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La storia di Enrico Berlinguer (I° parte)


Enrico Berlinguer nacque a Sassari il 25 maggio 1922 da Mario Berlinguer (avvocato, deputato socialista) e Maria Loriga. La famiglia, appartenente alla nobiltà terriera sassarese di tradizioni massoniche, gli permise di crescere in un ambiente culturalmente assai evoluto (il nonno, suo omonimo, era il fondatore del giornale "La Nuova Sardegna", e fu amico di Garibaldi e di Mazzini) e di profittare di relazioni familiari e politiche che influenzarono notevolmente la sua ideologia e la carriera politica successiva. Era parente di Francesco Cossiga (le rispettive madri erano cugine tra loro)- che fu presidente della Repubblica - ed entrambi erano parenti di Antonio Segni, anch'egli capo di stato. Nel 1943 Berlinguer si iscrisse al Partito Comunista Italiano (PCI) e ne organizzò la sezione sassarese, svolgendo un'intensa attività di propaganda, che lo rese un osservato speciale della questura.[senza fonte] Nel gennaio del 1944 la fame spinse la popolazione a saccheggiare i forni della città e Berlinguer fu accusato, a torto, di esserne stato uno degli istigatori. Fu quindi arrestato e trattenuto in carcere per tre mesi, dopo i quali fu prosciolto dalle accuse e liberato.