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Ceccano al rogo il Codice Da Vinci


Libri bruciati in piazza.La memoria corre a pratiche e aberrazioni dei totalitarismi del XX secolo. Eppure non è del passato che si parla, ma di ciò che accadrà sabato 20 maggio alle ore 12 nella piazza principale di Ceccano, un comune della Ciociaria che conta 22 mila abitanti.Oggetto del rogo il contestatissimo romanzo di Dan Brown, il Codice Da Vinci, contro il quale il Vaticano ha cominciato una crociata. A sostenere la campagna di censura due consiglieri della Casa delle Libertà, Stefano Gizzi della Democrazia cristiana e Massimo Ruspandini di Alleanza nazionale che hanno annunciato il rogo pubblico del libro.Ruspandini e Gizzi, imitatori improvvisati di ben più tragici predecessori, hanno motivato il loro gesto spiegando che il volume blasfemo offende gravemente Gesù Cristo:« riducendo il messaggio cristiano ad un thriller hollywoodiano».Immediate le reazioni. Chi parla di pagliacciata come Ivano Peduzzi capogruppo di Rifondazione Comunista alla Regione Lazio e chi ricorda la storia «I libri non devono essere mai bruciati, in nessun caso. Il rogo dei libri è stato sempre foriero delle peggiori disgrazie». È quanto afferma l'assessore regionale alla Cultura, Spettacolo e Sport, Giulia Rodano che ha aggiunto «Un atto del genere offende i cittadini di tutta la nostra regione che quest'anno peraltro ha l'onere e l'onore di ospitare numerose manifestazioni e iniziative per l'anno mondiale del libro».