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Roma: Mussolini per Alemanno sindaco


I peggiori insulti se li è beccati Storace, coinvolto nel brutto affare dello spionaggio, ma anche con Gianni Alemanno Alessandra Mussolini non era tenera, un paio di mesi fa: «Alemanno ha percepito dei finanziamenti da Tanzi, lui dice in modo legittimo, mentre i cittadini sono stati truffati dallo scandalo Parmalat e Cirio, con l'agricoltura che è allo sfascio», accusava la nipote del duce a fine di febbraio, quando An e altre forze del centrodestra esclusero dalle candidature Roberto Fiore e Adriano Tilgher, ex dirigenti di Terza Posizione e di Avanguardia Nazionale e oggi a capo dei partitini neofascisti riuniti nel cartello Alternativa sociale conMussolini. Ma ora è cambiato tutto: l'ex deputata scissionista abbandona i suoi camerati dopo un risultato che più magro non si può (0,6 per cento al senato e 0,7 alla camera, nessun eletto, un terzo di voti in meno rispetto alle europee 2004) e torna ad abbracciare il ministro dell'agricoltura «allo sfascio», sfidante «unico» di Walter Veltroni alle comunali di Roma. Ieri la nipote di Mussolini ha partecipato al lancio della campagna di Alemanno accanto al ministro della funzione pubblica Mario Baccini (Udc) e a Roberto Antoniozzi di Forza Italia (che ai tempi delle «tre punte» erano entrambi candidati a sindaco ma hanno rinunciato dopo il voto del 9 e 10 aprile). Addirittura Alessandra sogna l'assessorato all'infanzia nell'ipotesi, secondo i sondaggi improbabile, di una vittoria di Alemanno. Se l'estrema destra non ha sbancato, a Roma conta ancora un paio di punti percentuali che potrebbero essere importanti: a livello locale Alternativa sociale ha fatto quasi l'1 per cento e poco meno la Fiamma tricolore, il partito post-rautiano dell'eurodeputato Luca Romagnoli che nella capitale raccoglie gran parte della destra radicale, dagli ex di Movimento politico alle occupazioni cosiddette «non conformi». La Fiamma presenterà sicuramente una sua lista e potrebbe appoggiare Alemanno, ritirando la candidatura a sindaco di Romagnoli.Negli ambienti di An sostengono di non conoscere la Fiamma tricolore (Romagnoli militava nel Msi come loro) e sottolineano di aver preteso da Mussolini la separazione da Fiore e Tilgher. I quali annunciano una loro lista, con un loro candidato sindaco che potrebbe essere il capo di Forza nuova. Dice Fiore: «Non è saggio correre con Alemanno, primo per le accuse gravi nei confronti di Storace, che pare fosse addirittura presente durante l'hackering; secondo perché deve essere chiarito il rapporto di Alemanno nella vicenda Parmalat». Nessuna rottura con Alessandra, sostiene ancora Fiore: con lei c'è «un progetto che stiamo portando avanti non solo a livello romano, ma nazionale», ovvero l'unificazione delle tre organizzazioni. E Tilgher ipotizza un appoggio ad Alemanno nell'eventuale ballottaggio.