Snorki sarai tu!

Alla prima votazione Franco Marini non raggiunge il quorum.


Alla prima chiama Franco Marini, candidato dell'Ulivo, non raggiunge il quorum per l'elezione alla presidenza del Senato.Il candidato della sinistra resta al palo sul filo di lana per il colpo mancino di qualche franco tiratore. Fumata nera per Marini, dunque, che ottiene 157 voti, 140 vanno ad Andreotti, 15 a Calderoli, uno a Giulio Marini di Forza Italia, 5 le schede bianche e 4 le nulle. Fra le schede giudicate nulle c’è chi ha scritto «Marini 9433», data di nascita di Franco Marini o «Franco Marino». Un’altra riporta la scritta «Franco Mariti». Prodi ha accolto la notizia della fumata nera per Marini con palese disappunto. La Casa delle libertà è in festa, addirittura raggiante Calderoli. ««Se il buongiorno si vede dal mattino - dice Calderoli - mi sembra che questa maggioranza di centrosinistra abbia un collante che regge poco». Scherza chiedendo i voti ad Andreotti e annuncia che sta per chiamare Bossi per un consulto. La Lega aveva annunciato il placet ad Andreotti dalla terza votazione, ma potrebbe ripensarci. L'appuntamento per la seconda tornata di voto è alle 16,30.La chiama si è aperta con il suggerimento di Oscar Luigi Scalfaro, presidente provvisorio, che ha invitato a votare inserendo nella scheda nome e cognome, «in nome della chiarezza assoluta». A poco è servito,dunque, il tam tam di ieri per ricordare ai senatori dell’Unione di indicare sulla scheda anche il nome, Franco, del candidato del centrosinistra. Infatti nel voto al Senato c’è una complicazione, quella di votare il senatore giusto: sono, infatti, due i senatori Marini al Senato. L’altro è Giulio Marini, classe 1957, viterbese, eletto nelle file degli azzurri di Forza Italia che nel primo giro di valzer ha ottenuto un voto.I primi a inserire la scheda nell'urna sono stati i senatori a vita: primo della lista Giulio Andreotti. La prima chiama prosegue lenta e la platea dei senatori non lesina applausi al momento del voto ai due candidati alla presidenza del Senato. Prima riceve il plauso dai banchi del centrodestra il candidato Giulio Andreotti, poi Franco Marini, candidato dell'Unione ringrazia con un gesto del braccio prima di entrare nella cabina protetta da una tendina per l'espressione del voto.La conta prosegue. Non mancano gli infortunati. Entrano nella cabina di voto con qualche problema il senatore Francesco Cossiga, con stampella e collare, mentre il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli ha una fasciatura blu e rossa al braccio destro, segno di un recente incidente stradale di qualche giorno fa. Non si sfugge a qualche piccola gaffe, con tanto di scuse alla senatrice Maria Agostina Pellegatta, insegnante di CassanoMagnago, in provincia di Varese, chiamata al voto come «senatore» e non come «senatrice».Al termine il presidente provvisorio Oscar Luigi Scalfaro lascia il suo scranno per andare a votare. «Tutti i precedenti sono unanimi - dice Scalfaro - il presidente provvisorio lascia un momento il suo posto e va a votare. Lascio un momento per compiere il mio dovere». Poi dichiara chiusa la votazione e inizia la conta pubblica delle schede. Qualche curiosità: Annamaria Palermo è la prima senatrice donna della Regione Basilicata nella storia repubblicana a varcare la soglia di Palazzo Madama. Fra i ripescaggi, frutto dell’esercizio delle opzioni, spiccano l’ex vicepresidente del Senato Domenico Fisichella e l’ex presidente dell’Agenzia per il Giubileo Luigi Zanda.