Snorki sarai tu!

Intervista a Vladimir Luxuria


Dicesi “transgender”: una persona che è al di là delle categorie tradizionali di uomo e donna. Memorizzate bene questa definizione. Perché il signor Wladimiro Guadagno da Foggia, in arte signora Vladimir Luxuria, 40 anni, attrice e attivista gay, è il primo transgender a entrare in Parlamento. E quindi nella Storia. La sua candidatura ha fatto venire il mal di pancia a molti, sia a destra che a sinistra. Ma a Roma, dove era il capolista di Rifondazione Comunista, il partito di Fausto Bertinotti è passato dal 5,1 per cento del 2001 all’8. Nel suo quartiere, ormai, è una star: la gente la riconosce e si complimenta. Un uomo la saluta così: «Santo onore’». Luxuria risponde: «No, di santo non ho proprio niente». Ma onorevole lo è a tutti gli effetti. Qualcuno ha detto che sarà inquietante vederla alla Camera. Cosa risponde? «Chi lo dice dovrà accettare l’idea che anche un transgender o un transessuale possa far parte della società. E rappresentarla». Che differenza c’è tra transgender e transessuale? «I transessuali hanno cambiato sesso, io non mi sono mai operata. Ho solo fatto l’elettrocoagulazione per togliermi la barba. Dolorosissima». Claudia Nicolussi della Lega Nord si è chiesta se a Montecitorio userà i bagni delle donne o degli uomini. Qual è la risposta? «Gli uomini si imbarazzano quando entro. Userò, come al solito, quello delle donne: sono più puliti. E se troverò la Nicolussi le darò consigli su come ripassarsi il rossetto». Si aspetta altre battute? «Certo. Ma ormai ho un’ironia talmente affinata da anni e anni di esperienza che so bruciare qualsiasi provocazione». Come si vestirà alla Camera? «Non certo coi lustrini che indosso nei miei show teatrali. Porterò giacca, camicia e gonna. Il mio stile sarà più vicino a Nilde Jotti che a Daniela Santanchè. Niente spacchi audaci o pose feline. Sarò una irreprensibile donna borghese». Per cosa si batterà? «Per le unioni civili, la legalizzazione delle droghe leggere, i diritti delle donne. E quelli delle prostitute. Anch’io sono stata una di loro». Quando? «Avevo venti anni ed ero appena arrivata a Roma. Avevo bisogno di soldi, e poi mi piaceva l’idea che qualcuno pagasse per fare l’amore con me. Ho smesso quando sono entrata nel mondo dello spettacolo, che non abbandonerò. Ora per esempio esce Mater natura, un film nel quale sono una trans sostenitrice di un politico». Le piacerebbe diventare ministro delle Pari Opportunità? «È come chiedere a una ragazza se vorrebbe andare a letto con Brad Pitt. Certo che mi piacerebbe, e sarei anche adatta, ma è fantapolitica». Lei è fidanzata? «No. Ma da un po’ di tempo la paura di rimanere sola si fa sentire». Non è che si innamorerà di un politico?«Alcuni sono sexy: Casini, Pecoraro Scanio. E Alemanno. Ma non sono entrata alla Camera per cercare marito. Al momento, mi accontento di aver trovato un buon partito».