Snorki sarai tu!

Licenziamento senza "giusta causa"


OGGI Francesca Patanè è stata licenziata dall'Università di Palermo. Il "Magnifico" rettore, i professori (ordinari e straordinari), i dirigenti tutti sentono che è venuto meno il rapporto perché la donna, che è funzionaria di biblioteca, si è resa responsabile di "comportamenti che pur non costituendo illeciti di rilevanza penale, sono di gravità tale da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto di lavoro". Stamane alle nove e trenta doveva presentarsi a Palazzo Steri (luogo davvero idoneo, visto che si tratta di un antico palazzo storico, sede dei Processi dell'Inquisizione ) e difendersi dall'accusa di aver denigrato e offeso i rappresentanti più conosciuti e apprezzati e con loro tutto il Palazzo.Secondo voi, cosa avrà mai combinato questa funzionaria? Ha per caso dato fuoco ai libri? Li ha trafugati di notte? Se li è venduti al mercatino di Porta Portese? No, la Patanè ha scritto nel numero di gennaio sul giornale on line (www.ateneopalermitano.it) di cui è responsabile (ha il tesserino verde dei giornalisti pubblicisti) che due professori palermitani, Salvatore Tudisca, preside della facoltà di Agraria, e Antonio Bacarella, ordinario di Economia agroalimentare della stessa facoltà, erano indagati a Firenze per associazione a delinquere e abuso di ufficio. I magistrati, è scritto sul sito, li accusano di aver "pilotato concorsi per l'assegnazione di incarichi di insegnamento universitario".E benché nessuna notizia sia risultata falsa, l'ateneo palermitano ha deciso di bacchettare la sua funzionaria, e di farle passare la voglia di scrivere. A questo punto, è lecita una domanda: ma una dipendente dell'Università può scrivere sull'università? Mi sono informata e ho letto che può farlo, eccome se può. I giornalisti sono divisi dall'Ordine in due albi: i professionisti, che dal lavoro di redattori ricevono la fonte principale ed esclusiva di reddito, ed i pubblicisti, impegnati in altre attività ma che con continuità redigono articoli, commenti, illustrazioni sui temi più vari che afferiscono ai più diversi interessi di ciascuno. Alla "sconsiderata" signora Patanè piace scrivere di Università. E l'Università non l'ha accusata di aver divulgato segreti d'ufficio, non le contesta di utilizzare impropriamente la sede pubblica per attivare e sostenere interessi privati. Il rimprovero è quello di aver scritto un articolo diffamatorio che rende incompatibile, secondo i vertici dell'università, lo status di pubblico dipendente. Così impara.E adesso che io ho riportato la notizia in questo blog, cosa faranno? Mi ritireranno la laurea per indegnità?Dal blog di Simoai79