Snorki sarai tu!

Olanda, liberali avanti di misura Crolla l'ultradestra euroscettica


In Olanda vince l'Europa. Si profila infatti una vittoria netta, quasi storica e inattesa in queste dimensioni, per i due maggiori partiti in gara, entrambi europeisti: secondo i primi exit poll della rete televisiva olandese Nos, i conservatori del Vvd del premier uscente Mark Rutte e i laburisti del PvdA di Diederik Samsom sono cresciuti di 10 seggi ciascuno con una leggera prevalenza del primo. Il partito liberal-conservatore di Rutte (Vvd) è in testa di un seggio sui laburisti del Pvda (41 a 40, ne aveva 31), mentre i laburisti del PvdA salgono a 40 (ne avevano 30). Insieme i due partiti contano quindi 81 seggi (sui 150 della Camera olandese) e - seppure divisi da elementi programmatici - possono sulla carta dar vita a una maggioranza di govero filo-Ue. L'ultradestra euroscettica di Geert Wilders (Pvv) è data in crollo (- 13 seggi). I socialisti di Emile Roemer (pure euroscettici, ma da posizioni di sinistra) sono indicati invece allo stesso livello delle precedenti elezioni (15 seggi). Quasi 13 milioni di olandesi (12.696.193 secondo i dati ufficiali) hanno votato in elezioni anticipate seguite in tutta Europa, ma nelle quali gli ultimi sondaggi assegnavano una vittoria alle forze moderate e pro-euro, tagliando fuori le ali euroscettiche del frammentato schieramento politico del Paese. Il voto appare come una vera e propria boccata di ossigeno contro il sentimento anti-Ue che serpeggia nella quinta economia della zona euro, dove molti elettori sono stanchi delle politiche di salvataggio necessarie per le nazioni più indebitate tra i Ventisette. Nonostante una campagna dominata dalla retorica anti-Bruxelles, il voto di oggi potrebbe consegnare il governo a una coalizione centrista che confermerebbe le politiche di austerity e i tagli di bilancio richiesti dall'Ue. I due principali rivali, in un dibattito televisivo che ha messo fine martedì sera alla campagna elettorale, hanno detto chiaramente che sono pronti un possibile patto post-voto, ricordando che l'Olanda è "un Paese di coalizioni".