Snorki sarai tu!

Anche quest'anno l'Economist vota


Le posizioni di The Economist nei confronti di Silvio Berlusconi sono ormai ben note. Tutto iniziò nell'aprile del 2001 quando il settimanale fece la sua dichiarazione di voto con una copertina con il titolo, poi spiegato in un editoriale all'interno, "Perchè Berlusconi non è degno di guidare l'Italia". Nell'estate 2003, The Economist ritornò all'attacco con una nuova copertina e con una lettera aperta al Presidente del Consiglio durante la sua presidenza dell'Unione Europea, nella quale venivano rivolte domande relative ai misteri mai svelati di Silvio Berlusconi.Oggi esce in edicola la dichiarazione di voto per il 9 aprile dell'Economist con una copertina dove campeggia la scritta "Basta, E' il momento per l'Italia di licenziare Berlusconi". Nell'editoriale che sviluppa il tema, il settimanale ricorda "cinque anni fa, questo giornale dichiarò che Silvio Berlusconi non era degno di guidare l'Italia. Nonostante il nostro invito, gli Italiani votarono la sua coalizione. Ora nelle elezioni del 9 aprile, egli sta cercando la rielezione. Non la merita". Due sono le considerazioni portate avanti nell'articolo, le stesse di cinque anni fa: l'evidente conflitto di interessi e il numero di casi legali per un ampio spettro di accuse dal riciclaggio di denaro al favoreggiamento della Mafia, dal falso in bilancio alla corruzione dei giudici.Ma sottolinea il settimanale, "dopo cinque anni di governo abbiano una ulteriore ragione per richiedere la rimozione di Berlusconi: i suoi risultati"."Gli Italiani lo scelsero, nonostante tutto, nella speranza che le sue abilità imprenditoriali fossero utilizzate per riformare la debole economia. Da questo punto di vista, il governo di Berlusconi è stato un assoluto fallimento". Come da più parti viene, comunque, avanzato il dubbio che Prodi possa essere più efficace in questo campo ma la conclusione è una dichiarazione finale di voto: "Mr Berlusconi non spingerà certamente le riforme, e rimane non degno dell'incarico. Di conseguenza gli italiani dovrebbero votare Prodi e non il Cavaliere".