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25 APRILE: MORATTI, IN DEMOCRAZIA CI SONO ANCHE CONTESTAZIONI


"Dobbiamo continuare a credere nella democrazia e nella democrazia ci sono anche le contestazioni".   Risponde cosi' il ministro Letizia Moratti, candidato per la CdL a Palazzo Marino, ai contestatori che l'hanno fischiata e hanno criticato duramente la sua riforma della scuola e dell'universita', durante la manifestazione per la Liberazione alla quale la Moratti ha partecipato insieme al padre Paolo Brichetto e alla madre Paola. I fischi se li aspettava, ammette la Moratti che assicura che comunque ne e' valsa la pena. "Sono qui per ribadire - ha detto il candidato sindaco - che il nostro Paese deve continuare a credere nella democrazia e continuare a lottare per costruire un futuro fatto anche di tolleranza e comprensione".   La Moratti spiega che ha deciso di partecipare alla manifestazione per la Liberazione quest'anno, per la prima volta, in quanto ha esaudito una esplicita richiesta del padre, ex deportato nel '43. "Sono qui - continua la Moratti - per riaffermare il valore del 25 Aprile, per l'Italia liberata dai partigiani, che con culture diverse hanno tutti lavorato per liberare il nostro Paese". Il ministro sottolinea che la sua partecipazione di oggi alla manifestazione non ha niente a che fare con la sua candidatura, quella di oggi "e' una partecipazione come cittadina, sono qui per il mio papa'. Questo 25 Aprile festeggio la festa di tutti gli italiani, di qualsiasi colore politico, idea e cultura". Letizia Moratti, visibilmente commossa, prima che alcuni contestatori iniziassero a fischiare e a far volare insulti, ha parlato di unita', democrazia e della "festa della Liberazione che significa liberazione dalla dittatura, da una dittatura che aveva colpito l'Italia e l'Europa e che ancora oggi ci minaccia. L'Europa deve avere la forza di combattere l'intolleranza, per la liberta', la democrazia e la pace".