Snorki sarai tu!

Milos Zeman eletto presidente.


Svolta europeista e a sinistra nella Repubblica cèca, il piccolo ma prospero e iperindustrializzato paese centroeuropeo che insieme alla ‘locomotiva’ Polonia e alla Slovacchia è parte della dinamica ‘triade dell’Est’ dell’unione europea. Al ballottaggio, cioè al secondo turno delle elezioni presidenziali, svoltosi ieri e oggi, il socialdemocratico critico, europeista e riformatore Milos Zeman ha vinto la corsa con il suo pur rispettabile e anche europeista avversario, il candidato del centrodestra democratico principe Karel Schwarzenberg. Secondo i risultati resi noti oggi a Praga Milos Zeman ha conquistato il 55,7 per cento dei consensi contro il 44,3 per cento del suo rivale, il principe Schwarzenberg. Non sarà dunque un principe a insediarsi nel mitico Castello di Praga, bensì un veterano della sinistra che cominciò a far politica per passione da giovane, nei memorabili otto mesi della ‘Primavera di Praga’ quando il giovane riformatore slovacco Alexander Dubcek, eletto segretario generale del Partito comunista cecoslovacco e spodestato il veterostalinista Antonìn Novotny, tentò con il "Nuovo Corso" un coraggioso esperimento di democratizzazione del socialismo reale. Finì male, finì nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1968 quando agli ordini del dittatore poststalinista sovietico Leonid Breznev oltre 600mila soldati delle truppe scelte, settemila panzer e migliaia di aerei del blocco sovietico (Romania esclusa) invasero la Cecoslovacchia e posero fine alla riforma. In modo brutale: scontri in piazza tra giovani e Panzer, raffiche dei parà sovietici sulla folla, poi epurazione di tre quarti dell’élite dal Pc, dai sindacati, dall’economia e dall’amministrazione. Dopo la rivoluzione di velluto, Zeman fu con Havel e Dubcek un architetto della transizione alla democrazia.