. Giusto qualche accenno generalista: «I politici promettono molto e mantengono poco». Poi, duettando, Benigni: «Stasera (ieri sera, ndr) parleremo anche dell’esistenza di Dio». Fazio: «Roberto attento, oltre Dio non si può parlare, c’è la par condicio». Tormentone che trascinano fino alla fine, con Benigni che finge imbarazzo per le domande sui massimi sistemi, e Fazio divertito-preoccupato. Benigni ci scherza su: «Fabio, dopo però parliamo di Dio. E di Oltre. Però pensa, quando ci incontreremo tra quarant’anni ci diremo: ricordi quell’intervista con par condicio. Ci furono le elezioni, ricordi?». Fazio: «Che bello, sì, e le elezioni saranno roba passata».